Wonderful Australia


Publiziert von gbal , 10. Juli 2014 um 20:04.

Region: Welt » Australia » Northern Territory
Tour Datum:15 September 1968
Wegpunkte:
Geo-Tags: AUS 
Zeitbedarf: 34 Tage 22:00
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Par avion - By airlines - Per via aerea

Premessa: se cercate idee per una gita non leggete questo report. Qui non si parla di montagne ma del ricordo di un viaggio ormai lontano…

Alla mia età si guarda sempre meno avanti e sempre più indietro. Allo sparuto gruppetto di amici e congiunti che ancora marciano al mio fianco fa da contralto lo stuolo di coloro che si sono fermati per strada. Ci sono poi delle esperienze indimenticabili che si radicano nel tuo essere e faranno parte per sempre del tuo io e questa è una di quelle. Faccio così un balzo all’indietro di oltre 45 anni per ricordare questo viaggio arrivando a Settembre 1968. Era, in realtà, un viaggio di lavoro; giovane e speranzoso tecnico elettronico ero stato assunto da una azienda prestigiosa, la Selenia (attuale Alenia) che tra le molte attività aveva anche una Divisione Spazio dove si facevano progetti all’avanguardia in Italia. Erano anni d’oro per un giovane, confrontati a quelli odierni: oltre ad un ambiente di lavoro “american style”, oltre a lavorare come collaboratore di validi ingegneri progettisti, scoprivi che la Job Evaluation ogni anno ti assegnava un aumento di stipendio commisurato al tuo rendimento e capacità ancor prima che tu iniziassi a pensare alla tua paga. Catapultato in quei laboratori direttamente dalla scuola dove avevo lasciato le “valvole termoioniche” mi trovai di fronte ai primi circuiti integrati; questo è solo come uno degli esempi della enorme esperienza che ho avuto modo di fare lì. Intendiamoci il PC sarebbe arrivato solo dopo una decina d’anni, quei circuiti integrati stanno a quelli moderni come un asteroide sta al Sole ma con quei mezzi noi facevamo cose mirabili. Tornando in tema, avendo partecipato alla realizzazione di un’apparecchiatura di telemetria che sarebbe servita per seguire il lancio di un satellite artificiale del consorzio ELDO (European Launcher Development Organization) che sarebbe avvenuto da Woomera, nell’Australia del Sud, fui inviato assieme ad altri a Gove, nell’Australia del Nord dove avremmo installato questa ed altre apparecchiature che avrebbero seguito il satellite. Per me si trattò anche del mio battesimo del volo e che volo! Un volo durato tre giorni (allora c’erano i Boeing 707 di limitata autonomia) anche per una serie di traversie occorse: al decollo pensavo che un motore si fosse incendiato scambiando la luce rotante sotto l’ala per fuoco (per dire della mia “grossa” esperienza aerea!). Durante il volo rimanemmo colpiti da quegli strani movimenti di piazza di cui ci informarono e che avvenivano a Parigi: sì proprio il famoso ’68 di cui oggi si parla in modi completamente opposti, tra coloro che lo videro come una rivoluzione attesa e quelli che lo giudicarono in modo estremamente negativo. Scalo al Cairo, il successivo a Karachi e poi a Bangkok. Qui come zombie girammo alla ricerca di un locale dove sfamarci. Ricordo questo mondo rutilante di luci, di persone, di colori. Approdati in un locale per turisti, ci vennero serviti cibi fuori da ogni mia immaginazione con salsine ultrapiccanti e scoprimmo poi che tra i vari assaggi c’era anche del serpente, tutto sommato buono, e altre repellenze. Il grande fiume con barche-abitazioni di povera gente i cui bambini seminudi si lavavano nell’acqua giallastra, donne di età e colorito indefinibile agli angoli delle strade offrivano bevande e cibi non certo consueti per noi; in alto sul fiume palazzi ricchissimi davano la misura del divario che c’era tra le varie classi sociali. Il nostro hotel era sontuoso e nell’enorme e lussuoso ascensore ragazze orientali durante la salita cercavano clienti offrendosi con estrema disinvoltura; tutto ciò era stupefacente per chi, come me, non era mai andato fuori dalla nostra Italia. Ubriachi di sonno dormimmo profondamente e al mattino ci imbarcammo sul volo per Hong Kong; senonchè avvicinandoci alla città in un cielo nero come l’inchiostro ci venne detto che un tifone la stava investendo ed era impossibile atterrarvi. Venimmo dirottati su Formosa, scortati da aviogetti militari (la guerra del Vietnam era ancora in corso) e lì venimmo lasciati diverse ore in pista, senza aria condizionata e in un clima infuocato. Quando Dio volle si ripartì e toccammo Singapore dove godemmo di una insonne notte tropicale e al mattino successivo con Qantas abbandonammo la Malesia e sorvolando il Mare di Timor atterrammo a Darwin, piccola città di ca. 100.000 abitanti del Nord Australia. La ricordo come una città di frontiera, primo