Bois de Paiolive


Publiziert von paoloski , 18. August 2023 um 12:19.

Region: Welt » Frankreich » Ardèche
Tour Datum: 3 August 2023
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 3:00
Aufstieg: 137 m
Abstieg: 137 m
Strecke:8,3 Km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:I parcheggi del Bois de Paiolive si trovano sulla D252, che si può prendere sia dalla D901 c he dalla D104 nei pressi della città di Les Vans.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita ad anello.

Molti anni fa visitammo il Chaos di Montpellier le Vieux,  una zona in cui gli agenti atmosferici ed il lavorio dell'acqua avevano creato un paesaggio di rocce dalle forme più strane. Anche non lontano da Lablachere, il paese dell'Ardeche in cui trascorriamo le nostre vacanze, si trova un'attrazione simile.
Raggiungiamo il parcheggio de l'Estong percorrendo una strada dipartimentale decisamente stretta e con infinite curve, parcheggiamo con la speranza che l'auto rimanga all'ombra.
Il sentiero inizia subito alle spalle del parcheggio, dapprima si percorre una stradina sterrata in leggera discesa, poco dopo eccoci ad un bivio non segnalato, ad intuito prendiamo il tracciato a sinistra che si rivela essere quello giusto. Le indicazioni sono scarse ma il sentiero qui non da adito a dubbi sulla direzione da seguire: a destra c'è il precipizio, a sinistra dapprima una macchia impenetrabile, più oltre una parete verticale.
Il sentiero sale leggermente finché raggiunge un punto panoramico sulle sottostanti gole da cui si scorge il corso dello Chassezac, proseguiamo ed arriviamo ad un secondo osservatorio, da qui lo Chassezac si vede anche meglio.
Qualche foto, poi Anna riparte seguendo un sentiero che si allontana dal precipizio, saliamo per una decina di minuti fra la macchia mediterranea molto fitta finché ad entrambi viene il dubbio di essere fuori strada, d'accordo che i francesi in fatto di segnavia sono estremamente parsimoniosi ma qui non ve ne è proprio ed il sentiero diviene sempre meno battuto.
Fortunatamente ho avviato il GPS di Outdoor per cui non dovremmo aver problemi, in effetti al secondo punto panoramico ci siamo spostati a sinistra invece di proseguire. A questo punto, cellulare in mano basterà seguire la nostra traccia a ritroso per ritrovare la giusta via.
In teoria, perché in pratica qui vi sono decine di tracce, sentieri e sentierini che si dipartono, il sottobosco è un intrico di rami, rovi e cespugli e quel minimo di imprecisione del GPS fa si che seguire la traccia fatta all'andata sia decisamente complicato, tanto più che a tratti incrociamo sentieri larghi e ben battuti che poi finiscono nel nulla. Giriamo per un buon venti minuti finché riusciamo a venirne a capo e ritroviamo il sentiero segnalato. Concludiamo il percorso detto Circuit de la Corniche e, considerato che delle famose formazioni rocciose non abbiamo visto praticamente nulla, decidiamo di raggiungere l'altro parcheggio e percorrere il Circuit de la Vierge che l'opuscolo dell'Ufficio del Turismo descrive come il più ricco di rocce dalle forme interessanti.
In effetti al parcheggio vi sono decine di persone. Il circuito parte con una strada piana che si addentra in un paesaggio di rocce calcaree dalle forme più strane, non tutte sono molto apprezzabili visto che la vegetazione è veramente rigogliosa e copre molte delle rocce. L'opuscolo descrive questo circuito come adatto ai "piccoli esploratori", in effetti vi sono tantissimi bambini, alcuni in passeggino, forse l'Ufficio Turistico ha un po' sottostimato la difficoltà del percorso che non è difficile ma neppure una passeggiata urbana: vi sono passaggi su rocce rese lisce e lucide dalla grande frequentazione e passi che se per un adulto possono essere solo un po' faticosi per un bambino di meno di cinque anni, come tanti che vediamo, possono essere problematici.
Continuiamo il nostro giro, piacevole anche se al di sotto delle nostre aspettative: ci aspettavamo qualcosa di molto simile a quanto visto a Montpellier le Vieux ma qui le formazioni rocciose hanno dimensioni decisamente più ridotte e la vegetazione soverchia tutto.
Arriviamo al termine del circuito, facciamo una sosta al gazebo di un'associazione di naturalisti che espone una collezione dei peculiari insetti della zona, quindi percorriamo il paio di chilometri di sentiero che ci riporteranno al parcheggio della nostra auto che, naturalmente, è ormai in pieno sole.

Interessante ma non eccezionale, almeno rispetto a quanto vedemmo anni fa a Montpellier le Vieux, bella la vista sullo Chassezac.
Difficoltà: seguendo i sentieri segnalati fra T1 e T2, se, malauguratamente se ne esce ci si ritrova in un labirinto di sentieri e tracce in una macchia impenetrabile T3.

Tourengänger: paoloski, annna
Communities: Hikr in italiano


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