Monte Barbarossa dalla val di Scalve.

 
Fuori dal bosco un ampio tornante porta alla Baita Bassa di Barbarossa, dove metto le racchette.

Da qui saliamo direttamente sul pendio a sinistra e poi con alcuni dossi raggiungiamo la conca dove si trova la Baita Alta di Barbarossa, preceduta da una piccola costruzione.

Vediamo altri escursionisti che scelgono di proseguire sulla stradina per 200 o 300 metri e poi raggiungere la Baita Alta invertendo la direzione con un'ampia diagonale.
 

Dalla Baita Alta un primo pendio porta a una conca da cui occorre salire il pendio che conduce al colletto (qui denominato Colle delle Oche) tra i monti Barbarossa e Pizzul.

Dal colle si gira a sinistra per salire la cresta del Monte Barbarossa.

Per salire la cresta mettiamo i ramponi. Oggi ci sono due tracce: una sul filo di cresta, l'altra qualche metro sotto (attenzione a non scivolare lungo il pendio). Scegliamo il filo di cresta, non ci sono difficoltà alpinistiche ma qualche tratto ripido, soprattutto il cono finale che costituisce la vetta (attenzione in discesa, dove ci siamo aiutati con la piccozza).
 

Al ritorno, alle ore 14, tutto l'itinerario a partire dal pendio sotto il colletto è in ombra e la neve è compatta. Sulla stradina manteniamo i ramponi per evitare inopportune scivolate.

Bei panorami sulle Orobie non solo dalla vetta ma anche dai pendii fuori dal bosco. 

Ho preferito mettere T3 per la cresta finale percorsa con i ramponi, fino al colle sotto la cima direi WT2.