contatto con l’Australia per chi viene da Occidente o dall’Australasia e come tale popolata da molti Italiani; non era difficile vedere insegne di bar che offrissero “Cappuccino”. Il nostro viaggio  non era ancora finito; scendemmo dall’intercontinentale per salire su un piccolo Dakota della MMA che a terra costringeva a raggiungere il proprio posto percorrendo il corridoio in salita. Questi aerottoli sono diffusissimi e servono gran parte del trasporto locale. Nel nostro caso dovevamo volare per 600 km sopra una foresta di eucalipti per raggiungere la meta finale: la Penisola di Gove che si allunga nel Mar di Arafura e fa parte della Terra di Arnhem. Lo stile di questi piloti è quello attuato dai rapaci: sta alto finchè non individua la radura dove atterrare e a quel punto in semi-picchiata scende rapidamente a terra; facemmo innumerevoli fermate, come un “aerobus” per depositare e imbarcare persone. Finalmente all’aeroporto di Gove, venimmo trasferiti in jeep alla base militare dove avrei trascorso circa 1 mese ½ e dove fummo accolti da una comunità multinazionale. C’erano Australiani, Francesi, Inglesi tutti facenti parte del programma; di loro ricordo che erano simpatici e sempre alla ricerca di attività interessanti da praticare nel tempo libero. La base era circondata dalla foresta degli onnipresenti eucalipti ed il mare del Golfo di Carpentaria era vicinissimo e bellissimo come tutti i mari tropicali. Nostri “vicini” erano una Missione anglicana che si occupava degli Aborigeni locali e un impianto minerario che estraeva bauxite dalla terra rossa che vedevamo ovunque (da questo minerale si estrae alluminio). A parte le ore di lavoro dedicate ad installare e collaudare armadi di apparecchiature all’interno di una sorta di box-bunker i passatempi erano vari tipi di giochi, letture, conversazioni e giri nei dintorni della base. Un grande rilievo avevano i pasti preparati dall’ottimo cuoco, un grasso e simpatico Inglese, sempre allegro, e le libagioni. Dopo cena grandi bevute di birra rendevano allegri tutti, anche quelli più taciturni; quando dico birra non intendo una birretta a testa: ho visto bere una cassa di birra da un paio di persone! Un modo di combattere il caldo e la lontananza da casa? Può darsi; d’altra parte la gente rimaneva lì fino all’arrivo dei monsoni dopodichè si spostavano nelle città del Sud e la base veniva praticamente abbandonata. Il clima era feroce, tropicale nel senso geografico della parola e i condizionatori d’aria lavoravano sempre. Ci spostavamo nella base con Vespe (proprio le nostre italianissime Vespe), con Mini-Moke o con le più capaci Land Rover e Toyota. Nei week-end esploravamo la foresta scoprendo, ad esempio, relitti di aerei da guerra giapponesi che erano stati abbattuti durante la 2° Guerra mondiale; cercavamo, con qualche titubanza, incontri con animali come wallaby (piccoli canguri), bufali, molto meno volentieri con i pericolosi serpenti, ecc. Andavamo in visita presso la Missione dove la comunità di Aborigeni inscenava per noi le loro rappresentazioni che con danze ricordavano i riti degli antenati, gli animali simbolo della loro non-religione (in realtà si tratta di credenze animiste non molto comprese dagli occidentali per le quali lo Spirituale pervade ed è contenuto in tutto ciò che ci circonda, sia pietra, albero o essere vivente). Altra attività che piaceva a tutti era il portarsi al vicino Mar di Arafura con le Land cariche di cibo e bevande, dormire sulla nuda spiaggia e raggiungere isolette di sabbia bianchissima poco distanti con le ottime barche Canadian in alluminio; il nuoto era poco praticabile per via di squaletti che a volte si spingevano verso riva. Invece dove le mangrovie si immergevano nel mare gironzolavano alligatori non troppo bendisposti verso il bagnante. Ma sulla barca si era al sicuro; il mare pescosissimo offriva anche ad uno digiuno di tecnica come me la possibilità di catturare pesci di diversi chilogrammi semplicemente con una lenza, un amo e un’esca! Il bottino veniva arrostito sapientemente dall’allegro cuoco e divorato dagli intervenuti direttamente sulla spiaggia dove trascorrevamo tutto il fine settimana. Tra le più belle immagini che credo resteranno sempre impresse nella mia memoria ci sono quelle dello svegliarsi sulla spiaggia accarezzati dai primi raggi di fuoco del sole e vedere alcuni pescatori entrare in acqua armati di reti; più tardi arrivavano dei bambinetti che cercavano di guadagnare qualcosa vendendoci delle bellissime conchiglie tirate a lucido. E curiosi si informavano della nostra provenienza; quando dicevamo loro che venivamo da molto lontano loro ci chiedevano candidamente: “Dalle Isole Figi?”. Per loro le vicine isole erano già una remota località.

