Guriner Furka (2323 m) e Cima 2446 m


Publiziert von siso , 2. November 2013 um 20:38.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum: 1 November 2013
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Zeitbedarf: 5:15
Aufstieg: 1000 m
Strecke:Bosco Gurin Piazza (1503 m) – Bosco Gurin Stalle (1482 m) – Naatscha (1800 m) – Capanna Grossalp (1907 m) – Guriner Furka (2323 m) – Cima 2446 m.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Locarno – Valle Maggia – Cevio – Linescio – Cerentino – Bosco Gurin. Da Locarno a Cevio: 24,5 km. Da Cevio a Bosco Gurin: 16,5 km.
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Grossalp, Bosco Gurin.
Kartennummer:C.N.S. No. 1291 – Bosco Gurin - 1:25000.

Escursione nel comune più alto del Ticino: Bosco Gurin. È anche l'unica colonia walser del cantone.

Il 32% della popolazione parla tedesco. Il vecchio dialetto dei Boschesi è chiamato Ggurijnartitsch.

Salita al Passo di Bosco sulle orme di Horace Bénédict de Saussure, lo scienziato ginevrino considera­to “il padre dell’alpinismo”.

 

Inizio dell’escursione: ore 9.20

Fine dell’escursione: ore 14.40

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1022 hPa

Temperatura alla partenza: 7°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2800 m

Temperatura al rientro: 10°C

Sorgere del sole: 7:07

Tramonto del sole: 17:11

 

Prima escursione novembrina dell’anno nel comparto sciistico di Bosco Gurin, ad un mese dall’apertura degli impianti. Le previsioni meteo danno “abbastanza soleggiato e mite”. Affronto quindi con piena fiducia il lungo percorso che in un’ora e tre quarti d’auto mi porta nella Valle di Bosco Gurin. Arrivo alle 8:45 in punto al posteggio del piazzale all’ingresso del paese. I colori autunnali, che già mi avevano accompagnato a partire da Cevio, qui raggiungono l’apice: il lariceto che circonda il paese è di un bellissimo giallo, che dovrebbe ulteriormente accendersi ai primi raggi di sole. È da un po’ di tempo che non ritorno a Bosco; la visione delle singolari case walser mi induce a gironzolare lungo le viuzze del paese per immortalare queste meraviglie architettoniche nonché i graffiti dell’artista e grafico originario del luogo: Hans Anton Tomamichel (Bosco Gurin1899 – Zurigo1984).

Il sole velato invece di accendersi piano piano si spegne del tutto; sulle cime appare addirittura la nebbia. Pazienza, in compenso la temperatura è decisamente mite.  

Dopo la visita al villaggio scendo alle Stalle Ferubar. In seguito alla valanga del 1925 che distrusse quelle in località “Im Boda”, ne furono costruite delle nuove a schiera. In pratica è uno stallone unico orientato in modo da non opporre resistenza alla furia delle slavine e protetto da un terrapieno. Il toponimo Ferubar significa “al di là, di fronte” e fa riferimento al ponte che univa anticamente le due parti del villaggio.

 

Il segnavia è posto ai margini del ponte sul Riale di Bosco, a quota 1482 m: per la Capanna Grossalp occorre 1 h e 10 min di cammino. Il sentiero sale alla sinistra del torrente in un ambiente spettacolare. Il Riale di Bosco presenta una serie di cascatelle che invitano gli escursionisti ad una sosta contemplativa; non posso evitare di soffermarmi a lungo per registrare dei video. 

Non meno attraenti sono i “Gadumdschi”, tipici fienili walser, in alcuni casi riattati.

A 1800 m di quota arrivo a Naatscha, un corte dell’Alpe Grossalp. Il toponimo Naatscha significa terreno scadente, con riferimento all’erba che vi cresce (Nardus stricta) “Nätsch”, ossia Nardo o Cervino, che costituisce il Nardeto, formazione erbosa che si genera come conseguenza di un sovraccarico di pascolo. Il corte si presenta con due edifici in BKS e cemento armato con finestre in legno e alluminio, munite di retina antimosche. In un edificio si trova l’abitazione, il caseificio e la cantina; nell’altro, più piccolo, si trovano al piano inferiore la porcilaia e al pianterreno il deposito per gli attrezzi e una sala infermeria per quattro mucche.

Malgrado le frequenti soste, in un’ora raggiungo la Capanna Grossalp (1907 m), di proprietà dell’UTOE di Locarno. Il guardiano Christian mi prepara un caffè, mentre il bimbo, assai carino e sorridente, viene imboccato dalla mamma.

