Capanna d'Agnon

Quando qualche tempo fa avevo detto ad Angelo che volevo fare una due giorni salendo dalla Val Cama, con pernottamento alla Capanna d’Agnon, mi aveva prospettato la voglia di partecipare all’uscita e quindi gli avevo detto che ci saremmo sentiti, visto che con lui avevo già percorso queste zone (anche lo scorso anno eravamo saliti in Val Leggia facendoci 1.500 di dislivello) e poi sapevo che gli avrebbe fatto molto piacere venire.
L’escursione ha caratteristiche impegnative, visto il dislivello e la tipologia dei sentieri nella parte alta, che a volte nono sono ben tracciati, e quindi occorre anche un po’ di intuito e di occhio per individuare i radi e sbiaditi segnavia.
Partiti da Cama, abbiamo raggiunto, tramite l’agevole e largo sentiero, l’omonimo ed incantevole Lago (+ 1.000 m di dislivello); su questo primo tratto questa volta Angelo ha avuto un po’ di difficoltà, ma mi ha rassicurato dicendomi che confidava nella sosta che avevamo in programma al Lago, prima di riprendere la seconda parte dell’escursione.
Al Lago ci siamo infatti fermati per una bella sosta ed abbiamo mangiato qualcosa, riprendendo dopo circa 45 minuti la salita; purtroppo però, questo è il tratto più duro del percorso, perché ci sono 600 m da salire nel bosco su un sentiero veramente verticale, anche su tratti disagevoli, e qui Angelo ha alzato “bandiera bianca”, fermandosi definitivamente  e dicendomi di proseguire, mentre lui sarebbe sceso al Lago ad aspettarmi.
Sinceratomi che Angelo stava bene (probabilmente era in giornata no per il caldo o non era in forma), sono partito “a razzo” per salire all’Alpde Vazzola, che ho raggiunto con non poca fatica, sempre su pendenze veramente impegnative.
Dopo una brevissima sosta, sono quindi ripartito verso l’Alpd’Agnon, lungo il tratto più bello e selvaggio dell’escursione, attraversando dapprima tratti di lariceto, superando poi la deviazione per il passo che porta in Val Leggia, e quindi attraversando radure e infine praterie di rododendri.
Superato l’ultimo promontorio, ho finalmente avvistato la Capanna d’Agnon, inserita nella bellissima testata della Valdi Cama, e mi sono fermato quando mancavano circa 20 minuti per raggiungerla su un tratto di sentiero in discesa.
Dopo una breve sosta, ho ripercorso a ritroso il sentiero per andare a ricongiungermi con Angelo, tre ore dopo averlo lasciato, trovandolo riposato agli inizi del Lago (in discesa manterrà poi dei buoni ritmi).
Bellissime zone, molto selvagge nella parte alta, dove c’è un po’ il gusto dell’avventura nel percorrere questi spazi e dove occorre orientamento e, ovviamente, buone gambe (bisogna essere allenati).
Peccato non aver potuto effettuare il pernottamento e la discesa per la Val Leggia o la Val Grono (che ancora non ho percorso), ma a me è bastato vedere questi posti nuovi (nelle zone in alto) e fare questa ottima uscita di allenamento (alla fine ho percorso 1.800 m di dislivello con lo zaino contenente l’occorrente per due giorni).
Mi è spiaciuto per Angelo, che ci teneva ad arrivare e pernottare in una delle due Capanne (volendo tornare dalla Val Leggia, ci si può anche fermare all’Alpde Vazzola, riducendo un po’ il dislivello), ma ci saranno altre occasioni.
Durante tutta la giornata il tempo si è mantenuto bellissimo.