Guadagnata un’abbronzatura come mai ho più avuto, al termine di questa vacanza che mi vergogno di chiamare “lavoro” giunse il momento di rientrare a casa. Visto che poco prima di partire per l’Australia avevo conosciuto la persona che ha poi spartito con me gioie e dolori di una vita organizzai il rientro in modo di passare a trovarla prima di arrivare alla destinazione finale. Così, dopo una notte lunghissima trascorsa in aereo, fortunatamente senza più i problemi dell’andata, feci scalo ad Atene per una mezza giornata e poi arrivai a Milano armato di valigia, lancia e boomerang acquistati come souvenir, con la pelle color del cuoio e ancora abituato alla estrema disinvoltura di una t-shirt e dei pantaloncini.

Cosa dire di più? Che gli amici australiani prima di partire mi offersero di tornare a lavorare laggiù, alle dipendenze dell’Ente cui apparteneva la base; dopo che la “morosina” si trasformò in moglie ci pensammo diverse volte quasi convinti a fare quel passo ma poi altri legami e responsabilità ci fecero optare per il no. Peccato: occasione sfumata ma….i ricordi no! Quelli non te li leva nessuno.

 

 

Una visione Google del posto:

Carta Hikr


 

Qualche altro riferimento:

http://it.wikipedia.org/wiki/Australia

 

http://www.sapere.it/enciclopedia/ELDO.html

 

http://www.esa.int/ita/ESA_in_your_country/Switzerland_-_Italiano/Euronews_I_50_anni_dell_odissea_spaziale_dell_Europa/%28print%29

 

http://it.wikipedia.org/wiki/European_Space_Research_Organization


Tourengänger: gbal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (28)


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danicomo hat gesagt:
Gesendet am 10. Juli 2014 um 21:05
Bello, dolce, un filo malinconico...
Per me che son più vicino alla tua età che a quella di alcuni giovani leoni di hikr la tua relazione suona molto piacevole....
Un saluto
Daniele

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Juli 2014 um 21:48
E a me fa molto piacere che tu abbia apprezzato questo filo di ricordi.....è un po' un filo di Arianna che stendiamo per ritrovare un giorno noi stessi.
Un saluto
Giulio

P.S.: Ti ho letto (S.E.&.O) anche su gulliver & Glog. Molto buono! (Sei tu o un omonimo?)

