Nel Parco del Curone: anello per Montevecchia (m 460)


Publiziert von Alberto C. , 24. Juli 2017 um 23:59.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 2 Juli 2017
Mountainbike Schwierigkeit: L - Leicht fahrbar
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3:45
Aufstieg: 540 m
Abstieg: 540 m
Strecke:Cernusco Lombardone; Paravino; Bagaggera; Cascina Ospedaletto; Monte; Cereda; Bernaga Inferiore; Lissolo; Spiazzolo; Montevecchia; Quattro strade; Cernusco Lombardone.

L’itinerario attraversa alcune delle più interessanti zone del Parco del Curone, caratterizzato da fitti boschi. Siamo a pochi chilometri da Milano, che con il suo skyline è ben visibile negli scorci panoramici.
Purtroppo le immagini dell’escursione sono limitate alla parte finale: ho perso la macchina fotografica sui sobbalzi di una veloce discesa su sterrato, e insieme alla fotocamera se ne sono andate anche le immagini della parte più interessante.

LOCALITA' DI PARTENZA.  Cernusco Lombardone, parcheggio presso il cimitero (m 268).

DIFFICOLTÀ.   Media. In gran parte si svolge su stradine collinari asfaltate o sterrate. Circa il 10%  è su sentieri non sempre agevoli; in caso di terreno si fa molto scivoloso. Tra Cascina Ospedaletto e l’agriturismo La Costa, un breve tratto a gradoni, non è ciclabile: bisogna spingere a mano su sentiero viscido.
C’è qualche strappo – circa 10-12% di pendenza – ma di breve lunghezza.
Indispensabile la MTB. Il mio amico Andrea l’ha fatto con una bicicletta da trekking, a ruote larghe; ad un certo punto ha dovuto fermarsi (era impossibilitato a proseguire) per sbloccare una ruota cementata dal fango che si era depositato tra battistrada e parafango.

SALITA:     m 540.

DISCESA:  m 540.

QUOTA MASSIMA:  m 521, a Lissolo.

QUOTA MINIMA:  m 258, alla stazione ferroviaria di Cernusco Lombardone.

SVILUPPO:  km 25,3.

TEMPO DI MARCIA:  3 ore 50’.

NOTE SUL PERCORSO.     Indipendentemente da dove si parcheggia, si deve raggiungere la stazione ferroviaria di Cernusco Lombardone utilizzando il percorso ciclabile, che prosegue permettendoci di superare la ferrovia con un sottopasso a livelli sfalsati: così i ciclisti faticano meno. Alla rotatoria che si incontra subito dopo il sottopasso, si svolta a destra (prima uscita). Dopo poche centinaia di metri si incontra un’altra rotatoria: si prende la seconda uscita imboccando via Paravino. La strada si fa più stretta ed assume le caratteristiche della strada collinare. Si prosegue fino a raggiungere Bagaggera e, successivamente, si transita sotto Fornace superiore e si supera il parcheggio in corrispondenza della deviazione per Ca’ del Soldato. Prima di arrivare a Cascina Malnido, in corrispondenza di una curva a gomito verso destra, si abbandona l’asfalto proseguendo dritto su una sterrata. In corrispondenza del cartello che segnala Cascina Ospedaletto, si abbandona la strada e si prosegue sul sentiero che si stacca salendo nel bosco in direzione nord. Qui inizia il tracciato “poco adatto” alle non MTB. Inizialmente il sentiero ha un buon fondo ed è invitante, ma ben presto il fondo si fa infido, scivoloso, la pendenza aumenta e compaiono i gradoni che costringono a scendere dalla bici e percorrere qualche tratto a piedi. Al Termine della salita si esce dal bosco e ci si trova presso l’agriturismo La Costa (m 370).
Un breve tratto in discesa poi si riprende a salire. In corrispondenza di un agglomerato di edifici, abbandoniamo il tracciato principale, per prendere un tratturo che si stacca sulla sinistra, che si inerpica (pendenze oltre il 20%) con fondo accidentato tra i vigneti: si sale a piedi! Fortunatamente si tratta solo di un centinaio di metri, poi si può rimontare in sella e scendere per un largo sentiero con fondo accidentato fino a Monte (m 380), dove si trova l’asfalto.  Si svolta a destra e si raggiunge Cereda. Una breve discesa, poi a sinistra per Bernaga inferiore e quindi Lissolo,  il punto più elevato dell’itinerario (m 521). Attraversato il piccolo abitato, ci si immette, in un punto molto panoramico, sulla via Montevecchia che percorreremo in discesa.
Dopo il secondo tornante la strada è sbarrata e il fondo diventa sterrato, comunque buono, e la strada si mantiene larga. Dopo una discesa di poco più di mezzo chilometro (penso di avere perso la fotocamera qui), si riprende a salire. Al termine dello sterrato (sbarra) ci si trova su via Alta Collina, che ci condurrà direttamente a Montevecchia.
Da Montevecchia con una bella discesa si raggiunge la località Quattro Strade, dove ci si immette sulla strada provinciale che ci riporterà a Cernusco Lombardone.
 
