Tra canali e Pianalto... ma in fuga dai Pitbull!
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Nel mio lungo girovagare eccomi qua in territorio cremasco, zone a me care per aver trovato i natali e dove, ovviamente, ho molti amici/che. Sono zone "umide", che detto in questo periodo fa un po specie, zone che fino ai primi anni ottanta pullulavano di stagni e piccoli rigagnoli, oggi "spianati" e "bonificati" per far posto ad immensi campi in stile nord americano, campi sfruttati quasi sempre a monocultura. Questa "bonifica" io l'ho vissuta negli anni come uno scempio verso la Natura selvaggia e tutta la biodiversità di cui era ricca, spesso intorno a questi stagni si trovavano piante da frutta che oggi sono praticamente scomparse (uva spina, prugne selvatiche, mele, gelsi, giuggiolo... e tutta una serie di erbe, canapa compresa, ovvio), il progresso ci avrà sicuramente portato qualche beneficio, non dico di no, ma ci ha fatto anche cadere nel consumismo più sfrenato e senza regole, siamo passati dal "poco ma buono" al "tanto senza averne bisogno", una società dell'opulenza che ci sta portando in un baratro.
Scusate il "pipponazzo", ma sono molto arrabbiato per le "terre scomparse" e questo incipit mi sembrava d'obbligo...
Ma andiamo a descrivere il giro. Parto quasi dal centro di Romanengo e fatti pochi passi mi ritrovo nei pressi del Cimitero (che detto così non suona bene), da qua, su stradina asfaltata, continuo sino ad incrociare il Canale Vacchelli; poi giro a sinistra (N) restando sul lato destro idrografico, ed in poco tempo spunto laddove il Vacchelli si incrocia con il Naviglio Vecchio che seguo nel suo tratto che scivola verso est.
Cammino spedito, cercando di cogliere aspetti che meritino uno scatto fotografico, ma mi godo anche la solitudine. Solitudine? Giusto poco prima di arrivare al Forcello di Salvirola vedo una macchina che percorre la mia sterrata in senso contrario, non si potrebbe, ma che volete, è periodo di caccia. Ed in effetti il tipo alla guida è un cacciatore che si ferma giusto quando siamo vicini, abbassa il finestrino e mi chiede dove sono diretto, "Cumignano sul Naviglio", rispondo. Mi guarda con un sorriso poco rassicurante, poi: "guarda che ho incrociato dei Pitbull in perfetta libertà e qua mi è già capitato di incotrare anche un Dogo argentino". Lì per lì accuso il "colpo", domandandomi chi cavolo è che lascia i molossi liberi di scorrazzare in luoghi molto frequentati, soprattutto dai bikers, poi rispondo ringraziandolo per le info e tranquillizzandolo. Sembrava più preoccupato lui che io.
Faccio per ripartire, ma lui insiste, "non proseguire, è pericoloso"! "Calma amico", rispondo, non temo i cani e so capire se hanno intenzioni belliche, tutt'al più mi difendo, anche se non ho le bacchette, in passato ho fatto dei corsi di arti marziali: Jiujitsu, Choy Lay Fut, Kuntao, Krav Maga, Vale Tudo e Gambetto Genovese, ma soprattutto, ho imparato le tecniche di "mimetismo e FUGA"!
Salutato il cacciatore e mi avvio a passo spedito, gonfio, tronfio e pieno di autostima. Faccio qualche centinaio di metri, poi...poi...poi..., ad un centinaio di metri dal mio bulbo oculare vedo tre sagome, di bassa statura e quattrozampate, comincio a rallentare il passo, sfaculando anche un pochino la mia temeraria autostima. E adesso? Che faccio? Mi preparo al Gambetto Genovese? I tre "allegri ragazzi" non sembrano ben disposti. Ho capito, mi è tutto chiaro...vai di "mimetismo e FUGA"!!!
I Molossi non mi hanno ancora messo nel mirino, e così ne approfitto per togliermi dalla sterrata e salire su una sponda, dove sono vagamente protetto da alberelli e da sterpaglie molto alte, tra questi alberelli, ci sono quelli che in cremasco si chiamano "merda di gatto", nomignolo poco signorile ma che fa il paio con quello che da lì a poco potrebbe succedere a me: et timor humanus puppi deturbat! Arretro, sempre stando attento alle simpatiche canaglie, il passo è talmente felpato che un gatto potrebbe provare invidia. Guadagno una certa distanza, tanto che l'entusiasmo mi fa dire che la battaglia è vinta. Onore alla mia Caporetto...ma fanculo al Gen. Cadorna!
In sicurezza ora seguo il Naviglio Vecchio verso Ovest, e dopo un chilometro circa incrocio la stradina asfaltata che porta alla Cascina Alberelle, che supero senza attacchi canini portandomi subito dopo alla gigantesca e quasi paesana Cascina Albera, un agglomerato di vecchi muri dove probabilmente nei primi anni del novecento vivevano un centinaio di persone, una cascina davvero enorme dove è presenta anche una chiesetta. Aggirata la cascina seguo la sterrata che porta verso N, laddove la sterrata incrocia la strada Provinciale Crema-Soncino, incontro un fungaiolo col cestino vuoto, un fungaiolo poco attento visto che fatti pochi passi ho raccolto un tot di "pioppini".
