Rifugio Poncione di Braga 2003m
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Ciaspolata nella selvaggia Val Peccia con neve oltre i due metri, temperatura media -5° e giornata limpidissima.
Partenza da S. Antonio, di solito si va avanti in macchina fino a Ghiéiba, ma la strada è chiusa; non abbiamo bisogno di mettere le ciaspole subito perchè comunque il percorso è ben battuto. Al bivio del sentiero per Casgioleir ci rendiamo effettivamente conto di quanta neve c'è: la costruzione in muratura è praticamente sepolta!!
Seguiamo la strada che a forza di tornanti sale a 1452m fino a quello che doveva essere l'imbocco della galleria, completamente coperto dalle slavine e dove troviamo i segnavia che ci indicano la capanna. Già da qui possiamo ammirare la Cascata della Crosa con il pan di zucchero gelato alla base e che poi ci troveremo praticamente di fronte seguendo il sentiero che in mezzo al bosco sale ripido la dorsale della montagna.
Verso Q1700 si esce dal bosco per affrontare un canalone scoperto con pendenza 45°: seguiamo la traccia a zig-zag lasciata da uno scialpinista e con un pò di fiato grosso arriviamo all'Alpe di Sròdan dove si apre il panorama e cominciamo a vedere Il Rifugio. Sembra vicino, invece è un continuo saliscendi di dossi prima di arrivare, ma l'ultimo sforzo appaga pienamente: oltre al panorama eccezzionale abbiamo anche la fortuna di trovare il rifugio caldo. Infatti mentre noi arriviamo una coppia che ha vi ha trascorso S.Valentino sta andando via: meglio di così!! Ci fermiamo a mangiare, ci scaldiamo con una bottiglietta di vino e ripartiamo dopo un'oretta perchè purtroppo il sole sta sparendo dietro il Pizzo Castello. Il ritorno lo facciamo tutto in ombra, per far prima invece di fare il percorso a salire seguiamo delle orme di ciaspole davanti a noi ma facciamo male a fidarci: infatti dopo un pò dobbiamo tornare indietro se non vogliamo finire in burrone. Riprendiamo la traccia di salita e in un paio d'ore siamo a Sant'Antonio: stanchi ma soddisfatti.
Partenza da S. Antonio, di solito si va avanti in macchina fino a Ghiéiba, ma la strada è chiusa; non abbiamo bisogno di mettere le ciaspole subito perchè comunque il percorso è ben battuto. Al bivio del sentiero per Casgioleir ci rendiamo effettivamente conto di quanta neve c'è: la costruzione in muratura è praticamente sepolta!!
Seguiamo la strada che a forza di tornanti sale a 1452m fino a quello che doveva essere l'imbocco della galleria, completamente coperto dalle slavine e dove troviamo i segnavia che ci indicano la capanna. Già da qui possiamo ammirare la Cascata della Crosa con il pan di zucchero gelato alla base e che poi ci troveremo praticamente di fronte seguendo il sentiero che in mezzo al bosco sale ripido la dorsale della montagna.
Verso Q1700 si esce dal bosco per affrontare un canalone scoperto con pendenza 45°: seguiamo la traccia a zig-zag lasciata da uno scialpinista e con un pò di fiato grosso arriviamo all'Alpe di Sròdan dove si apre il panorama e cominciamo a vedere Il Rifugio. Sembra vicino, invece è un continuo saliscendi di dossi prima di arrivare, ma l'ultimo sforzo appaga pienamente: oltre al panorama eccezzionale abbiamo anche la fortuna di trovare il rifugio caldo. Infatti mentre noi arriviamo una coppia che ha vi ha trascorso S.Valentino sta andando via: meglio di così!! Ci fermiamo a mangiare, ci scaldiamo con una bottiglietta di vino e ripartiamo dopo un'oretta perchè purtroppo il sole sta sparendo dietro il Pizzo Castello. Il ritorno lo facciamo tutto in ombra, per far prima invece di fare il percorso a salire seguiamo delle orme di ciaspole davanti a noi ma facciamo male a fidarci: infatti dopo un pò dobbiamo tornare indietro se non vogliamo finire in burrone. Riprendiamo la traccia di salita e in un paio d'ore siamo a Sant'Antonio: stanchi ma soddisfatti.
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