Sasso Malascarpa
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Descrizione: Lo spettacolo più grandioso offerto dalla natura in questa Riserva Naturale è il Sasso Malascarpa, imponente rilievo roccioso situato in una delle zone di maggiore interesse geologico, geomorfologico e paleontologico della Lombardia.
La roccia del Sasso Malascarpa, che dà il nome all'area protetta, fa parte geologicamente delle Alpi Calcaree Meridionali, che corrispondevano, prima della formazione delle Alpi, all'antico bordo della zolla africana. Circa 150 milioni di anni fa infatti la regione alpina era occupata da un oceano. La collisione tra le zolle europea e africana, oltre alla formazione della catena montuosa alpina, ha prodotto una serie di deformazioni che hanno sollevato i sedimenti marini. E' per questo motivo che noi oggi possiamo facilmente osservare nella Riserva resti fossili come le conchiglie a due valve del mollusco Conchodon sul Sasso Malascarpa, coralli e madrepore.
Un altro aspetto interessante della Riserva è il carsismo, di cui sono manifestazione i caratteristici campi solcati, profondi e stretti solchi verticali, creati dall'azione erosiva delle piogge sulle rocce calcaree.
Testimoni dell'antica azione glaciale sono poi i grossi massi erratici rinvenibili nelle zone più basse della Riserva, lungo il corso del torrente Ravella, e provenienti dalla Valtellina.
Commenti: visto che in mattinata non avevo impegni e il meteo è ancora buono, ho deciso di fare un’uscita di allenamento sempre con l’occhio alle limitazioni (e ai timori…) della zona arancione.
Ero indeciso se fare il Sentiero dei Pizzetti (zona Coltignone) oppure venire sopra Valmadrera (mete sempre vicine alla SS 36), ma poi ho optato per quest’ultima soluzione, anche perché volevo ripercorrere un tratto di sentiero che mi aveva messo a dura prova una dozzina di anni fa salendo al Sasso Malascarpa.
Partito quindi di buon’ora dalla frazione di Belvedere sono salito a San Tomaso per poi percorrere la Val Molinata, sul cui fianco sinistro (idrografico) si sviluppa il sentiero “impegnativo” che raggiunge il Sasso Malascarpa.
Molto bella questa zona, caratterizzata dalla presenza di incredibili formazioni calcaree.
Dal Sasso Malascarpa sono poi disceso alla Colma di Val Ravella per poi traversare sotto i Corni di Canzo, compiere il giro intorno ad essi, scendere alla Bocchetta di Moregge e infine a Valmadrera percorrendo la Valle di S. Antonio.
E’ stato un bel giro, soprattutto per il fatto che durante tutta l’escursione ho incontrato solo quattro persone e quindi ho potuto godere dell’ambiente montano in tutta calma e solitudine, dove il canto degli uccelli nei boschi mi ha accompagnato per tutto il cammino.
Dislivello complessivo superato pari a circa 1200 m per 5,5 ore di cammino effettivo.
Meteo ottimo.
La roccia del Sasso Malascarpa, che dà il nome all'area protetta, fa parte geologicamente delle Alpi Calcaree Meridionali, che corrispondevano, prima della formazione delle Alpi, all'antico bordo della zolla africana. Circa 150 milioni di anni fa infatti la regione alpina era occupata da un oceano. La collisione tra le zolle europea e africana, oltre alla formazione della catena montuosa alpina, ha prodotto una serie di deformazioni che hanno sollevato i sedimenti marini. E' per questo motivo che noi oggi possiamo facilmente osservare nella Riserva resti fossili come le conchiglie a due valve del mollusco Conchodon sul Sasso Malascarpa, coralli e madrepore.
Un altro aspetto interessante della Riserva è il carsismo, di cui sono manifestazione i caratteristici campi solcati, profondi e stretti solchi verticali, creati dall'azione erosiva delle piogge sulle rocce calcaree.
Testimoni dell'antica azione glaciale sono poi i grossi massi erratici rinvenibili nelle zone più basse della Riserva, lungo il corso del torrente Ravella, e provenienti dalla Valtellina.
Commenti: visto che in mattinata non avevo impegni e il meteo è ancora buono, ho deciso di fare un’uscita di allenamento sempre con l’occhio alle limitazioni (e ai timori…) della zona arancione.
Ero indeciso se fare il Sentiero dei Pizzetti (zona Coltignone) oppure venire sopra Valmadrera (mete sempre vicine alla SS 36), ma poi ho optato per quest’ultima soluzione, anche perché volevo ripercorrere un tratto di sentiero che mi aveva messo a dura prova una dozzina di anni fa salendo al Sasso Malascarpa.
Partito quindi di buon’ora dalla frazione di Belvedere sono salito a San Tomaso per poi percorrere la Val Molinata, sul cui fianco sinistro (idrografico) si sviluppa il sentiero “impegnativo” che raggiunge il Sasso Malascarpa.
Molto bella questa zona, caratterizzata dalla presenza di incredibili formazioni calcaree.
Dal Sasso Malascarpa sono poi disceso alla Colma di Val Ravella per poi traversare sotto i Corni di Canzo, compiere il giro intorno ad essi, scendere alla Bocchetta di Moregge e infine a Valmadrera percorrendo la Valle di S. Antonio.
E’ stato un bel giro, soprattutto per il fatto che durante tutta l’escursione ho incontrato solo quattro persone e quindi ho potuto godere dell’ambiente montano in tutta calma e solitudine, dove il canto degli uccelli nei boschi mi ha accompagnato per tutto il cammino.
Dislivello complessivo superato pari a circa 1200 m per 5,5 ore di cammino effettivo.
Meteo ottimo.
Tourengänger:
imerio
Communities: Hikr in italiano
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