Ladakh: trek "urbano" a Leh e dintorni .....
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LADAKH: terra di montagne circondata da montagne, dove gli insediamenti umani si riducono a strisce di vegetazione a lato dei fiumi che scendono direttamente dai monti. Un territorio posto tutto al di sopra dei 3000metri di quota, che rappresenta l'estrema punta a nord dell'India: quel triangolino di mondo incastonato tra Pakistan, Cina e Tibet, delimitato tra la Valle dell'Indo, in Kashmir e l'Himachal Pradesh. Stretto tra la catena del Karakorum a nord e le propaggini dell'Himalaya a sud, questo territorio ha molto in comune con il Tibet, con il quale ha condiviso tradizioni, cultura e controllo politico fino al XIX sec.
LADAKH: terra mistica di Lama ricca di spiritualità, dove risiede una delle ultime comunità buddhiste tantriche esistenti sulla terra, grazie ad una posizione geograficamente strategica: da novembre a maggio infatti queste terre sono quasi completamente tagliate fuori dal resto del mondo e l'isolamento ha preservato uno stile di vita di stampo medioevale, caratterizzato e "comandato" essenzialmente dall'alternarsi delle stagioni.
LADAKH: terra dalle maestose fortificazioni e dagli imponenti gompa (monasteri), risalenti per la maggior parte al IX secolo, periodo in cui il regno dei sovrani buddhisti del Ladakh si estendeva dal Kasmir al Tibet.
LADAKH: terra dal clima secco e desertico (i livelli di precipitazioni registrati fino a qualche anno fà erano simili a quelli del Sahara!) ma dove le temperature invernali frequentemente scendono sotto i -20°C e dove, accentuatamente in questi ultimi anni, l'erosione agisce quasi incontrastata, creando maestose forme geologiche, ma anche continui danneggiamenti a strade ed edifici.
Ecco dove "siamo capitati" per le nostre vacanze quest'anno!!!
La prima volta che sentii parlare di queste terre fù da parte di una mia insegnante di yoga: le sue parole - ma soprattutto i suoi occhi e la sua espressione - me le fecero entrare nel cuore. "Prima o poi....."
Ed eccoci qui! Dopo una giornata circa di voli e soste in aeroporti (Malpensa/ Abu Dhabi - Abu Dhabi/Delhi - Delhi/Leh) atterriamo all'aeroporto di Leh il 6 agosto, all'alba delle 7 del mattino, dopo un'ultima parte del volo emozionante e già da incorniciare (intesa da fotografare!). Ad attenderci la nostra fantastica guida Stanzin, che per 20 giorni ci accompagnerà ovunque, dalle visite ai monasteri alla cima più alta in programma.
Dopo qualche ora di recupero sonno in hotel, iniziamo subito la visita della città.
Leh è una citta turistica, dalle numerose agenzie viaggi e negozi di souvenir, ma anche dai palazzi reali contornati da maestose vette himalayiane. Ed è posta a 3550 metri sul livello del mare. Quindi...... il nostro acclimatamento inizia da qui!
Visitiamo la SHANTI STUPA, il ROYAL o LEH PALACE con la sottostante OLD TOWN, il CHAMBA LHKHANG, il SAMKAR GOMPA e il NAMGYAL TSEMO GOMPA, sotto un fantastico sole cocente nonostante la quota (il che ci fà pensare che forse siamo stati trooooooooppo previdenti a proposito del freddo e della paura di averne durante il trek!!!!! Ma ben venga!!!!). E poi, dopo una visita veloce della città in versione anche serale, ce ne andiamo a nanna, cercando di "acclimatarci" anche al nuovo fuso orario (3.30 ore più avanti).
Il 7 agosto proseguiamo le visite "acclimatanti" nei dintorni di Leh: la valle dell'Indo è infatti disseminata di piccoli villaggi e monasteri mediovali. Accompagnati dalla nostra guida, spostandoci in auto (ma facendo qualche salitina allenante!) visitiamo lo SHEY PALACE, il THIKSAY MONASTERY e l'HEMIS MONASTERY.
Poi arriva l'8 agosto! Sacche pronte e sistemate: oggi spostamento per il trek! Il viaggio in auto è da Leh a Lamayuru (125Km circa), e purtroppo molto più lungo del previsto, visto che le precipitazioni della settimana scorsa hanno devastato la strada principale di collegamento tra queste due cittadine e ci tocca quindi fare la super tornantosa e super montagnosa strada di riserva. Il viaggio - circa 7 ore - è inframmezzato comunque dalla visita all'ALCHI MONASTERY.....
E quando arriviamo a Lamayuru: spettacolo!!!!
La cittadina sorge in mezzo a suggestivi calanchi erosi dagli agenti atmosferici, all'imboccatura di una stretta gola. Secondo la leggenda, un tempo questo posto era il fondo di un lago molto profondo; ma un discepolo di Buddha - che si stava recando in Kashimr - fermandosi in questo luogo rivolse una preghiera agli spiriti guardiani, getto dei granuli, e miracolosamente le acque si prosciugarono, lasciando spazio ad un paesaggio a dur poco lunare (e infatti il monastero di Lamayuru si chiama nella lingua locale YUNGDRUNG, che significa MOONLAND - terra della luna); secondo la "non" leggenda, in effetti, i depositi geologici attorno a Lamayuru dimostrerebbero la presenza di un lago in tempi remoti, forse prosciugato per la recessione del ghiacciaio. Il risultato è comunque che il silt rimasto il loco, risulta scolpito dal vento e dalle piogge in un bizzarro e particolare paesaggio lunare di torri e calanchi.
......SEGUE......
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