monte Garzirola m.2116 (CO) - (CH)

Oggi la giornata è veramente fantastica,neanche una nuvola. Ho deciso di andare al monte Garzirola risalendolo dalla parte italiana,così giungo alla località Dasio m.1100 dove vi è la fatiscente ex caserma della guardia di finanza (come si fa a mandare alla malora il denaro dei contribuenti!). Parto in solitaria,ma nonostante ciò,non mi sento solo: il sole illumina presto il mio cammino e sveglia le piccole creature che con il loro cinguettio mi accompagnano. I colori sono forti,come il silenzio che trovo una volta uscito dal bosco. Comincio a pestare la neve e giunto al S.Lucio,negli avvallamenti la neve trasportata mi arriva oltre il ginocchio. Al rifugio S.Lucio italiano,ho visto dei nuovi lavori alla struttura: hanno costruito un garage con portico (che può essere utile in caso di maltempo,un po più riparato dai venti rispetto il porticato della chiesetta di S.Lucio) e sopra relativo terrazzo. Proseguo e giunto a circa 1850 metri,metto le ciaspole,passo davanti al rifugio Garzirola m.1975 e batto la neve seguendo il percorso originale,passando sotto la croce di quota 2075 per poi proseguire verso la vetta omonima. Si scende per un tratto,poi giunto nei pressi dei ruderi di un'altra ex casermetta della finanza,prendo a sinistra il sentierino che mi conduce sul crinale,dove in pochi minuti pervengo alla vetta del monte Garzirola (o Gazzirola) m.2116. Ho notato che sia poco avanti della croce di quota 2075 e qui sulla vetta,hanno messo dei cartelli indicatori,nuovi: se non ricordo male,quello vecchio aveva la targhetta bianca con riportato il nome della vetta e la relativa quota. Perché ora ne è sprovvista? Vai a capirlo! Il meraviglioso panorama che mi si offre è eccezionale,vasto e limpido come si vorrebbe tutte le volte che si giunge in vetta. Pochi attimi dopo arriva un'escursionista che sale dal versante svizzero,fatte le foto di rito riparte seguendo la cresta. Anch'io riparto e mi dirigo alla croce,una volta arrivato vedo un altro in cima al Garzirola con il suo cane: però,c'è ne di gente che frequenta la montagna in settimana! Breve sosta e scendo a scattare delle foto all'interno del bivacco annesso al rifugio Garzirola: l'interno è sistemato molto meglio rispetto l'ultima volta,vi sono più tavoli e panche,la stufa,che probabilmente non funzionava bene l'anno eliminata e resta solo il camino. La legna di scorta c'é,però i ceppi sono talmente grossi che per prendere bene...forse una scure sarebbe utile,ma dopo tutto,chi si ferma in quella struttura di notte? Scendo al rifugio S.Lucio,quello svizzero aveva chiuso pure le ante (come sarebbe da fare),mentre quello italiano le aveva tutte aperte ma era chiuso: un male intenzionato potrebbe rompere i vetri,però,si vede che in questi anni non si é verificato questo tipo di episodio. Forse per non fare troppa fatica! Comunque,ho fatto alcune foto dell'interno che mi da la certezza che i gestori sono gli stessi e quando ho fotografato la cucina...bé,era meglio che le ante le avessero chiuse,non é piacevole riscontrare la noncuranza delle stoviglie e residui di cibo lasciati lì a deteriorarsi o in attesa...di riutilizzarli,speriamo di no. Dopo il mio reportege fotografico,mi siedo davanti al caldo sole (24° segnava il termometro del rifugio) e mangiucchio. Certo che venire in queste zone in settimana è tutta un'altra storia,premetto una cosa: vedere tanta gente in montagna fa piacere,si può fare delle amicizie nuove o avere delle informazioni interessanti ma,la pace che si prova quando non c'è nessun via vai,ti fa assaporare quello che non provi in momenti di “ressa”. Ascoltare il librare delle ali nel cielo terso dei volatili,il rumore lontano di chi taglia la legna insomma,é tutto un altro vivere la montagna. PERCORSO: T= turistico,strada militare a tratti in cemento fino al S.Lucio,poi il percorso diventa E= escursionistico tramite sentiero su dorsale senza nessun problema,a parte qualche tratto un poco impegnativo per la ripidità del percorso e per la lunghezza dello stesso Km.7,3 circa