Laghetto del Pizzo dell’Uomo (2560 m) - Snowshoeing
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Escursione con le racchette da neve con visita al Laghetto del Pizzo dell’Uomo e al Lago di Scai.
La neve molto bagnata e pesante anche a quote elevate non promette nulla di buono per le classiche di chiusura della stagione.
Inizio dell’escursione: ore 6.30
Fine dell’escursione: ore 12:40
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1020 hPa
Temperatura alla partenza: 5°C
Isoterma di 0°C alle 9.00: 3100 m
Temperatura al rientro: 15°C
Velocità media del vento: 10 km/h
Sorgere del sole: 5.48
Tramonto del sole: 20.54
Sveglia alle 3:30; partenza da casa alle 4:25, arrivo al Passo del Lucomagno alle 6:00, dopo 109 km d’auto.
Ci sono i soliti banconi di nebbia; la neve scarseggia sotto la quota dei 2000 m, per contro, il vento è sostenuto. Sono il primo a parcheggiare sotto la statua monumentale di Genucchi. Decido all’istante di lasciare gli sci in auto e di optare per le racchette da neve, fissate allo zaino. Anche se la sterrata costiera è libera dalla neve, inizio l’escursione dall’ospizio, visto che lo zaino è un pochino alleggerito per la mancanza degli sci e del casco. Mi bastano venti minuti per raggiungere l’imbocco della Val Termine; la visibilità non va oltre i dieci metri e l’umidità, al 75%, è molto fastidiosa. Al ponte sull’Aua dalla Val Termine, a quota 2065 m, si potrebbero calzare sia gli sci che le racchette; continuo senza, ancora per qualche decina di metri. Raggiunto l’altopiano del valico, fatico persino a trovare le stalle del Passo dell’Uomo (2218 m).
Mi rifugio per qualche minuto nella sostra, dove posso sorseggiare un bicchiere di tè al riparo dal vento, in compagnia di un gracchio alpino, che rumoreggia sul tetto in lamiera.
Alle 8:15 riprendo il cammino in direzione della valletta che si apre a circa un centinaio di metri dalle stalle. Posso risalirla facilmente fino a 2300 m di quota, quindi svolto in direzione sud, sempre rispettando il rilievo, che invita a compiere un ampio arco per raggiungere la meta.
A 2460 m di quota arrivo al fronte di un’importante valanga, caduta dal Pizzo dell’Uomo. È inimmaginabile che da un esiguo distacco puntiforme si sia sviluppata una slavina di centinaia di metri cubi di neve, con blocchi fino a un metro di diametro.
Un pallido sole comincia a filtrare fra i banconi di nebbia che si spostano velocemente in direzione sud. La battaglia fra sole e nebbia si consuma molto lentamente, in ogni caso la visibilità migliora e di conseguenza la salita è più gratificante. Le racchette sprofondano abbondantemente nella neve fradicia: si fa fatica! Lo sforzo si protrae fino alle 9:40, quando raggiungo la conca a monte del Laghetto del Pizzo dell’Uomo. Sono passate tre ore e dieci minuti dalla partenza, soste comprese. Osservo con attenzione il grande bacino che si apre a occidente della cima sud del Pizzo dell’Uomo. È il punto chiave della salita verso le due sommità. Benché la cima principale disti solamente 250 m lineari e si trovi a 78 m più in alto, rinuncio a continuare perché valuto che le condizioni siano molto favorevoli al distacco di una valanga.
Nel frattempo vedo con sorpresa un’Arvicola delle nevi (Chionomys nivalis) che attraversa di corsa la conca per poi rifugiarsi nella sua tana. Questo roditore, che non va in letargo, è stato trovato fino a 4700 m di altitudine.
Scendo per un centinaio di metri fino al bordo del laghetto, dove posso rifocillarmi seduto su un macigno, riparato dal vento grazie al grande cordone morenico.

Laghetto del Pizzo dell'Uomo (2560 m)
Per la discesa seguo lo stesso percorso di salita, con la breve deviazione fino al seducente Lago di Scai (2300 m) in fase di disgelo.
Racchettata nella regione del Passo del Lucomagno con una temperatura mite, mascherata dalle folate di vento. La neve bagnata ha creato una condizione favorevole allo sviluppo di slavine, per cui ho rinunciato alla cima del Pizzo dell’Uomo. Ciò nonostante la gita si è rivelata molto appagante, come quasi tutte quelle che hanno come scenario il paesaggio del Lucomagno.
Tempo totale: 6 h 10 min
Tempo di salita: 3 h 10 min
Tempi parziali:
Passo del Lucomagno (1915 m) – Passo dell’Uomo (2218 m): 1 h 30 min
Passo dell’Uomo (2218 m) – Laghetto del Pizzo dell’Uomo (2560 m): 1 h 40 min
Laghetto del Pizzo dell’Uomo (2560 m) – Lago di Scai (2300 m): 30 min
Lago di Scai (2300 m) – Passo del Lucomagno (1915 m): 1 h 55 min
Dislivello in salita: 754 m
Sviluppo complessivo: 9,0 km
Punto più alto: 2585 m
Difficoltà: WT3
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
SLF: I punti pericolosi per valanghe asciutte si trovano sui pendii ripidi esposti in tutte le direzioni al di sopra dei 2800 m circa. La probabilità di distacco è massima sui pendii esposti a nord. La neve fresca e la neve ventata possono in alcuni casi distaccarsi già in seguito al passaggio di una singola persona. A livello isolato le valanghe possono raggiungere grandi dimensioni. Per le escursioni di scialpinismo è necessario avere esperienza nella valutazione del pericolo di valanghe e procedere con la massima cautela. Al di sotto dei 2800 m circa, sui pendii ripidi soleggiati anche a quote più elevate, con il riscaldamento diurno e l’irradiazione solare sono previste valanghe umide che interesseranno la neve fresca. Saranno ancora possibili isolate valanghe per scivolamento di neve, che soprattutto sui pendii esposti a nord non ancora scaricati potranno in alcuni casi raggiungere grandi dimensioni.

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