danicomo hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. Juli 2014 um 17:57
Sono io.
Ho smesso di postare le gite su quel sito perchè, oltre a poter salvare meno foto, è abbastanza caratterizzato sul Piemonte-Valle d'Aosta.
E a me, invecchiando, piace sempre meno far km e alzarsi troppo presto...
Ciao
Daniele

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. Juli 2014 um 18:03
Vedo che è un male (o un bene) comune. Comunque per quel che ho visto lì e su Hikr ne hai da raccontare.....anche ai giovani leoni!
Ciao Daniele

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 10. Juli 2014 um 21:57
Ciao Giulio,
davvero meraviglioso e coinvolgente il tuo "viaggio nel passato", che può essere gustato - al contrario di come si possa pensare - anche da chi, come me, a quel tempo non era ancora nato (ma in fondo non mancava molto)... Anzi, per un appassionato di "storia" del '900 queste cose sono pure utilissime.
Grazie

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Juli 2014 um 22:14
Grazie Emiliano.
Sono contento che la fatica fatta a preparare il materiale abbia valso questi apprezzamenti. In compenso non ho ancora potuto leggere bene la vostra impresa sul Pizzo di Claro (anche se ne ho quasi una "diretta" :-):-):-)
Ciao

Pippo76 hat gesagt:
Gesendet am 10. Juli 2014 um 21:58
Ho letto con piacere il racconto del tuo viaggio, che ci porta lontano nello spazio e nei ricordi. Grazie per aver condiviso con noi un pezzettino di te.

Giancarlo

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Juli 2014 um 22:18
Una pausa, forse un po' "fuori tema", dalle solite relazioni di montagna ma sono contento che sia piaciuto anche a voi leggerlo oltre che a me raccontarlo.
Ciao e buone gite.

Menek hat gesagt:
Gesendet am 10. Juli 2014 um 22:37
Un'altro tuo sprazzo di vita vissuta... tra l'altro in culo ai Lupi ( con rispetto per i Lupi)...
Altra puntata di Giulio Rigoni Stern
Ciao
Dome

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Juli 2014 um 22:44
Oh Dome, non esageriamo.....Rigoni Stern era uno scrittore, io sono uno scribacchino. L'importante però è che la puntata ti sia piaciuta e ne sono contento. Certo non ti propongo quella destinazione come prossima gita visto che facciamo fatica ad organizzare nella bergamasca :-):-):-)
Ciao

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Juli 2014 um 22:50
Tra l'altro ho una paura terribile dell'aereo!!! Dovresti sedarmi come Mr. T. dell'A-Team...
Yahuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

numbers hat gesagt: Bravo Giulio
Gesendet am 10. Juli 2014 um 23:06
Gran bello spaccato di vita vissuta!
E gran bei ricordi.

Ciao

gbal hat gesagt: RE:Bravo Giulio
Gesendet am 11. Juli 2014 um 17:40
Il motivo per cui l'ho pubblicato è proprio che è un bel ricordo (almeno x me).
Ciao

Gesendet am 11. Juli 2014 um 07:59
Zio Giulio!!! Bellissimo racconto , quanto sei partito avevo 3 mesi...
Sembra di rivedere un film in bianco e nero dei tempi. Unica pecca del racconto malinconico e ricco di dettagli nella fauna , panorami , serpenti al forno ,residuati bellici.
Ma alla fine le ragazze??? In fondo non eri ancora sposato possibile che hai chiuso gli occhi per un mese!!! Aspetto la 2 puntata della storia.
Complimenti a presto Paolo

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. Juli 2014 um 17:44
Le ragazze? Ma c'erano! Non hai visto le "quote rosa"? E poi io allora ero ancora un bravo e timido ragazzo; mi sono guastato più tardi.
La 2a puntata? Va bene New Zealand, Christchurch? Però lascia che passino altri 45 anni :-):-) devo raccogliere le idee...
Grazie, ciao Paolo

cristina hat gesagt:
Gesendet am 11. Juli 2014 um 08:38
Bei ricordi, con Aldo siete la nostra memoria storica!