Attraversato il Provinciale nei pressi di Villa Naviglio, ora la sterrata mi porta verso la zona del Pianalto, una zona Nomen Omen questo Pianalto, i campi ondulano dolcemente manco fossimo ai piedi delle Prealpi. Incrocio l'ennesima cascina, sento i cani abbaiare e la cosa non mi tranquillizza, ma da lì devo passare; metto in atto ancora una volta la tecnica "mimetismo e FUGA", aggirando la cascina camminando a bordo dei campi, campi decisamente ridotti a poltiglia. Anche stavolta grido vittoria, ma senza fare i conti con il proprietario e tutta la sua pletora di cani... Il tipo mi guarda con sguardo allibito, mentre io sorrido per stemperare la tensione, una volta vis à vis aspetta una mia parola; "Salve", gli dico, "i am globetrotter" e sono venuto per vedere le bellezze del Pianalto, "salve", mi risponde, credevo fossi venuto a chiedere aiuto, qua spesso i "camporellisti" rimangono impantanati e mi tocca intervenire con una certa frequenza.
Scambiate le classiche quattro chiacchiere proseguo su una sterrata molto infangata, il paese di Romanengo è a portata di iride e basta solo seguire la via giusta per evitare di allungare il viaggio. Arrivo nella zona periferica del paese, e ancora una volta prima di arrivare in centro devo superare un cascinetto dove sono presenti dei Setter, certo, sono cani molto docili, ma per evitare la FUGA opto per il mimetismo e supero anche l'ultimo ostacolo, passo la zona industriale ed eccomi in "centro", dove la gente mi guarda incuriosita, un tipo con i pantaloncini corti, la maglietta e lo zainetto in spalla il 7 di Novembre non è facile da incontrare. Ora con pochi passi sono di nuovo al punto di partenza.
Nota 1); Che dire... oramai anche dalle nostre parti si è diffuso il bike&hike nelle zone caratteristiche e più conosciute. Qua c'è l'infinito per chi ha voglia di conoscere il sistema dei canali lombardi, i posti sono molto belli e particolari e trovate anche qualche palina per orientarvi meglio, ma anche carta alla mano e senso di orientamento fanno molto per andare dove volete.
Nota 2): Cazzeggi vari...
Justitia: Assolta la Raggi. Ora potrà continuare a dare la colpa a Rutelli, Veltroni e Marino per le buche nelle strade romane.
No se puede: Salvini e la Isoardi si sono lasciati. Accidenti che notizia, non ci dormo la notte... Adesso mi tiro su il morale con la coppia Wanda Nara - Icardi.
Evviva: Con il "pacchetto Di Maio" verrà sanato il Ponte Morandi. O quel che resta. Poi dopo la sanatoria Toninelli ci costruirà dei giardini pensili ad uso e consumo dei bambini. Poi dite che i pentastellati non sono geniali!
A' la prochaine! Menek
Scusate il "pipponazzo", ma sono molto arrabbiato per le "terre scomparse" e questo incipit mi sembrava d'obbligo...
Ma andiamo a descrivere il giro. Parto quasi dal centro di Romanengo e fatti pochi passi mi ritrovo nei pressi del Cimitero (che detto così non suona bene), da qua, su stradina asfaltata, continuo sino ad incrociare il Canale Vacchelli; poi giro a sinistra (N) restando sul lato destro idrografico, ed in poco tempo spunto laddove il Vacchelli si incrocia con il Naviglio Vecchio che seguo nel suo tratto che scivola verso est.
Cammino spedito, cercando di cogliere aspetti che meritino uno scatto fotografico, ma mi godo anche la solitudine. Solitudine? Giusto poco prima di arrivare al Forcello di Salvirola vedo una macchina che percorre la mia sterrata in senso contrario, non si potrebbe, ma che volete, è periodo di caccia. Ed in effetti il tipo alla guida è un cacciatore che si ferma giusto quando siamo vicini, abbassa il finestrino e mi chiede dove sono diretto, "Cumignano sul Naviglio", rispondo. Mi guarda con un sorriso poco rassicurante, poi: "guarda che ho incrociato dei Pitbull in perfetta libertà e qua mi è già capitato di incotrare anche un Dogo argentino". Lì per lì accuso il "colpo", domandandomi chi cavolo è che lascia i molossi liberi di scorrazzare in luoghi molto frequentati, soprattutto dai bikers, poi rispondo ringraziandolo per le info e tranquillizzandolo. Sembrava più preoccupato lui che io.
Faccio per ripartire, ma lui insiste, "non proseguire, è pericoloso"! "Calma amico", rispondo, non temo i cani e so capire se hanno intenzioni belliche, tutt'al più mi difendo, anche se non ho le bacchette, in passato ho fatto dei corsi di arti marziali: Jiujitsu, Choy Lay Fut, Kuntao, Krav Maga, Vale Tudo e Gambetto Genovese, ma soprattutto, ho imparato le tecniche di "mimetismo e FUGA"!
