Da Bosco Gurin (Grossalp) a Piano delle Creste - sentiero alto


Publiziert von mulleroli , 27. August 2012 um 16:23.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:16 August 2012
Wandern Schwierigkeit: T5- - anspruchsvolles Alpinwandern
Zeitbedarf: 10:30
Aufstieg: 1324 m
Abstieg: 1122 m
Strecke:Capanna Grossalp - Rifugio Piano delle Creste - sentiero alto
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Valle Maggia - Cevio - Cerentino - Bosco Gurin Sentiero per capanna Grossalp
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Valle bavona - San Carlo Valle d'Antabia, sentiero per Piano delle Creste
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Grossalp - Rifugio Piano delle Creste
Kartennummer:swissmap online

Da anni sotto la lente, passaggi ripetuti della cartina, profili, commenti e … finalmente la cosa migliore è lanciarsi. La traversata più conosciuta da Piano delle Creste in val d’Antabia a Bosco Gurin, può anche essere percorsa nell’altro senso.
Appuntamento alla capanna Grossalp per il pernottamento e risveglio di buon’ora per affrontare la decina di ore di cammino che ci aspetta. La preoccupazione di essere arrostiti dal sole e cotti dalle temperature canicolari inusuali in quota previste per il periodo (16 – 17 agosto 2012), si attenua per la presenza di banchi di nebbia e passaggi nuvolosi non destinati a generare precipitazioni, ma periodi di benvenuto ombreggiamento. È altresì importante sapere che non vi sono punti d’acqua sull’intero tracciato: quindi portare acqua per 10 – 12 ore di cammino!
Dalla capanna Grossalp (1907 m) inizia la gradevole salita su pascoli per vallette fino ai bivi di Bann (seguire direzione Bocchetta di FormazzööPiano delle Creste); poi, in zona Hendar Furggu (2352 m) si prende decisamente a N lasciando sulla sinistra il sentiero che porta alla Bocchetta Foglia. D’ora in poi la marcatura si fa Bianco-Blu a ricordare che il sentiero diventa alpino. Attraverso le belle placche di Ufun d’Biala si giunge ad attraversare un tratto con grossi massi piuttosto impegnativo prima di affrontare l’ultima erta per culminare ai 2672 m della Bocchetta di Formazzöö. Si apre allora davanti a noi l’anfiteatro dell’Alpe di Formazzöö e ci lasciamo alle spalle quello che sovrasta Bosco Gurin. Lo spettacolo della cresta – Strahlbann – che prende origine dalla coppia Pizzo Bièla (2863 m) Wandfluhhorn (2856 m) e punta decisa a OSO verso il Pizzo di Orsalia (2664 m) è magnifico.
Inizia il primo tratto in discesa che porta, dopo un primo approccio con le ganne con alcuni resti di neve che non ci abbandoneranno più per tutto il girono, al bivio al punto 2496 m, dove il sentiero si divide: direzione NO si scende ai Laghi di Formazzöö (sentiero segnato Bianco Rosso) mentre puntando NNO si continua nella direzione di Piano delle Creste.
Un gradevole e molto suggestivo tratto pianeggiante porta, attraverso rocce levigate dal ghiacciaio che una volta fu, ad un canalino sassoso piuttosto ripido da affrontare uno alla volta per evitare l’impatto con sassi che si potrebbero familiarizzare con la forza di gravità. In fondo a detto canalino, eccoci sotto la Forcolaccia (2586 m, verso O) dopodiché il sentiero punta deciso a N fra terreni a tipologia rocciosa diversa e vieppiù impegnativa e si riesce a scorgere in alto diritto davanti il Pizzo Cazzola, poco sotto il quale troneggia il disco Bianco Blu che indica il punto (ca 2720 m) di attraversamento della cresta. 
Ci lasciamo allora alle spalle l’anfiteatro di Formazzöö per lasciarci fagocitare in territorio italiano dalla lunga e difficile ganna (T5 all’inizio) che ci porta non senza fatica e prudenza elevata verso il Passo di Cazzola (2411 m) dove una sosta decisamente indispensabile ci aspetta prima di tornare in territorio svizzero. A rilassarci per un istante ci pensa un gruppo di stambecchi: la loro sovrana dimestichezza e la tranquillità con le quali si atteggiano non possono che suscitare la nostra ammirazione. Durante l’ultimo tratto della discesa prima del passo, quando maestosi e attraenti appaiono i Laghi della Crosa a ENE, può risultare difficile reperire i segni di demarcazione (sempre Bianco Blu), operazione decisamente più semplice per chi intraprende la traversata in senso opposto.
Idratati e rifocillati, dal Passo Cazzola il sentiero riprende a salire puntando decisamente NNE per poi procedere gradevole per piacevoli saliscendi mantenendosi su una quota tra i 2400 e i 2500 m. Ci si muove a questo punto sul pendio E del Pizzo Fiorèra (2921 m) con in punto di mira al centro, la Bocchetta della Crosa (2507 m); al laghetto a quota 2386 cessano i segnali Bianco Blu e il sentiero si innesta in quello di montagna Bianco Rosso che sale dai Laghi della Crosa (2116 – 2153 m) per chi ha percorso la Val Calnègia. 120 metri più in alto si arriva alla Bocchetta della Crosa che ci concede l’ultimo sguardo a buona parte del percorso e ai laghi.
Poi ci attende l’ultima “fatica”, sebbene sia discesa, che ci porta al Rifugio Piano delle Creste. Il primo tratto mette alla prova spalle e braccia grazie alla catena che aiuta nella discesa su detriti e lascia il posto poi ad un’ultima ganna – tanto per ricordarci come sono fatte, caso mai ce lo fossimo dimenticato!!! – prima di poter planare sui Laghetti di Antabia (superiore a 2189 m, inferiore a 2126 m) e al terminale del Rifugio, oh quanto desiderato!
Condizione fisica e resistenza a livelli molto buoni, buon senso dell’equilibrio e uso delle mani, capacità nella scelta del tracciato, scarponi ad alta affidabilità, protezione dal sole, saggia gestione delle risorse fisiche e psichiche personali, bagaglio ponderato, momenti di pausa per assaporare pienamente il quadro maestoso e impressionante della zona sono le condizioni principali per affrontare questa splendida attraversata.
Mirna, Michele e Olivier 

Tourengänger: mulleroli


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