Monti Ballerino e Gremalto: fra catene ed antenne


Publiziert von cai56 , 7. März 2023 um 17:53. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 3 März 2023
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 1219 m
Abstieg: 1208 m
Strecke:Circolare 15,58 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Bergamo a Seriate, dove si imbocca la statale 42 per la Val Camonica. Raggiunta Casazza, si svolta a destra in Via Isonzo e si prosegue fino al santuario di Colognola. Ampio parcheggio.

Un'escursione veramente strana: i segmenti più interessanti si sono rivelati la salita in quota e la relativa discesa, con ambienti notevolmente diversi ma ambedue di grande attrattiva; nettamente più deludente invece il tratto sommitale sui Colli di San Fermo, che sulla carta dovrebbero essere degli ampi spazi panoramici degradanti verso la pianura ed il Sebino: per carità, le vedute ci sono, ma passano decisamente in secondo piano annebbiate da panchine giganti, ripetitori, strade asfaltate, monumenti militari ed anche un "bob estivo". Per cui torniamo ai lati attraenti. Il versante di salita l'avevamo adocchiato durante il giro del Lago di Endine effettuato poche settimane fa (  https://www.hikr.org/tour/post176859.html  ), domandandoci come si potesse (eventualmente) salire attraverso la poderosa falesia dolomitica - Corna di Colognola - che costituisce la fascia sommitale delle vette che si pongono a sud del lago: la risposta è l'esistenza di un sentiero - parzialmente attrezzato con catene corrimano - che sfrutta cenge, canalini e scalinate naturali o artificiali in un paesaggio veramente spettacolare. La discesa avviene invece lungo tutta la Val Torrezzo in un ambiente isolato ed ormai tendente all'inselvatichimento, pieno di fiori ed anch'esso dominato da pareti dolomitiche, a tratti molto erose da antri e grottoni, che, a circa metà discesa, hanno nel passato dato luogo ad un'estesissima frana di sassi (il "Gerù"). [Certamente l'ambiente in questo caso risente molto delle numerose briglie di contenimento costruite con gabbioni di pietre locali, dei residui della pista di cantiere e della presenza di un brutto rifugio (praticamente poco più di una tettoia con griglie e tavolate) degli Alpini. Forse, alla fine, potrebbe risultare più conveniente effettuare solamente l'anello del Sentiero 613 (  Sentiero 613: Colognola (Casazza) - Monte Ballerino - Colognola | CAI Bergamo - Portale geografico  ) che, più corto, pur evitando tutta la parte relativa alla nostra discesa, percorre la parte essenziale della gita evitando la vista della maggior parte delle moderne attrattive.