METEO.  Poco nuvoloso; temperatura frizzante; assenza di vento.

FREQUENTAZIONE:Diversi ciclisti, ma anche parecchi gente a piedi.

COMPAGNI:Andrea.
 


Qualche informazione su Montevecchia.

La presenza dell’uomo nel territorio di Montevecchia è di antica data. Nel parco di Montevecchia furono rinvenuti due accampamenti risalenti all'epoca dell'uomo di Neanderthal e dell'uomo Sapiens, datati rispettivamente il primo a 60.000 anni e il secondo a 32.000 anni fa. Questi insediamenti sono fra i più antichi della Lombardia.
Risalgono invece all’epoca romana le tracce di una fortificazione di oltre 800 metri di sviluppo rinvenute nei pressi dell'attuale santuario.
Maggiore è la documentazione sulle vicende a partire dal medioevo, che vedono Montevecchia amministrata come comunità libera della Brianza sino all'età moderna.
Nel 1647 Montevecchia venne concessa in feudo alla famiglia Panigarola, che si estinse nel 1703. Nel 1713 il Conte Giacomo Brivio di Brochles, originario di Montevecchia, comprò il feudo natale, e la sua famiglia lo tenne fino al 1740, quando Carlo Brivio lo vendette agli Agnesi.
 
La parola Montevecchia si ritiene sia riferibile alla fortificazione romana che si trovava al posto dell'attuale santuario, circondata da una cerchia di mura protettiva di oltre 800 metri di sviluppo. Il nome Mons Vigiliae  (monte delle Vedette), si sarebbe nel tempo involgarito in Mons Vegliae, Monte Vegiae, Monte Vegia, sino all'attuale dialetto brianzolo, nel quale Vegia significa Vecchia.
Il primo documento in cui compare il nome di Montevecchia è il "Liber notitiae sanctorum" di Goffredo da Bussero (1220-1289) in cui è indicato: "In Montaegia ecclesia Sancti Johannis Baptistae", e quindi "Aliud in loco Montavegia plebis de Massalia".
 
Sul punto più alto della collina di Montevecchia sorge il santuario della Beata Vergine del Carmelo, di origini medievali. Si attribuisce la costruzione della prima chiesetta ai Longobardi che la dedicarono al loro santo "preferito" San Giovanni Battista (come il Duomo di Monza realizzato dalla regina Teodolinda).
Montevecchia è anche luogo di produzione vinicola. In passato la produzione era destinata in modo prevalente per l'autoconsumo, mentre recentemente si possono reperire i vini locali anche nei comuni canali commerciali.
I vini bianchi sono essenzialmente dei vini d'annata, beverini, caratterizzati da una buona freschezza gustativa ed un discreto corpo. I profumi che si possono riscontrare sono di fiori di campo, frutta fresca e talvolta si possono percepire vaghi sentori di salvia.
I vini rossi, discretamente corposi, sono anch'essi da bere giovani, caratterizzati da profumi vinosi intensi e sentori di frutta di sottobosco.
I recenti e moderni impianti delle principali aziende vitivinicole si sono basati sull'utilizzo di vitigni quali Corbara, Pinot, Riesling e Sauvignon. Chi volesse invece "riscoprire" vitigni di antica diffusione sappia che, inframmezzati a cespi di salvia e rosmarino, potrà trovare varietà di Trebbiano, Chardonnay, Biancone, Riesling (Vitigni a bacca bianca) e Schiava, Cabernet, Bonarda (Vitigni a bacca nera).
Le condizioni climatiche particolari rendono Montevecchia una zona vocata per la produzione vinicola e le sperimentazioni in atto sono improntate verso il conseguimento di risultati enologici di buon livello. Parola di astemio!
 

Tourengänger: Alberto C.
Communities: I and my Bike


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Kommentare (1)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 25. Juli 2017 um 19:07
Bel giro e ottimamente documentato


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