Bivacco Pedrinelli m.2353 - passo del Publino m.2368 - quota 2464
|
||||||||||||||||||||
Per questo fine settimana danno 2 giornate di bel tempo,l'idea di fare qualche cosa di nuovo e sostanzioso c'è,ma il giorno seguente ho intenzione di fare con gli amici,un'escursione "tranquilla" ma ad ogni modo meglio evitare strapazzi. Decido per la valle Brembana che da qualche anno non frequento: il rifugio Calvi l'ho raggiunto molte volte in condizioni nevose da favola,una sola volta il rifugio Laghi Gemelli per festeggiare il mio 30mo compleanno,come pure il rifugio Longo ma in stagione avanzata dato il percorso a forte rischio di valanghe.
Scelgo di salire al passo del Publino,tentato anni or sono dal versante valtellinese per salire al Corno Stella: seguo la mulattiera militare che poi si perde nei pascoli per poi ripercorrerla più avanti: il percorso è all'ombra fin poco prima di arrivare all'alpe posto nei pressi del lago Sambuzza dove già si nota il lontano bivacco Pedrinelli.
La bella mulattiera prosegue,un giovane pastore mi raggiunge e mi supera,io ne approfitto per chiedergli conferma inerente alla mulattiera del 15/18...mi dice che si trova più in basso e secondo lui non è quella che stiamo percorrendo: ho ben capito che di opere militari non se ne intende e la conferma mi è data,come sempre dall struttura della mulattiera e dal fatto che il bivacco era una caserma. Pian piano arrivo al bivacco Pedrinelli dove verifico le sue condizioni interne: la struttura è grande ma poco sfruttata per quanto riguarda mobilio arredamento e magari anche una legnaia. Con quelle metrature ne verrebbe fuori un bel bivacco,peccato che qualche vandalo costringe i volontari che lo han costruito a togliere la stufa,anche se vi era il problema di recuperare la legna.
A breve la militare prosegue verso il passo dove il panorama mostra il pizzo Badile e il gruppo del Bernina: il pizzo Zerna mi attrae,oramai non manca molto in quanto a dislivello,ma in lunghezza,oltre al fatto di superare i 1400 m. di dislivello e patirne il giorno dopo...rinuncio ma dopo che son salito fino alla quota 2464 dove ho potuto ammirare un buon panorama. Gambe e fiato erano in condizioni di farmi riuscire ad arrivare alla cima ma,a volte,conviene rinunciare.
Soddisfatto scendo al bivacco dove all'ombra del suo interno,mi preparo per un pranzo leggero per poi prendere la via del rientro ed evitare di trovare traffico visto che siamo alla fine di agosto e in particolare delle ferie che molti stanno terminando.
Arrivato sulla strada che funge da parcheggio ho contato ben 100 auto (fin dove son riuscito a vedere quelle a monte) che aiutano a rimpinguire le casse comunali,oltre alle 2 jeep che fanno da spola per coloro che vogliono fare meno fatica possibile: dopotutto al giorno d'oggi bisogna inventarsi un lavoro per tirare avanti,così si cambiano le regole che quella strada,come tante altre,si sono si son viste modificare: una volta si poteva salire liberamente,sicuramente un bene per chi percorre la strada senza "sniffare" gasolio,con dispiacere per coloro che invece,approfittavano per camminare meno.
Anche questa volta il Bradipo delle Alpi si è soddisfatto,grazie al fatto di aver trovato un'eccellente giornata che ha appagato la fatica che si fa quando si sceglie di vivere la Montagna.
Ciao a tutti e alla prossima!
Kommentare (4)