Dal parcheggio alle spalle del seicentesco santuario della Madonna del Monte Carmelo (sentiero 613) si prosegue in salita lungo la Via Prati Cambia ignorando due bivii verso sinistra (dal secondo, Via Bosco Ventrino, torneremo) finchè, trasformata in pista cementata, sale a curvoni nel bosco ceduo in direzione della Cascina Cummia, che non raggiungeremo. All'altezza di un tornante si imbocca sulla sinistra il sentiero 613A che, con un lungo traverso lungo cenge boscose, scorre alla base della Corna di Colognola fino a trovare la dorsale percorsa dal Sentiero del Murlansì (nuovamente il 613) che la risale fino al piede delle rocce. Si sale lungo la massima pendenza lungo gradinate costruite con tronchi su di un terreno che, se umido, risulta viscidissimo; una volta raggiunte le pareti, che da vicino risultano più articolate, si inizia a districarsi in un labirinto di cenge e canalini gradonati, spesso tortuosissimi e molto esposti, che trovano  la loro massima espressione nelle due muraglie a tornante che permettono di superare un tratto veramente verticale. Gradualmente la roccia si diluisce in un bosco meno ripido che, oltrepassato un gruppo di tre antenne ed il Roccolo Foppalupo, si trasforma nella fitta abetaia di rimboschimento che si apre solo sulla cima del Monte Ballerino (croce, ripetitori e panchina gigante). Si prosegue attraversando il prato al di là della panchina e, rientrando nel bosco, si scende con qualche curva a costeggiare la recinzione di una villa: al termine del reticolato si continua sulla pista di accesso all'abitazione fino a raggiungere la cementata per disabili che sale ad una seconda panchina gigante. Dopo aver affiancato un'area di involo per aeromodelli, la carrozzabile termina con una sbarra al limite occidentale dello sterminato Piazzale Virgo Fidelis, un unico parcheggio a pagamento con bar, ristoranti, monumento e stazione di arrivo della monorotaia di un ineffabile bob estivo.  Sul versante settentrionale, tralasciando a sinistra i vistosi richiami di un "rifugio", si scende a percorrere la carrozzabile diretta ad una cascina, oltrepassata la quale, al primo bivio, si riprende a salire sulla destra lungo una pista cementata che - diventata tratturo erboso - termina sulla cima del Monte Gremalto accanto ad un ripetitore ed ai basamenti di altre strutture dismesse. Da qui si segue il larghissimo crinale a pascolo che, transitando per la Q1323 (talora detta Monte Gremalto Cima Est) con altre tre antenne ed i rispettivi alimentatori, scende gradualmente alla Cascina Foppelle affiancata da una pozza d'abbeverata; scesi dalla dorsale a fianco del Monte Foppa, se ne segue la strada di accesso fino ad un gruppo di ruderi dove, senza traccia, si torna in cresta fino al Colle di Caf, incrocio di strade. Nei pressi di una cappella votiva si scende a sinistra (sentiero 612) seguendo la strada cementata diretta alla Cà d'Osei, nei pressi della quale si distacca sulla destra il sentiero per Monasterolo. La traccia, molto sassosa e sconnessa per assenza di manutenzione e scarsità di passaggi, scorre alta sul fianco destro della Valle Torrezzo fino ad aprirsi nella vastità di pietrame del "Gerù", un'immensa frana che ora appare riordinata in terrazzi digradanti sostenuti da centinaia di metri di gabbioni di sassi. Un po' a destra ed un po'a sinistra si segue quindi quanto resta di una pista di cantiere che, come tutta l'immensa area circostante, appare in via di colonizzazione da arbusti che sfidano il terreno ancora sterile. All'ultimo terrazzamento troviamo quello che sulle mappe è indicato come "Bivacco Camillo e Giacomo", attualmente indicato in loco come "Rifugio Fratelli Giudici, Camillo Giacomo Pietro". Si prosegue adesso sulla pista, rettilinea e cementata dove più ripida, fino all'incrocio del Fontanello, dove si imbocca a sinistra il sentiero 613A; si tratta di una pista forestale abbandonata che sale ad oltrepassare la dorsale del Bosco Vaghi per poi scendere al fondo della Valle Spirola, altra area di frana sassosa. La traccia si avvia quindi - bel sentiero su cenge erbose attraverso il Bosco Gromo - a raggiungere la cresta percorsa dal sentiero 613 in direzione del Murlansì: la attraversa ed inizia a scendere decisamente in direzione di Colognola; poco dopo la Falesia del Murlansì (undici vie di pochi metri con difficoltà dal V- al VIII-) si affianca una cascina e si ritrova l'asfalto poco a monte del santuario.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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Antonio59 ! hat gesagt:
Gesendet am 7. März 2023 um 21:05
Ciao
Anch'io penso che la salita merita di più che le cime.
E anche se andavi al Torrezzo non avresti avuto migliore soddisfazione, infatti nonostante sia la cima più alta, è quasi anonima, un ometto l'abbiamo fatto noi e non ricordo neanche un vero sentiero per la cima.
Antonio

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 8. März 2023 um 07:36
Dopo le antenne e soprattutto dopo le panchine non abbiamo avuto la forza per il Torrezzo, ma tu ci togli i rimpianti
Ciao
Marco


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