Nonostante tutte le magagne della nostra Italietta, sarebbe difficile lasciarla.

Ciao Cri

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. Juli 2014 um 17:45
Eh cara Cri, Aldo sì che ne ha un sacco da raccontare. Quanto alla nostra Italietta.....è difficile per me pensare di andarmene; non l'ho fatto allora, figurati adesso.
Ciao

grandemago hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. Juli 2014 um 21:51
Non esageriamo ragazzi......fin quasi a trent'anni ero stato solo in Svizzera!
Ciao
Aldo

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. Juli 2014 um 22:18
Ma poi ti sei rifatto alla grande, lo sento!
Ciao

tapio hat gesagt:
Gesendet am 11. Juli 2014 um 09:01
Come il tuo bel racconto ci insegna, Hikr non è solo montagna. Complimenti a te Giulio per aver voluto mettere sulla pubblica piazza i tuoi ricordi.

Ciao, Fabio

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. Juli 2014 um 17:48
Davvero Fabio, è montagna ma è anche un e-mondo che ci lega un po' tutti, nel bene delle comuni passioni e nel male delle.....comuni passioni ma non solo:-):-)
Quanto a te aspettiamo le tue prime uscite perchè qui le idee cominciano a languire......(oh, senza fretta, sto scherzando!)
Ciao

Amadeus hat gesagt:
Gesendet am 11. Juli 2014 um 12:03
Eh caro fratello, così sollevi tanti ricordi; ricordo il tuo viaggio agli antipodi ed il tuo ritorno in Italia con un "coluor" impressionante; e ricordo anche i miei 18 anni...sigh...sigh!

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. Juli 2014 um 17:51
Sono contento che il raccontino abbia anche un effetto Gerovital (magari!).
Aspetto il prossimo tuo report per controllare le tue foto e vedere se ci sarà la luce dei 18 che appare in trasparenza.
Ciao brother

grandemago hat gesagt: Benvenuto nell'Amarcord Club..
Gesendet am 11. Juli 2014 um 21:47
Eh si, anch'io avevo 18 anni, in Italia c'era ancora il delitto d'onore, l'abbandono del tetto (o letto) coniugale, e l'adulterio era un reato (non basterebbero gli stadi per rinchiuderci tutti!). Il 68 era una grande speranza, poi tanti rivoluzionari hanno preso una brutta strada, altri invece si sono accasati su rassicuranti poltrone......

Esperienza di lavoro e di vita affascinante Giulio....io, come giovane tecnico, non sono mai andato oltre una polverosa o fangosa cava sull'Adda o sul Ticino!

Ciao
Aldo

gbal hat gesagt: RE:Benvenuto nell'Amarcord Club..
Gesendet am 11. Juli 2014 um 22:17
Caro Aldo, grazie per l'intervento. Convengo che il '68 non ha risolto molto come del resto molte aspettative rimangono tali ancora adesso. Chissà.....
Quanto al tuo lavoro, tutti i lavori sono importanti e dignitosi. Il problema odierno per molti è averne uno.
E adesso caro Aldo, non diciamo più nulla a questi giovani sennò.....imparano troppe cose :-):-):-)
Grazie e buone gite

veget hat gesagt:
Gesendet am 12. Juli 2014 um 13:41
Caro Giulio,
Hai ragione , le idee cominciano a languire, mentre i "bei" lontani ricordi affiorano. Cosa c'è di meglio che raccontarli.... hanno un fascino straordinario..... Il modo con cui descrivi questa esperienza, racchiude questa caratteristica, ti assicuro...
Complimenti.
A presto
Ciao
Eugenio

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 12. Juli 2014 um 15:50
Grazie a te Eugenio. Anche tu sei uno di coloro che ha tanto da raccontare e spesso lo fai con gran piacere di noi lettori.
Un saluto caro

patripoli hat gesagt:
Gesendet am 15. Juli 2014 um 22:59
Bellissimo! Una di quelle esperienze che lasciano il segno...
Ne hai da raccontare Giulio.....


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