Monte Padrio ed il suo anello


Publiziert von cai56 , 9. November 2023 um 08:34. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 6 November 2023
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT2 - Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 579 m
Abstieg: 579 m
Strecke:Circolare 13,18 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Tresenda lungo le statali 36 e 38; da qui si segue la statale 39 fino a superare il centro abitato dell'Aprica. Scendendo in direzione Edolo, si trova a sinistra la deviazione per Trivigno. Ampio parcheggio presso l'edificio di servizio alla pista da fondo.

Chi normalmente frequenta l'Aprica, ormai praticamente una città ad alta quota, lo fa per dedicarsi alle sue numerose piste di sci da discesa; qualcun' altro si spinge fino al Pian Gembro, dove può trovare un anello di fondo e le bellissime torbiere; ma ben pochi, anche valtellinesi, si spingono sull'altopiano compreso fra Trivigno, il Passo della Guspessa ed il Passo del Mortirolo (dove riprende il traffico consueto). In inverno tutto questo tratto, benchè attraversato da una stupenda carrozzabile (ex-strada militare) nei boschi, non viene ripulito dalla neve e tutto il circondario (escluse le solite motoslitte lungo la strada) rimane a disposizione degli escursionisti. Qualche traccia di sciatori alpinisti si incontra, ma oggettivamente le pendenze non sono mai sufficienti ad una bella sciata: per cui tutti i percorsi - sono numerosi i sentieri e le piste forestali - rimangono a disposizione dei camminatori, con racchette da neve o meno. Le direzioni principali e tutti i bivii significativi sono ben indicati, ma, in presenza di neve abbondante come in questo caso, la bollatura a vernice lungo i percorsi è assente, o più probabilmente occultata a livello del terreno.
La difficoltà indicata si riferisce al lungo traverso in direzione della Guspessa sul versante settentrionale, dove i 30/50 cm di neve fresca odierni erano al limite della sicurezza di passaggio; per il resto WT1.


Dal centro fondo di Trivigno si prosegue su carrozzabile innevata per poche centinaia di metri, per poi volgere sul pendio di sinistra oltrepassata la seconda baita dopo l'edificio della Colonia; risalito brevemente un prato, si incrocia una pista sterrata che si asseconda verso destra. Oltrepassato un tornante con bella veduta sulla conca di Trivigno, si raggiunge un poco visibile - con neve - bivio: si sale verso destra mantenendosi a margine di un corridoio percorso da una linea elettrica; raggiunta una sorta di apparente crinale (in realtà un altopiano di dossi e avvallamenti - Motti del Laghetto) si prosegue per una radura fino all'inizio di un vero pendio boscoso: qui ci si ricongiunge col sentiero estivo ufficiale, che si distacca dalla carrozzabile molto oltre il punto in cui l'abbiamo abbandonata noi. Qui troviamo una larga traccia di passaggio (la gita, specialmente con neve, è facile e piuttosto frequentata) e non facciamo altro che seguirla. Il sentiero serpeggia nel bosco con pendenza costante e continua, oltrepassa un tratto dove provvisoriamente si sdoppia ed infine sbuca sui pascoli sommitali; con un ampio giro, facendo attenzione agli accumuli da vento, si raggiunge la larga cresta di confine fra Valtellina e Valcamonica. Una breve impennata permette di raggiungere l'ampia cupola sommitale del Monte Padrio, che, nonostante la modestissima quota, si trova isolato (non per nulla si tratta di un punto trigonometrico) fra le vette orobiche dell'Aprica, il gruppo Scalino-Bernina, i monti dell'Alta Valtellina e l'Adamello: il panorama è quanto di più completo. Percorriamo quindi il dosso di confine fino ad oltrepassare l'insignificante Monte della Colma con un vago progetto di seguire la cresta (da qui vera e propria cresta): probabilmente si può passare, ma con tutta questa neve, senza sapere se sia effettivamente percorribile e per di più senza ramponi, decidiamo di "aggirare l'ostacolo" scendendo a cercare la vecchia mulattiera militare, che risulta indicata sull'ultima palina che si incontra in salita. Come detto nell'introduzione, questo percorso si rivelerà un poco più impegnativo rispetto agli ampi ripiani sommitali. Si tratterebbe comunque di un gran bel percorso scavato nel ripido versante settentrionale, spesso sorretto da terrapieni in muro a secco e sempre contenuto a monte da analoghe strutture: la difficoltà in condizioni odierne è data dal dover ripulire o scansare il pressochè ininterrotto muro di ontani e betulle flessi dal carico di neve; inoltre, l'ultimo tratto riceve una tardiva e di breve durata insolazione, potendo - in condizioni più accentuate - influire sulla tenuta del manto nevoso (oggi eravamo, a mio giudizio, al limite delle condizioni di accettabile sicurezza, tenendo conto del fatto che la cresta soprastante tende a formare cornici). La traversata, in corrispondenza di uno slargo con panchina, termina l'esposizione e si avvia a concludersi più agevolmente al Passo del Picco, dove il sentiero scende bruscamente a destra per andare a raggiungere la carrozzabile Trivigno-Mortirolo; in poche centinaia di metri verso sinistra si potrebbe raggiungere il ristoro presso il Lago ed il Passo della Guspessa, ma noi decidiamo di tornare. La sede stradale è innevata ma completamente battuta dal passaggio delle motoslitte, per cui risulta più conveniente "smontare" le racchette da neve: d'altra parte ci attendono alcuni chilometri di asfalto innevato per tornare a Trivigno.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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