Salutato il cacciatore e mi avvio a passo spedito, gonfio, tronfio e pieno di autostima. Faccio qualche centinaio di metri, poi...poi...poi..., ad un centinaio di metri dal mio bulbo oculare vedo tre sagome, di bassa statura e quattrozampate, comincio a rallentare il passo, sfaculando anche un pochino la mia temeraria autostima. E adesso? Che faccio? Mi preparo al Gambetto Genovese? I tre "allegri ragazzi" non sembrano ben disposti. Ho capito, mi è tutto chiaro...vai di "mimetismo e FUGA"!!!
I Molossi non mi hanno ancora messo nel mirino, e così ne approfitto per togliermi dalla sterrata e salire su una sponda, dove sono vagamente protetto da alberelli e da sterpaglie molto alte, tra questi alberelli, ci sono quelli che in cremasco si chiamano "merda di gatto", nomignolo poco signorile ma che fa il paio con quello che da lì a poco potrebbe succedere a me: et timor humanus puppi deturbat! Arretro, sempre stando attento alle simpatiche canaglie, il passo è talmente felpato che un gatto potrebbe provare invidia. Guadagno una certa distanza, tanto che l'entusiasmo mi fa dire che la battaglia è vinta. Onore alla mia Caporetto...ma fanculo al Gen. Cadorna!
In sicurezza ora seguo il Naviglio Vecchio verso Ovest, e dopo un chilometro circa incrocio la stradina asfaltata che porta alla Cascina Alberelle, che supero senza attacchi canini portandomi subito dopo alla gigantesca e quasi paesana Cascina Albera, un agglomerato di vecchi muri dove probabilmente nei primi anni del novecento vivevano un centinaio di persone, una cascina davvero enorme dove è presenta anche una chiesetta. Aggirata la cascina seguo la sterrata che porta verso N, laddove la sterrata incrocia la strada Provinciale Crema-Soncino, incontro un fungaiolo col cestino vuoto, un fungaiolo poco attento visto che fatti pochi passi ho raccolto un tot di "pioppini".
Attraversato il Provinciale nei pressi di Villa Naviglio, ora la sterrata mi porta verso la zona del Pianalto, una zona Nomen Omen questo Pianalto, i campi ondulano dolcemente manco fossimo ai piedi delle Prealpi. Incrocio l'ennesima cascina, sento i cani abbaiare e la cosa non mi tranquillizza, ma da lì devo passare; metto in atto ancora una volta la tecnica "mimetismo e FUGA", aggirando la cascina camminando a bordo dei campi, campi decisamente ridotti a poltiglia. Anche stavolta grido vittoria, ma senza fare i conti con il proprietario e tutta la sua pletora di cani... Il tipo mi guarda con sguardo allibito, mentre io sorrido per stemperare la tensione, una volta vis à vis aspetta una mia parola; "Salve", gli dico, "i am globetrotter" e sono venuto per vedere le bellezze del Pianalto, "salve", mi risponde, credevo fossi venuto a chiedere aiuto, qua spesso i "camporellisti" rimangono impantanati e mi tocca intervenire con una certa frequenza.
Scambiate le classiche quattro chiacchiere proseguo su una sterrata molto infangata, il paese di Romanengo è a portata di iride e basta solo seguire la via giusta per evitare di allungare il viaggio. Arrivo nella zona periferica del paese, e ancora una volta prima di arrivare in centro devo superare un cascinetto dove sono presenti dei Setter, certo, sono cani molto docili, ma per evitare la FUGA opto per il mimetismo e supero anche l'ultimo ostacolo, passo la zona industriale ed eccomi in "centro", dove la gente mi guarda incuriosita, un tipo con i pantaloncini corti, la maglietta e lo zainetto in spalla il 7 di Novembre non è facile da incontrare. Ora con pochi passi sono di nuovo al punto di partenza.
Nota 1); Che dire... oramai anche dalle nostre parti si è diffuso il bike&hike nelle zone caratteristiche e più conosciute. Qua c'è l'infinito per chi ha voglia di conoscere il sistema dei canali lombardi, i posti sono molto belli e particolari e trovate anche qualche palina per orientarvi meglio, ma anche carta alla mano e senso di orientamento fanno molto per andare dove volete.
Nota 2): Cazzeggi vari...
Justitia: Assolta la Raggi. Ora potrà continuare a dare la colpa a Rutelli, Veltroni e Marino per le buche nelle strade romane.
No se puede: Salvini e la Isoardi si sono lasciati. Accidenti che notizia, non ci dormo la notte... Adesso mi tiro su il morale con la coppia Wanda Nara - Icardi.
Evviva: Con il "pacchetto Di Maio" verrà sanato il Ponte Morandi. O quel che resta. Poi dopo la sanatoria Toninelli ci costruirà dei giardini pensili ad uso e consumo dei bambini. Poi dite che i pentastellati non sono geniali!
A' la prochaine! Menek
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Menek
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