cima Foisc m.2208 e capanna Foisc m.2200
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Attendevo l'sms dell'amico Marco,per fare una ciaspolata alla portata di tutti,per il 26 o 27,ma nulla di fatto. Quindi,giunto il messaggio di Giuseppe che mi chiedeva se ero disponibile per la Foisc,visto il pericolo marcato 3 e 4,gli riferisco che la mia partecipazione è assicurata,anche perché volevo fare una sana e super ciaspolata,con tanta bella neve. Sabato,mentre scendevo dal S.Primo,leggo il messaggio di Cristina che avrebbe avuto piacere di fare un'escursione con me: le dico di sentire Giuseppe per mettersi d'accordo. Avviso gli amici di Monza,i quali li trovo all'appuntamento a Saronno: Giuseppe,Tilde e Angelo. Da qui.ci rechiamo al ritrovo con Giuseppe R.,dove con piacere,ritrovo l'amica Cristina. Raggiunto Brugnasco,notiamo l'abbondanza di neve,rispetto l'ultima volta,poi sento Giuseppe che si lamenta con Tilde (santa donna) perché nel baule non vi erano i bastoncini: ma io,con chi devo lamentarmi se mi dimentico? (ad esempio la macchina fotografica o gli scarponi?): vi ricordate,cari amici,che sono salito alla Garzonera con le scarpe estive di tela infilate nei sacchetti di cellophan e le ciaspole? E non ho patito il freddo? Mentre qualcuno voleva tornare a casa? A casa? Non esiste! Dopo qualche istante.la mia mente ha risolto il problema (anche perché in quello zaino c'è il superfluo: che viene buono al momento opportuno). Vabbè,per ora incamminiamoci,poi si vedrà. Ci ciaspoliamo alla fattoria,raggiunta la stradetta,notiamo che è stata battuta molto bene dalle motoslitte,(quindi un grande sollievo per coloro che erano senza bastoncini),fino a Ce di Fuori,dove proseguiva sempre ben battuta a sinistra mentre a destra...auguri! C'erano delle minime impronte di ciaspole,che si sono interrotte poco prima della baita a quota 1891,vi erano anche un paio di impronte di sci...ma fatte in discesa. Quindi bisognava battere la pista: Giuseppe R. in testa,io per secondo,in modo tale da allargare la pista e rendere più agevole il percorso agli amici in difficoltà,non avendo i bastoncini con sé. Bene,giunti all'aperto a quota 2000 circa,tagliamo in piano verso destra e raggiungiamo il tracciato che sale dal Pian Taioi – Rutan,dove nel frattempo si vedevano i primi sci alpinisti ed escursionisti,raggiungere la vetta. La prima cosa che mi passava per la mente,era di scavare nella neve per trovare l'entrata del rifugio,dando sicuro riparo agli amici,dato che aleggiava aria fredda,nonostante il sole,che oramai prevaleva alle nubi. Giustamente,l'esperienza vissuta in passato,mi ha fatto ricordare di portarmi appresso la vanghetta,utile come in questo caso. Dopo una svista di calcolo (avevo scavato davanto la finestra della camera) eccomi a riscavare nel punto esatto,poi Angelo recuperato il badile posto sotto il tetto,mi da il cambio e una mano l'abbiamo anche da una ragazza del posto che ci avvisa dell'arrivo del responsabile e che avrebbe pensato lui a scavare: se possibile,perché aspettare? Un po di altruismo ci vuole e alla fine.nel giro di mezz'oretta,striscio bene fino a toccare la porta,che con un colpo si apre. Entro e accendo la stufa,che nel breve tempo raggiunge la temperatura adatta. Nel frattempo,gruppi di sci alpinisti e ciaspolatori appena giunti in vetta,visto gli scavi in corso,invece di aver la pazienza di aspettare,scendevano subito,probabilmente fino a trovare la zona non toccata dal vento per sollazzarsi al sole. Ci raggiunge il responsabile e altri collaboratori,il quale ci dice che sarebbero saliti 4 di Zurigo che vi avrebbero pernottato e un gruppo di 7 per l'ultimo dell'anno. Si chiacchera mentre ci si riscalda e dopo aver asciugato alcuni indumenti ed esserci rifocillati,saliamo in vetta per le foto di rito e poi giù,al momento abbardati poi,poco sotto, dove il tepore dei raggi si sentiva e il vento non sfiorava i nostri corpi,ci alleggeriamo da alcuni vestiti. Brevi soste per farci accarezzare dal sole che giunti a Ce di Fuori spariva,lasciandoci nuovamente al fresco. L'escursione,apprezzata da tutti,ed eseguita a dovere come si sovviene (accompagnando gli amici con passo lento ma costante),mi ha soddisfatto,in modo particolare,perché ho apprezzato l'amicizia nata tra Cristina e Tilde (che finalmente ha potuto condividere interessi e pensieri con un'altra presenza femminile,cosa rara). le foto sono in parte mie,di Giuseppe R.e di Andrea che ringrazio
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