Ladakh:trans-Zanskar trek: 9° giorno (17.08) (Pishu 3500mt - Karsha 3700mt) - 18/19/20.08: rientro a
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Ultimo giorno di cammino della nostra meravigliosa traversata.
Iniziamo con una delle ormai consuete colazioni con viste a 360°. Poi appena partiti, poco fuori il villaggio di Pishu, ci fermiamo a visitare un comvento di monache: è il primo che incontriamo, ma non l'unico che c'è, ci spiega Stanzin. Proseguiamo poi il nostro percorso sempre passeggiando su e giù a bordo Zanskar river, fino a scorgere dapprima il monastero di STONDAY, sulla riva opposta del fiume, e poi quello di KARSHA, meta del nostro campo tenda di oggi e fine del nostro trek. Intanto incominciano a comparire all'orizzonte le più alte e innevate vette Himalayane.
E giusto a Karsha finische, con un bel pò di nostalgia ma con tante fantastiche immagini e ricordi che si stanno imprimendo nella mente e nel cuore, la nostra traversata.
Il giorno dopo - da turisti - visitiamo il monastero di Karsha: una macchia di edifici in calce bianca, maestosamente posti sul versante di una ripida montagna e rivolti verso il centro della valle: si tratta di uno dei due versanti che delimitano l'immensa vallata dove è posta la cittadina di Padum, capitale dello Zanskar. Karsha gompa è il più antico e più grande monastero dello Zanskar, risalente al X sec. Attualmente è gestito da circa 150 monaci. Al suo interno: 2 sale principali di preghiera, contenenti affreschi e antichi tesori. E qui oggi troviamo i monaci in fermento: il giorno successivo dovrebbe arrivare il fratello del Dalai Lama in persona (che vive con lui, e che è venerato quasi quanto il Dalai Lama stesso: nei monasteri ha infatti un suo "trono/sedile" dove mettersi, posto in posizione leggermente più bassa rispetto quella del Dalai Lama).
Da Karsha ci spostiamo poi in auto a Padum (3590mt), capitale dello Zanskar, anche se in realtà non è altro che un villaggio costituito da poche strade polverose, negozi turistici, una moschea e 2 gompa in rovina. Ma è suggestivo, così com'è contornato da montagne e posizionato all'interno di una grande piana al centro della catena himalayiana. La piana di Padum costituisce infatti il centro dello Zanskar e da essa si dipartono 3 valli, formando una specie di Y; di queste, una è la valle da cui siamo giunti facendo la traversata dello Zanskar, mentre l'altra è quella che percorreremo in auto nei prossimi giorni, per recarci a Kargil e da qui a Leh.
Il pomeriggio è dedicato alla visita di 2 importanti monasteri: STONDAY, un gompa storico fondato un migliaio di anni addietro e scorto durante la camminata di ieri, e BARDAN, gompa costruito circa 400 anni addietro a sud di Padum, ed eretto su una scogliera rocciosa sovrastante il fiume TSERAP, uno dei 2 fiumi che vengono a dare origine allo Zanskar. Infine ci rechiamo a visitare la "pietra di Buddha", dove sono visibilissime delle incisioni rupestri antichissime, risalenti al 2° sec.
Il 19 agosto inizia il nostro viaggio di ritorno a Leh in auto, che sarà suddiviso in 2 tappe.
Oggi "ci tocca" la Padum/Kargil: circa 235 Km per 11/12 ore d'auto (!), a causa delle strade non.....ottimali. Ma meno male che ci sono le soste!!!!
Al castello/monastero di SANI, al cui interno è posizionata la KANIKA STUPA (la stupa più vecchia di tutto il Ladakh, risalente al 2° sec).
Al PENZI-LA PASS, a 4100mt, dove possiamo ammirare il principale ghiacciaio del Ladakh: il DRANG DRUNG, e la sua lingia di ghiaccio lunga oltre 7Km.
Poi la sosta non pragrammata (!) per stringere la mano al fratello del Dalai-Lama.
Quella al RANGDUM GOMPA: monastero situato su una collina, nei pressi di un immenso pascolo alpino.
E infine la sosta per le foto ad un secondo importante ghiacciaio della regione: il NUN KUN (che dicono somigli ad un mini-Everest...... se ho capito bene!).
Poi in serata arriviamo a Kargil: centro di scambi verso l'Asia centrale, questa cittadina, tipicamente e caoticamente indiana, segna il limite più orientale dell'immissione mussulmana nel Ladakh e ha rappresentato uno dei punti caldi lungo la linea di frattura tra India e Pakistan (qui, nel 1999, è stata combattuta una delle battaglie che hanno caratterizzato la guerra Indo-Pakistana).
Il 20 agosto prosegue il viaggio in auto. Stavolta la tappa è Kargil/Leh (passando per il Passo di Lamayuru e il villaggio di Lamayuru, da dove siamo partiti ben 11 giorni fà): in tutto circa 230 km per 7/8 ore di viaggio (giusto perchè le strade sono più percorrribili e praticabili!).
E anche in questo tratto sono previste delle soste interessanti!
Al MULBECK CHAMBRA: una statua del Buddha del Futuro incisa in una enorme roccia e risalente al 1°sec, avente una altezza di circa 9 metri, e molto molto venerata.