Alle 10:30 riprendo il cammino, in direzione del Passo di Bosco. Il segnavia indica che occorre 1:10 h di cammino. Osservo le belle baite dell’alpeggio, con particolare attenzione per le porte d’ingresso e per gli architravi con delle scritte incise nel legno o nella pietra. Fotografo il Pizzo Bombögn (2331 m), prima che le nuvole e la nebbia coprano piano piano tutte le cime. Ho raggiunto il Bombögn il 23.7.2004, dopo aver percorso  le ultime decine di metri di salita sulla spettacolare e monumentale muraglia, costruita nel 1948 per proteggere le piantagioni dalle capre.

Il sentiero per la Guriner Furka segue in buona parte la sciovia fino ad oltre 2200 m di quota. Passo dalla località Såndiga Boda, un piano sabbioso con affioramenti di pietre: gneiss e rocce ultrabasiche di colore verde da cui si ottenevano i laveggi. Il sentiero, sempre segnalato in bianco-rosso-bianco, nell’ultima parte di salita si addentra nella valle del Guriner Furkabach. Dopo un’ora di cammino da Grossalp raggiungo lo storico valico, che ha permesso il transito dei Walser di Formazza per fondare Bosco Gurin, unica loro colonia del Ticino.
 

                                           Guriner Furka (2323 m)

Mi affaccio sulla Val Formazza, parzialmente coperta dalle nuvole e dalla nebbia; Fondovalle (Stafelwald) è a due ore e trenta di cammino. Mi concedo un giretto in Piemonte, 250 m, che corrispondono alla circonferenza del laghetto posto in territorio italiano.

 

Il 17 luglio 1783, quattro anni prima della celebre ascensione al Monte Bianco, da qui passò anche Horace Bénédict de Saussure, lo scienziato ginevrino considera­to “il padre dell’alpinismo”. La minuziosa descrizione della salita al valico, accompagnato dal cappellano di Formazza Francesco Nibbio, è riportata nei “Voyages dans les Alpes”, vol. IV, cap. IX – X. La partenza di Saussure dalla locanda “Alla Schmitta” di Pon­te, alla volta di Bosco, accompagnato da don Francesco Nib­bio e dai portatori di Formazza, avvenne alle ore 7 e 54' di giovedì 17 luglio 1783. Ecco un breve estratto della sua descrizione.

 

“La montagna che dovevamo scalare è troppo ripida e il sen­tiero troppo stretto perché un animale da soma vi possa passa­re. Fui perciò obbligato ad assumere uomini di Formazza per portare, nei passaggi difficili, il carico del mio mulo. Il tragit­to è di circa nove ore di salita da Formazza alla Furka. Cinque la discesa dalla Furka a Bosco e a Cerentino. Dapprima si se­gue, per tre quarti d'ora, lo stesso sentiero che conduce a Do­mo d’Ossola. [...] Quando si giunge al villaggio di Fondovalle, invece di scendere costeggiando la Toce come si fa per an­dare a Domo, si attraversa il torrente. Subito dopo, in un pic­colo bosco di abeti, inizia una salita così ripida che i portato­ri sono costretti a caricare in spalla il bagaglio dei muli. Ab­bandonai là, non senza rimpianto, la Valle Formazza. È una delle alte valli delle Alpi il cui aspetto mi è sembrato maggior­mente piacevole. Essa non offre, come la Valle di Chamonix, il grande spettacolo dei ghiacciai. In compenso ha qualche cosa di più dolce, di più pastorale. Le rocce delle sue montagne, in­tervallate da praterie e da foreste, non hanno nulla di rude né di selvaggio. La valle è disseminata di piccoli villaggi, le cui case bianche e linde creano un effetto suggestivo nel bel verde che riveste i dintorni. Di tanto in tanto piccole rocce che s’in­nalzano a forma di colline, coperte di larici fittissimi, sembra­no boschi sacri in mezzo ai quali si immagina un altare o una statua. Questi mazzi di piante irregolarmente sparsi dall’ope­ra della natura su piccole rocce qua e là nella valle, non han­no la pesantezza né la monotonia di quei boschetti che ador­nano i giardini inglesi.”

