Monte Crocione (1641 m) – Bike & Hike
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Escursione in e-mtb con partenza da Ponna, Pona in dialetto, nella valle omonima, una laterale della Val d’Intelvi.
L’etimologia del nome Ponna non è ancora certa; secondo alcuni studiosi deriverebbe dal greco Peona o Peonia, altri lo fanno derivare da Epona, antica deità della guerra.
Inizio dell’escursione: ore 7.45
Fine dell’escursione: ore 11.55
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1015 hPa
Isoterma di 0°C alle 9.00: 4200 m
Temperatura alla partenza: 16,5°C
Temperatura al rientro: 28°C
Velocità media del vento: 0 km/h
Sorgere del sole: 5.32
Tramonto del sole: 21.17
Sveglia alle 5:40, partenza da casa alle 6:35, arrivo a Ponna Superiore (870 m) alle 7:30, dopo 30,6 km d’auto.
Lasciata l’auto al parcheggio in Via Don Umberto Marmori, alle 7:45 monto in sella e parto in direzione della Via ai Monti. Non ho fretta, motivo per il quale desidero godermi la bellissima faggeta della Valle di Ponna. Oltretutto mi precede un lento trattore agricolo, che trasporta un’enorme rotoballa di fieno; sono costretto a pedalare ad una velocità inferiore ai 10 km/h. Dopo 20 min di salita arrivo alla prima tappa, la bolla del Monte Tellero. In questa ampia radura, oltre al laghetto c’è pure un centro sportivo, con un campo di calcio e rugby, un viale per le bocce e un percorso fitness. Alcuni pannelli illustrano i numerosi itinerari da percorrere a piedi o in mtb. La faggeta è ben curata ed ariosa. Ai margini della stradina crescono cespugli di Rosa canina in piena fioritura. Un’insegna in legno incisa indica la deviazione per l’Alpe di Ponna (1130 m), a 50 m di distanza, a valle della carrareccia. La pendenza ridotta e il fondo asfaltato, tranne che in un tratto intermedio, rendono questa passeggiata veramente rilassante.
Dopo circa un’ora dalla partenza, malgrado le frequenti soste fotografiche, arrivo alla Bocchetta di Boffalora (1252 m), dove la strada militare si congiunge con quella che sale da Pigra. È un luogo paesaggisticamente molto suggestivo, Particolarmente attraente è la Cima della Duaria (1447 m), che meriterebbe una visita invernale con le ciaspole o con gli sci.
Riprendo la pedalata in direzione degli alpeggi che ho visitato appena tre giorni fa; nell’ordine l’Alpe di Ossuccio (1306 m), quindi l’Alpe di Lenno (1495 m) ed infine il Rifugio Venini (1576 m).
Anche oggi il cielo è parzialmente nuvoloso, per cui le foto panoramiche sul Lario non sono da cartolina. Memore dell’esperienza vissuta domenica scorsa, proseguo immediatamente sulla sterrata per un quarto d’ora fino all’Alpe di Mezzegra (1621 m), già caricato.
La sterrata termina e si dirama in sentierini creati dalla bovine, che immancabilmente sono sozzi di letame fresco di giornata. Aggirato per metà il Monte di Tremezzo, a partire dal ripetitore rettangolare sono costretto ad accompagnare la bici, visto che il sentiero è molto incassato e i pedalini collidono con le pietre e le zolle di terra.
Malgrado la roccia madre sia il Calcare di Moltrasio, il versante è cosparso di cespugli di Rododendri all’inizio della fioritura. Com’è noto sono piante acidofile, mentre il calcare conferisce basicità al terreno.
Eccomi all’Alpe di Tremezzo (1602 m), un gruppetto di baite in muratura diroccate, alla base della cresta occidentale della mia meta. Parcheggio la bici e mi avvio a piedi per gli ultimi 350 m di salita, che percorro in sei minuti.
Alle dieci in punto raggiungo per la prima volta il Monte Crocione (1641 m).
La vista sulla Punta di Bellagio e i due rami del Lario sarebbe da cartolina. La foschia mi nega la necessaria limpidezza per scattare delle belle foto. Come contropartita evito di sfoderare le frasi stereotipate e smielate del tipo: “panorama mozzafiato”, “un naturale balcone panoramico”, “lì dove la bellezza si divide in due rami”, “Punta Spartivento, sogno di pace e bellezza infinita, sei il respiro del lago, l’essenza della vita”, “dove il trekking si trasforma in poesia”, “in cima ai tuoi pensieri c’è il panorama più bello”, “se non ti emoziona questo panorama, più che altro esisti, non vivi”.
La gita si conclude felicemente nel borgo di Ponna Superiore dopo 4 h e 10 min dalla partenza.
L’ultima escursione della primavera 2024 mirava alla scoperta della Valle di Ponna.
La località montana della Valle d’Intelvi si è rivelata un ideale punto di partenza per raggiungere in mtb i rifugi posti sulla dorsale che separa il Lago di Como dal Lago di Lugano.
Tempo trascorso: 4 h 10 min
Tempi parziali
Ponna Superiore (870 m) – Passo di Boffalora (1252 m): 1 h
Passo di Boffalora (1252 m) – Rifugio Venini (1576 m): 30 min
Rifugio Venini (1576 m) – Alpe di Tremezzo (1602 m): 35 min
Alpe di Tremezzo (1602 m) – Monte Crocione (1641 m): 6 min
Dislivello in salita: 925 m
Quota massima: 1641 m
Quota minima: 870 m
Sviluppo complessivo: 32,87 km
Consumo della batteria da 630 Wh: 48%
Difficoltà: F / T2
Copertura della rete cellulare: abbastanza buona
Libro di vetta: no
Soccorso sanitario italiano: 118
Polizia: 113
Numero di emergenza unico europeo: 112.
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