E poi al Namika-La e al Lamayuru-La (Passi).
E arriviamo a Leh..... Ma domani si riparte!
.........SEGUE...........
Iniziamo con una delle ormai consuete colazioni con viste a 360°. Poi appena partiti, poco fuori il villaggio di Pishu, ci fermiamo a visitare un comvento di monache: è il primo che incontriamo, ma non l'unico che c'è, ci spiega Stanzin. Proseguiamo poi il nostro percorso sempre passeggiando su e giù a bordo Zanskar river, fino a scorgere dapprima il monastero di STONDAY, sulla riva opposta del fiume, e poi quello di KARSHA, meta del nostro campo tenda di oggi e fine del nostro trek. Intanto incominciano a comparire all'orizzonte le più alte e innevate vette Himalayane.
E giusto a Karsha finische, con un bel pò di nostalgia ma con tante fantastiche immagini e ricordi che si stanno imprimendo nella mente e nel cuore, la nostra traversata.
Il giorno dopo - da turisti - visitiamo il monastero di Karsha: una macchia di edifici in calce bianca, maestosamente posti sul versante di una ripida montagna e rivolti verso il centro della valle: si tratta di uno dei due versanti che delimitano l'immensa vallata dove è posta la cittadina di Padum, capitale dello Zanskar. Karsha gompa è il più antico e più grande monastero dello Zanskar, risalente al X sec. Attualmente è gestito da circa 150 monaci. Al suo interno: 2 sale principali di preghiera, contenenti affreschi e antichi tesori. E qui oggi troviamo i monaci in fermento: il giorno successivo dovrebbe arrivare il fratello del Dalai Lama in persona (che vive con lui, e che è venerato quasi quanto il Dalai Lama stesso: nei monasteri ha infatti un suo "trono/sedile" dove mettersi, posto in posizione leggermente più bassa rispetto quella del Dalai Lama).
Da Karsha ci spostiamo poi in auto a Padum (3590mt), capitale dello Zanskar, anche se in realtà non è altro che un villaggio costituito da poche strade polverose, negozi turistici, una moschea e 2 gompa in rovina. Ma è suggestivo, così com'è contornato da montagne e posizionato all'interno di una grande piana al centro della catena himalayiana. La piana di Padum costituisce infatti il centro dello Zanskar e da essa si dipartono 3 valli, formando una specie di Y; di queste, una è la valle da cui siamo giunti facendo la traversata dello Zanskar, mentre l'altra è quella che percorreremo in auto nei prossimi giorni, per recarci a Kargil e da qui a Leh.
Il pomeriggio è dedicato alla visita di 2 importanti monasteri: STONDAY, un gompa storico fondato un migliaio di anni addietro e scorto durante la camminata di ieri, e BARDAN, gompa costruito circa 400 anni addietro a sud di Padum, ed eretto su una scogliera rocciosa sovrastante il fiume TSERAP, uno dei 2 fiumi che vengono a dare origine allo Zanskar. Infine ci rechiamo a visitare la "pietra di Buddha", dove sono visibilissime delle incisioni rupestri antichissime, risalenti al 2° sec.
Il 19 agosto inizia il nostro viaggio di ritorno a Leh in auto, che sarà suddiviso in 2 tappe.
Oggi "ci tocca" la Padum/Kargil: circa 235 Km per 11/12 ore d'auto (!), a causa delle strade non.....ottimali. Ma meno male che ci sono le soste!!!!
Al castello/monastero di SANI, al cui interno è posizionata la KANIKA STUPA (la stupa più vecchia di tutto il Ladakh, risalente al 2° sec).
Al PENZI-LA PASS, a 4100mt, dove possiamo ammirare il principale ghiacciaio del Ladakh: il DRANG DRUNG, e la sua lingia di ghiaccio lunga oltre 7Km.
Poi la sosta non pragrammata (!) per stringere la mano al fratello del Dalai-Lama.
Quella al RANGDUM GOMPA: monastero situato su una collina, nei pressi di un immenso pascolo alpino.
E infine la sosta per le foto ad un secondo importante ghiacciaio della regione: il NUN KUN (che dicono somigli ad un mini-Everest...... se ho capito bene!).
Poi in serata arriviamo a Kargil: centro di scambi verso l'Asia centrale, questa cittadina, tipicamente e caoticamente indiana, segna il limite più orientale dell'immissione mussulmana nel Ladakh e ha rappresentato uno dei punti caldi lungo la linea di frattura tra India e Pakistan (qui, nel 1999, è stata combattuta una delle battaglie che hanno caratterizzato la guerra Indo-Pakistana).
Il 20 agosto prosegue il viaggio in auto. Stavolta la tappa è Kargil/Leh (passando per il Passo di Lamayuru e il villaggio di Lamayuru, da dove siamo partiti ben 11 giorni fà): in tutto circa 230 km per 7/8 ore di viaggio (giusto perchè le strade sono più percorrribili e praticabili!).
E anche in questo tratto sono previste delle soste interessanti!
Al MULBECK CHAMBRA: una statua del Buddha del Futuro incisa in una enorme roccia e risalente al 1°sec, avente una altezza di circa 9 metri, e molto molto venerata.
E poi al Namika-La e al Lamayuru-La (Passi).
E arriviamo a Leh..... Ma domani si riparte!
.........SEGUE...........
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