 

La Guriner Furka è caratterizzata da due piccole croci metalliche infisse nella roccia. Su quella di sinistra si legge “Della Pietra XY”, su quella di destra “RIP”. Si tratta quindi di croci commemorative per ricordare una disgrazia capitata ad un certo Della Pietra, cognome molto diffuso a Bosco Gurin.

A pochi metri dal valico scorgo un sentierino che sale in direzione SE verso il costone orientale della cima quotata 2446 m. Malgrado la nebbia, decido di provare a raggiungere questa vetta, visibile già da Bosco. Dopo 180 m di percorso su un fianco ripido, supero una cresta rocciosa, che mi immette sul versante orientale della montagna. Il sentiero diventa meno evidente e nel contempo la pendenza aumenta drasticamente: salita non adatta alle racchette da neve! Dopo venti minuti circa di fatica raggiungo l’omino di pietre che corrisponde alla Cima 2446 m, senza nome sulla carta topografica. Continuo ancora per 160 m lungo l’aerea e affilata crestina, fino a quando la nebbia inghiotte completamente il paesaggio impedendomi di andare oltre.

Ritorno sui miei passi, con molta prudenza, fino al Guriner Furka, da dove riprendo il sentiero in discesa in direzione di Bosco.

 

Escursione sui pascoli walser di Bosco Gurin, 230 anni dopo Horace Bénédict de Saussure. “Passammo poi accanto a un piccolo lago, e scendendo lungo pascoli ripidi, raggiungemmo in due ore abbondanti il villaggio di Bosco”.

 

Tempo di salita: 2 h 25 min

Tempo totale: 5:20 h

Tempi parziali

Bosco Gurin (1503 m) – Capanna Grossalp (1907 m): 1 h

Capanna Grossalp (1907 m) – Guriner Furka (2323 m): 1 h

Guriner Furka (2323 m) – Cima 2446 m: 25 min

Dislivello in salita: 1000 m

Sviluppo complessivo: 9,8 km

Difficoltà: T3+ (EE)

Coordinate Capanna Grossalp: 679'550 / 129'960

Coordinate Guriner Furka: 678'177 / 130'675

Coordinate Cima 2446 m: 678'196 / 130'491

Copertura della rete cellulare: buona

Libro di vetta: no

Tourengänger: siso


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Kommentare (6)


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turistalpi hat gesagt:
Gesendet am 3. November 2013 um 10:15
Ciao Siso, complimenti per la sempre bellissima relazione provvida di tante interessanti notizie e foto di una zona che anch'io frequentai anni fa...La raccolta dei tuoi reports potrebbe integrare ottimamente la già bella guida dei monti ticinesi del Brenna. Ancora complimenti e buona continuazione. Ciao Enrico

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 3. November 2013 um 15:42
Grazie Enrico,
sei molto gentile. Il fatto è che questi luoghi di montagna mi appassionano moltissimo, sia per gli aspetti naturalistici sia per quelli culturali. È quindi con piacere e soddisfazione che oltre alla camminata, cerco di scoprire tutto quanto fa da contorno alle montagne visitate.
Quanto a Brenna, lasciamo perdere, oltre ad essere un ottimo alpinista è un impareggiabile scrittore di itinerari, con una padronanza di linguaggio e di termini da far invidia ad un linguista.

Ciao Enrico, tanti saluti anche a Pinuccia e a Billie.
siso

Daniele66 hat gesagt: Guriner Furka
Gesendet am 3. November 2013 um 17:24
Mi associo a quello detto da Enrico. Comosco poco questa zona sono sincero,ma con una relazione fatta da te' e' come esserci gia' stato ciao Daniele66

siso hat gesagt: RE:Guriner Furka
Gesendet am 3. November 2013 um 22:16
Ciao Daniele,
è veramente una bellissima valle, purtroppo molto discosta anche per chi abita in Ticino. Merita comunque una visita in ogni stagione.
Grazie Daniele, buona settimana!
siso

gbal hat gesagt:
Gesendet am 3. November 2013 um 19:54
Complimenti per il tuo bel reportage ricco di tante notizie e curiosità che si estendono stavolta di almeno un paio di secoli nel passato.
Ciao

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 3. November 2013 um 22:35
Ciao Giulio, grazie!

Per il Ticino, Bosco Gurin è un "unicum". Sarà per le belle case walser, sarà per la quota elevata, sarà per i toponimi in Ggurijnartitsch, oppure per il buon innevamento. Inoltre, la storia dei coloni costretti ad insediarsi in zone molto elevate e discoste suscita curiosità e simpatia.

A presto,
siso.


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