Costiera Amalfitana dall'A alla Z (parte prima)


Publiziert von blepori , 22. April 2017 um 15:40.

Region: Welt » Italien » Kampanien
Tour Datum:14 April 2017
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 1800 m
Abstieg: 1800 m
Strecke:Cava dei Tirreni - Ravello - Amalfi
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Cava dei Tirreni è raggiungibile in treno da Napoli (treni locali per Salerno via Torre Annunziata), alla Badia di Cava con bus locale (http://www.cstp.it/v2/orarialtricomuni.html).
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Bus SITA da Termini a Sorrento (http://www.sitasudtrasporti.it/) e di lì Circumvesuviana per Napoli.
Unterkunftmöglichkeiten:Alberghi a Ravello, Amalfi, e Positano
Kartennummer:Compass 682 Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana

Dall'A alla Z è come dire dall'inizio alla fine, e quindi l'inizio di questa escursione è a Cava dei Tirreni, dove la Costiera Amalfitana si stacca dagli Appennini, e la fine a Punta Campanella dove si immerge nel Tirreno proprio di fronte a Capri, in uno scenario già celebrato e amato dagli antichi romani. In mezzo un centinaio di chilometri di costa fra antichi borghi marinari, scogliere a picco sul mare e monti boscosi che si affacciano sui due golfi di Napoli e di Salerno. La percorrono una rete di magnifi sentieri e due alte vie, l'Ata via dei Lattari che segue il crinale montuoso e la Bassa via dei Lattari che si tiene più a ridosso del mare.

Prologo. Da Napoli (che ormai è a sei ore di treno da Lugano) prendiamo il treno per Cava dei Tirreni, seguendo la più antica ferrovia d'Italia, costruita ancora dai Borboni per raggiungere la loro villa a Portici. La ferrovia corre fra il mare ed il Vesuvio, lambendo le rovine di Ercolano e di Pompei, poi attraversa la fertile piana del Sarno e attacca la rampa che conduce a Cava, sulla sella che divide i due golfi di Napoli e di Salerno. Siamo catapultati nel frastuono di una cittadina di provincia campana, dove tutti si adoperano per farci trovare il bus che sale all'antica Abbazia benedettina di Cava, fondata nel 1025 da Sant'Alferio. L'Abbazia è un edificio immenso, che sorge in una valletta boscosa ai piedi dei Lattari e che custodisce grandi tesori d'arte.

Atto I. Un assaggio dei Monti Lattari. Ma bando alle chiacchiere e agli interessi culturali...zaino in spalla e ci avviamo sul sentiero...e già, questo è un trekking con bagaglio trasportato...in spalla. Qui parte l'Alta via dei Lattari che nel primo tratto coincide con l'accesso al famoso Santuario dell'Avvocata, posto a quasi 1000 metri a picco sul mar Tirreno. La giornata è un po' nebbiosa, il sentiero si avvolge in dolce salita sulle colline boscose fino alla sella di Monte Falerio, dove si intravvede il mare...purtroppo non è che si veda moltissimo. Superiamo un gruppo di tedeschi per cui è già ora di pranzo (eh già, sono le 11:30) e continuiamo per saliscendi in ambiente selvaggio, superando numerosi valloni; in passo compare il paese di Cetara ed il blu intenso del mare.
Un'altra oretta di cammino e raggiungiamo il bivio sotto il Monte dell'Avvocata: qui l'Alta via piega a Nord, noi invece scendiamo rapidamente al santuario, che è avvolto in una fitta nebbia....addio panorama celebrato dai viaggiatori dell'ottocento. Incrociamo un po' di turisti di tutte le nazionalità e un gruppo di esploratori che sta cucinando, poi scendiamo rapidamente dalla rupe su cui sorge il santuario e a svolte e risvolte ci avviamo verso Maiori. In basso il clima cambia radicalmente: il cielo è azzurro, c'è un bel caldino e fa caldo: sotto di noi la baia di Maiori e, di fronte sulla rupe, Ravello, la nostra meta di oggi.
A Mariori ci "lasciamo un po' andare": pizza, gelato ed un bagno in mare, il primo della stagione! L'acqua è fresca, ma gradevolissima. Purtroppo non siamo arrivati, raggiunta la vicina Minori ci attende una ripida scalinata fino a Ravello, per oltre 300 metri di dislivello. Ed è solo l'inizio, di scale in questo trekking ne saliremo e scenderemo proprio tante.
Ravello è un vero gioiello: una volta partita la folla urlante dei turisti il paesino ritrova la tranquillità, in una serata incredibilmente limpida che ci regala un tramonto di fuoco dal belvedere di Villa Cimbrone. Il sito, già occupato da una villa romana, fu trasformato in una meraviglioso parco da un nobile inglese in ricordo di sua moglie; un luogo fatato visitato da poeti, artisti e uomini politici.
Poiché la serata è limpida ci offiramo una cenetta sotto il pergolato, accompagnati dai canti della processione del Venerdì santo che sfila per il paese. Poi a nanna: domani ci attende una dura giornata in Valle delle Ferriere e siamo solo all'inizio.

