Sentiero di Fra' Dolcino

L'Oasi Zegna... relativamente vicina a casa ma assolutamente sconosciuta tanto a me che ad Anna. Visto che per questa domenica è previsto un caldo torrido decidiamo di porre rimedio alla nostra ignoranza ed andare a vedere di cosa si tratta, sperando anche in un po' di frescura.
Studio il sito web dell'Oasi Zegna, che scopro essere un parco naturale affidato al FAI, ed infine scelgo come primo approccio il Sentiero di Fra' Dolcino che pare unire al panorama anche spunti culturali e tranquillità di percorso.
Partiamo da casa, facciamo l'imprescindibile sosta alla pasticceria Agarla a Romagnano Sesia dove ci gustiamo una fantastica fetta di Sacher e proseguiamo quindi per Trivero, ad ogni incrocio o rotonda vi sono cartelli indicanti la nostra meta.
La strada che sale, piuttosto stretta ed affollata da ciclisti va percorsa con calma, Anna si gusta il panorama, io, alla guida, evito di distrarmi. Alle 9,30 siamo al parcheggio della Bocchetta di Margosio, vi sono solo tre auto ed un panorama incredibile fra cui risalta il Monte Rosa innevato.
Dal sentiero che scende dal Monte Massaro alcuni corridori che stanno disputando il Trail dell'Oasi Zegna raggiungono la Bocchetta di Margosio e proseguono per quella di Luvera. Noi ci incamminiamo sul sentiero basso, chiaramente indicato, che va verso la Bocchetta di Stavello.
Il sentiero si abbassa in una bella faggeta, a parte noi solo un paio di altri escursionisti. Con qualche saliscendi arriviamo nei pressi della Bocchetta di Stavello, non scendiamo al passo ma stiamo alti e presto, inframezzati ai tanti runners del Trail dell'Oasi Zegna raggiungiamo il Santuario di San Bernardo. Da qui il panorama si apre sulla pianura e sulle montagne ad Est. Nonostante la foschia riconosciamo le montagne di casa e, in lontananza le vette innevate della Valtellina. A Nord invece la visibilità è migliore e possiamo ammirare il Monte Rosa e le montagne più prossime.
Visitiamo il santuario quindi ripartiamo verso il Monte Rubello su un sentiero che ci permetterà di compiere un anello per riportarci alla Bocchetta di Margosio. Qualche saliscendi un po' ripido ma questo è senz'altro il tratto più bello del sentiero: si cammina in cresta, fra radi alberi, rododendri e con davanti agli occhi le cime innevate del Monte Rosa e dei 4000 vicini.
Passati nei pressi del Monte Massaro, con i suoi radar, ci abbassiamo alla Bocchetta di Margosio che a quest'ora si è trasformata in una bolgia infernale, il parcheggio è stracolmo e vi sono centinaia di persone sedute ai tavolini del ristoro intente a mangiare.
Noi decidiamo di cercare un luogo più tranquillo e ci avviamo verso la Bocchetta di Luvera che scopriamo essere ancora più affollata...qui vi sono addirittura persone intente a mangiare a fianco della strada !
A lato del ristorante il sentiero prosegue in piano, decidiamo di seguirlo, in pochi minuti troviamo un risalto panoramico a pochi metri dal sentiero, ombreggiato e tranquillo ed in vista della Capanna Margherita.sul Monte Rosa. Una mezz'oretta di relax e torniamo alla Bocchetta di Luvera, un alpigiano sta attrezzando il  bancone per la vendita dei suoi formaggi...inevitabile fare scorta di formaggi di capra, di mucca e di un bel panetto di burro.
Riguadagniamo la Bocchetta di Margosio e la nostra auto e partiamo alla volta di casa soddisfatti.

Bella gita senza alcuna difficoltà ma in grado di offrire superbi scorci panoramici. L'affollamento si limita alla prossimità dei parcheggi: a cento metri di distanza dalle auto non si incontra praticamente più nessuno neppure in una domenica affollata come questa.