Passo di Straciugo

Spettacolare escursione, vuoi per i panorami e vuoi per il meteo eccezionale, che ci ha permesso di andare ben oltre la meta prefissata, che era rappresentata  in un primo tempo dal Rifugio Alpe il Laghetto, in alta Valle Bognanco, a cui avevamo dovuto rinunciare a fine gennaio a causa della neve troppo alta.
Come detto, alle 7 in punto abbiamo iniziato il nostro cammino in quel di Gomba (un bel nucleo di case dove c’è anche un campeggio), raggiunta dopo aver risalito in auto la Val Bognanco.
Passate le baite di Oriaccia e la successiva Croce di Vallaro (dove si trova il Bivacco Marigonda) abbiamo subito proseguito verso il Rifugio Alpe il Laghetto a cui siamo giunti con mezz'ora di anticipo sui tempi previsti.
A questo punto, visto che era presto e che la voglia di camminare c'era ancora, abbiamo proseguito sul pendio dietro il rifugio per raggiungere in breve il Passo di Campo, una vera porta di accesso alle zone sommitali dove si trovano i Laghetti di Campo, una serie di tre piccoli specchi d'acqua incastonati alla base delle cime che fanno da confine con la svizzera Zwischbergental.
Durante questo ultimo tratto di percorso abbiamo incontrato due simpatici ragazzi di Omegna che, dopo aver pernottato nel locale invernale di rifugio (aperto ma con il richiamo al divieto di soggiornare a causa del Coronavirus), stavano anch'essi salendo ai laghetti per pescare e poi per fermarsi a dormire con la tenda.
Visitata con tutta calma la zona dei laghetti, abbiamo ulteriormente proseguito fino a raggiungere il Passo di Straciugo, posto sotto l'omonimo Pizzo (m 2712), da dove abbiamo potuto vedere tutta la corona di montagne che ci dividevano dalla Svizzera (dove svettava un po' coperto dalle nuvole il Weissmies, m 4023), raggiungibile attraverso il Passo di Pontimia, a cui avremmo potuto anche arrivare, ma sarebbe stato un po' troppo, e poi è giusto lasciare qualcosa per la volta successiva...
Ritornati sui nostri passi ci siamo fermati finalmente a mezzogiorno nei pressi del Lago di Campo dove abbiamo consumato il nostro pranzo, preceduto da aperitivo e patatine e coronato dalle consuete bottiglie di vino e grappa finale.
L'incontro con l'animale si è concretizzato con l'avvistamento di numerose marmotte, un camoscio e nove daini, che abbiamo visto in lontananza dal Passo mentre si dirigevano verso l'Alpe Straciugo (è la prima volta che mi capita di vedere daini in gruppo e così allo scoperto).
Ritorno effettuato per lo stesso percorso dell'andata.
Che dire, giornata indimenticabile, trascorsa in ottima compagnia, in una escursione dal dislivello non impossibile per questa stagione (1300 m), ma dal lungo sviluppo planimetrico (circa 20 km, superati con un cammino effettivo di 7,5 ore).
Unico episodio negativo, alcuni cartelli di un segnavia su un sentiero che abbiamo trovati rotti al ritorno, mentre all’andata erano integri: complimenti agli emeriti idioti autori di questo vandalico gesto.