Il sentiero dei Cincet


Publiziert von cai56 , 1. April 2015 um 18:51. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:29 März 2015
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 2:30
Aufstieg: 450 m
Strecke:Circolare 10 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano ad Ardenno lungo le statali 36 e 38; all'incrocio presso la stazione ferroviaria svoltare a sinistra e raggiungere la piazza al centro del paese (punto di partenza). Sono disponibili vari piccoli parcheggi: uno comodo anche per la discesa si trova sulla sinistra, in direzione Valmasino, presso una palestra/centro sportivo.

La montagna sopra Ardenno ospita le ultime propaggini occidentali della coltivazione vitivinicola nella provincia di Sondrio; in passato questa attività si associava alla cura dei castagneti da frutto, che purtroppo oggi risultano pressochè abbandonati. A queste attività agricole si è fisicamente sovrapposta nella prima metà del '900 la necessità di produrre energia idroelettrica: il nostro territorio è quindi solcato da due condotte e dominato da due piccoli bacini di raccolta (uno lo incontreremo, l'altro è estraneo a questa gita). Negli anni - se non nei secoli - la necessità di frequentare queste aree ha prodotto lo sviluppo di viabilità e di piccoli insediamenti che tuttora mantengono la loro sempre più precaria presenza; la radicata fede religiosa dei contadini ha fatto si che lungo i tragitti principali venissero costruite numerose cappelle votive ("cincet" o "ciancet" nei dialetti locali): ne rimangono molte, spesso con affreschi pesantemente deteriorati o impropriamente restaurati. Questa escursione - parzialmente sulle tracce di un percorso culturale evidenziato dal comune di Ardenno - permette di attraversare tutto il versante antropizzato tramite l'espediente di unire in un unico anello tutti i "cincet " significativi.
NOTA: la gita si presta benissimo ad un breve trail running con spiccate caratteristiche di uphill/downhill.
 
Dalla piazza centrale di Ardenno si sale verso monte trovando subito le necessarie indicazioni per imboccare Via Cavour (direzione "S.Lucio"): lo stretto selciato scorre fra le mura di antichi palazzi nobiliari e di giardini nascosti; attraversata via Indipendenza, si prosegue fino a confluire in Via Magiasca: la salita porta ad attraversare la strada che si dirige al maggengo di Gaggio. In corrispondenza di una fontana del 1856 troviamo il primo "cincet" ("de Cavalèe"): seguiamo il ripido acciottolato che attraversa la contrada Cavallari fino a ritrovare la strada del Gaggio; la seguiamo fino al secondo tornante dove, in corrispondenza di una sede ANA, si stacca sulla sinistra un bel sentierino. Guadate le poche acque della Val Vilasca, si sale fino alla contrada San Lucio, con la sua bella chiesetta; in pochi passi si raggiunge una strada asfaltata (lunga galleria sulla destra) che si segue verso sinistra fino al suo termine. Attraversate le poche case di Bor, la mulattiera sale comodamente fra quanto resta di antichi terrazzamenti fino a portarsi accanto al "Cincet del Müt" presso le baite del Mutal; in alto è già in vista il grosso rudere della Cà Bianca, da cui si prosegue in piano per andare ad attraversare la condotta idroelettrica Lotto-Ardenno. In rapida successione, con interposti due tornanti, si incontrano il "Cincet de la Mort" e il "Cincet di Gianöö": al lato sinistro di quest'ultimo si stacca un sentiero pianeggiante che, contornando una fascia di prati, sale da ultimo al piccolo nucleo di Piazzalunga; attraversando fra i vicoli che si accentrano sulla chiesa di S.Abbondio, si esce dal gruppo di abitazioni nel castagneto soprastante: ad un bivio che segue al passaggio presso il "Cincet dal Praa" si prende a sinistra fino a raggiungere la strada asfaltata per Pioda. In questo tratto si passa accanto al vecchio piccolo bacino della condotta Pioda-Masino, scavato all'interno di un poggio erboso in posizione molto panoramica verso est con profonda veduta fino al gruppo dell'Adamello. Alle prime case di Pioda, in corrispondenza del "Ciancet de la Piöda", si imbocca sulla destra la Via per il Baffo: si tratta di una bellissima mulattiera pianeggiante che si addentra in un antico castagneto da frutto; oltrepassato un lavatoio ed il "Ciancet dal Corda", una ripida discesa conduce in breve ad incrociare la mulattiera che sale da Biolo. Imboccandola, proseguiamo quindi retrovertendo affiancati da poderosi muri a secco; all'altezza del "Ciancet Selve ai Prèe" si può notare sulla destra la chiesetta di San Rocco, ormai in gravi condizioni di staticità. La mulattiera si allarga a sterrato e raggiunge le prime abitazioni di Biolo. Attraversando la piccola frazione, ci si porta all'altezza della parrocchiale e del sottostante cimitero: da qui si prosegue lungo un magnifico acciottolato ("risc") che scende al "Ciancet da la Campagna", nei pressi di un tratto asfaltato che si percorre verso destra per poche decine di metri; in corrispondenza del termine di una siepe di lauroceraso, sulla sinistra, riprende l'acciottolato che scende fino agli imponenti ruderi della chiesa di Scheneno. Al margine orientale del piccolo sagrato erboso inizia la ripidissima cementata che scende direttamente ad Ardenno: scorrendo fra i muri dei terrazzamenti coltivati a vigneto, si oltrepassa di nuovo la condotta Pioda-Masino e si attraversa fra le case di Valmala e la chiesetta di San Giovanni; giunti oramai al piano, in corrispondenza di un bivio (segnalazioni per la "Via dei Terrazzamenti"), si prosegue a sinistra in Via Calchera Alta. Oltrepassate le strutture della centrale elettrica di Ardenno, si raggiunge in pochi passi il parcheggio del centro sportivo.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Geodaten
 24683.gpx Sono presenti due grossi artefatti per difetto di ricezione del segnale. Uno presso la prima condotta idroelettrica e l'altro nei vicoli di Piazzalunga

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Kommentare (2)


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numbers hat gesagt: Bravo!
Gesendet am 2. April 2015 um 12:00
Bel giro!

Ciao

cai56 hat gesagt: RE:Bravo!
Gesendet am 2. April 2015 um 16:00
Davvero!
La recente opera di segnalamento, inoltre, permette di evitare tracce secondarie e passaggi di grossi ungulati selvatici molto fuorvianti.
Ciao. Marco


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