Atto II. Fra boschi e rivi d'argento.Da Ravello ad Amalfi ci sono circa venti minuti di autobus e al massimo un'oretta a piedi, per evitare il rischio di arrivare troppo presto la prendiamo molto alla larga facendo l'intero giro della Valle delle Ferriere. Da Ravello ci avviamo verso Nord per poi seguire la stradina a sinistra (marcature) che presto si trasforma in una bella mulattiera (sentiero 15 di collegamento con l'alta via). Dopo una ventina di minuti prendiamo a sinistra un'evidente deviazione che scende al vallone e risale alle frazioni alte di Scala. Qui in breve troviamo l'inizio del sentiero 53 che sale ripidamente verso Santa Maria dei Monti: sono 600 metri di dislivello su di un'antica mulattiera dai bianchi gradini di calcare, purtroppo avvolta dalla nebbia. In cima alla dura salita ci attende una candida statua della madonna, a dominio del fondovalle, seguita immediatamente da un bel casale. Manchiamo la deviazione del sentiero 301 che scende direttamente in valle delle ferriere e quindi ci troviamo a fare il giro alto, immersi in grandi boschi di castagno e faggio, costeggiando la riserva integrale. A Monte Rotondo raggiungiamo l'alta via e finalmente c'è un cartello che indica la direzione! La seguiamo fino ad un bivio, dove parte a sinistra un sentierino bollato che raggiunge rapidamente una sella (Croce di Scupolo 1039 metri). Qui si apre dietro di noi un fantastico panorama sul Goflo di Napoli ed il Vesuvio!

Alla sella scopriamo che non siamo i soli ad essere in difficoltà per la mancanza di cartelli: c'è una coppia di Udine e una famiglia parigina che cercano la valle delle Ferriere: sono saliti dall'altro lato e hanno mancato il bivio! Spieghiamo loro la situazione e decidono di seguirci tornando sui propri passi; scendendo raccogliamo anche due signore di Amburgo e un gruppo di ragazzi della zona, tutti alla ricerca del famoso bivio! Così il nostro trekking si trasforma in una multiculturale e multilinguistica gita di gruppo, tutti alla ricerca della perduta valle e della discesa per Amalfi.

Troviamo finalmente il bivio, segnato ma senza uno straccio di cartello e iniziamo la ripida discesa; il sentiero poi attraversa una serie di selvaggi valloni e raggiunge un punto panoramico sul mare. Poi inizia scendere decisamente facendoci entrare nel mondo fatato delle ferriere, una grande catino carsico coperto di boschi che raccoglie l'acqua dei monti e la riversa in un torrente che ha fornito in passato l'energia per gli opifici di Amalfi. Il sentiero è ardito, scende a svolte con tratti anche esposti, fino al fondo della valle, dove nasce il fiume: una serie di cascatelle e di sorgenti che trasudano dalla roccia creando un bel fiume.

Qui comincia il bazar: incrociamo turisti e gitanti di tutte le nazionalità e fogge che sono saliti da Amalfi, gruppi interi installati sotto le piante che ogni sorta di leccornia, giapponesi con la macchina fotografica sempre pronta, signorine in ciabattine. Il sentiero si fa più comodo, incassato nella forra selvaggia che il fiume ha scavato per raggiungere il mare. Poi cominciano a comparire le grandi opere idrauliche, antichi ponti, una centrale elettrica e poco prima di Amalfi la grande facciata di una cartiera ormai invasa dalla vegetazione. Dal '200 al settecento, questa valle era uno dei centri principali della produzione di carta in Italia.

In breve siamo ad Amalfi, uno stretto conglomerato di viuzze incassate nella valle, con l'unico slargo in corrispondenza dalla famosa cattedrale, che domina il paese dall'alto di una grande scalinata. Ad Amalfi troviamo l'atmosfera elettrica del turismo di giornata, dove non c'è tempo e ci si ammassa nelle strette viuzze per vedere, comprare e mangiare. Fuggiamo in spiaggia, non senza aver gustato un ottimo gelato.

(segue alla prossima puntata)

Tourengänger: blepori
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (3)


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Angelo & Ele hat gesagt:
Gesendet am 22. April 2017 um 16:17
BRAVI... Ottima scelta per un trek in questa stagione.

La Costiera Amalfitana è bellissima, sia l' interno e sia la famosissima costa con paesi da fiaba...

I miei genitori sono di Pompei e quanti ricordi dei loro racconti in queste vostre belle foto...

Salutoni... e visto le tante calorie consumate, vi siete mangiati la classica e buonissima "sfogliatella"...??? :-)

Angelo

numbers hat gesagt: Complimenti
Gesendet am 23. April 2017 um 12:41
Bel trekking davvero.
Mario

andrea62 hat gesagt:
Gesendet am 25. April 2017 um 10:07
L'inizio del tuo prologo è da far leggere ad alcuni che hanno amministrato Alitalia (mentre scrivo stanno fioccando commenti sull'argomento).
Noi non abbiamo fatto il trekking ma siamo entrati in una cartiera dove abbiamo provato a ... fare la carta.
Ciao.


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