Pont Megalithique di Lablachere
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Arrivati ieri da Grenoble abbiamo "preso possesso" di quella che sarà la nostra casa per una settinana e stamattina ci ripromettiamo di iniziare la conoscenza di questa zona dell'Ardeche.
Lablachere è un piccolo paese che non ha grandi monumenti ma nel suo territorio si trova il Pont Megalithique, un manufatto che è praticamente unico in Europa: un ponte costruito con quindici grandi lastre di pietra accostate una all'altra e non cementate fra loro in alcun modo.
Praticamente una successione di dolmen allineati a superare il letto del ruscello Masseloup creando un passaggio che è mediamente di 50 cm. Non è dato sapere quale fosse la portata di questo corso d'acqua nel Neolitico ma il fatto che il letto sia costituito da solida roccia fa presumere che anche migliaia di anni fa il flusso non fosse importante, un guado era la soluzione più semplice e pratica.. Probabilmente il ponte aveva quindi una diversa funzione, forse rituale.
Quando vi arriviamo il ruscello è in secca ma dalle foto viste anche in primavera o in autunno, le stagioni più piovose, la portata sarebbe stata modesta, la vista sarebbe stata più spettacolare ma il manufatto è notevole anche così.
Gita breve ma interessante, il ponte è decisamente notevole, per raggiungerlo si percorrono stradine e sentieri fra le onnipresenti viti dell'Ardeche, una regione che sta divenendo sempre più rinomata per la sua produzione vinicola e i tantissimi vecchi gelsi che testimoniano l'antica produzione di seta ottocentesca della zona, terminata quando un parassita colpì i bachi da seta compromettendo la produzione.
Lablachere è un piccolo paese che non ha grandi monumenti ma nel suo territorio si trova il Pont Megalithique, un manufatto che è praticamente unico in Europa: un ponte costruito con quindici grandi lastre di pietra accostate una all'altra e non cementate fra loro in alcun modo.
Praticamente una successione di dolmen allineati a superare il letto del ruscello Masseloup creando un passaggio che è mediamente di 50 cm. Non è dato sapere quale fosse la portata di questo corso d'acqua nel Neolitico ma il fatto che il letto sia costituito da solida roccia fa presumere che anche migliaia di anni fa il flusso non fosse importante, un guado era la soluzione più semplice e pratica.. Probabilmente il ponte aveva quindi una diversa funzione, forse rituale.
Quando vi arriviamo il ruscello è in secca ma dalle foto viste anche in primavera o in autunno, le stagioni più piovose, la portata sarebbe stata modesta, la vista sarebbe stata più spettacolare ma il manufatto è notevole anche così.
Gita breve ma interessante, il ponte è decisamente notevole, per raggiungerlo si percorrono stradine e sentieri fra le onnipresenti viti dell'Ardeche, una regione che sta divenendo sempre più rinomata per la sua produzione vinicola e i tantissimi vecchi gelsi che testimoniano l'antica produzione di seta ottocentesca della zona, terminata quando un parassita colpì i bachi da seta compromettendo la produzione.
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