Colle del Vallè - Traversata Curgo-Gabbio
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Gita risalente al 31 Ottobre 2005, tra i colori dell’autunno valsesiano. Escursione poco conosciuta che riserva bellissimi panorami a patto di sopportare la prima parte di salita, un po’ claustrofobica.
Lungo la strada SP29 della Valsesia, parcheggiata l’auto a Curgo nel piccolissimo spiazzo (due posti di numero) appena a valle del ponticello pedonale per la frazione Buzzo, si percorrono pochi metri su asfalto verso valle per poi trovare, appena dopo la chiesa posta sul lato Nord della strada, il segnavia di inizio sentiero (non proprio evidentissimo).
Il sentiero sale molto ripido verso Nord sino al Passo della Cricca (1892m), poi quasi in piano senza cambiare direzione raggiunge le baite di Valpiana (1966m), in mezzo al piccolo anfiteatro racchiuso dai contrafforti minori del gruppo Tagliaferro-Carnera, cioè Cima delle Croci, Cima dei Caretti, Punta delle Tirette e Punta Parete. Ambiente molto appartato, praticamente il regno di
Ciolly che infatti lo ha visitato come si vede in https://www.hikr.org/gallery/photo1487119.html?post_id=82706. Tutte le punte circostanti sono tra i 2250 e i 2250m e gradate EE, ma non ho riscontri personali da fornire.
Da Valpiana, ripida salita verso Ovest su traccia molto disordinata (evidente l’erosione del suolo) fino al Colle del Vallè, da non confondere con l’omonima bocchetta che meno di 10 km più a Nord collega la Val Sermenza di Rima con la Valle Anzasca di Macugnaga.
Appena sotto il colle, prima una disagevole discesa (ai tempi, il percorso era anche invaso dai resti di una frana), poi via via sentiero sempre più convinto che poco a monte della Casera di Sopra I intercetta il sentiero per il suggestivo intaglio del Finestrolo di Pian di Rose, dove già tre persone fanno fatica a passare insieme, e che collega la Valsesia propriamente detta dalla selvatica Valle Nonai.
Alla confluenza invece si prosegue verso il basso e, dopo essere passati da Motteso (zona di porcini e vipere), si raggiunge Caseruolo e lo sterrato che costeggia il fiume Sesia e che in inverno è la pista di fondo. Nel verso opposto, il bivio che si stacca verso Caseruolo dallo sterrato e mal segnalato è quasi invisibile.
Ora non resta che andare a riprendere l’auto… Se non si vuole stare su asfalto e percorrere le gallerie di Riva Valdobbia, conviene arrivati a Isolella passare sul lato Sud del Sesia, stare su sentiero fino a Buzzo, e da qui attraversare il ponticello e raggiungere il parcheggio.
Lungo la strada SP29 della Valsesia, parcheggiata l’auto a Curgo nel piccolissimo spiazzo (due posti di numero) appena a valle del ponticello pedonale per la frazione Buzzo, si percorrono pochi metri su asfalto verso valle per poi trovare, appena dopo la chiesa posta sul lato Nord della strada, il segnavia di inizio sentiero (non proprio evidentissimo).
Il sentiero sale molto ripido verso Nord sino al Passo della Cricca (1892m), poi quasi in piano senza cambiare direzione raggiunge le baite di Valpiana (1966m), in mezzo al piccolo anfiteatro racchiuso dai contrafforti minori del gruppo Tagliaferro-Carnera, cioè Cima delle Croci, Cima dei Caretti, Punta delle Tirette e Punta Parete. Ambiente molto appartato, praticamente il regno di

Da Valpiana, ripida salita verso Ovest su traccia molto disordinata (evidente l’erosione del suolo) fino al Colle del Vallè, da non confondere con l’omonima bocchetta che meno di 10 km più a Nord collega la Val Sermenza di Rima con la Valle Anzasca di Macugnaga.
Appena sotto il colle, prima una disagevole discesa (ai tempi, il percorso era anche invaso dai resti di una frana), poi via via sentiero sempre più convinto che poco a monte della Casera di Sopra I intercetta il sentiero per il suggestivo intaglio del Finestrolo di Pian di Rose, dove già tre persone fanno fatica a passare insieme, e che collega la Valsesia propriamente detta dalla selvatica Valle Nonai.
Alla confluenza invece si prosegue verso il basso e, dopo essere passati da Motteso (zona di porcini e vipere), si raggiunge Caseruolo e lo sterrato che costeggia il fiume Sesia e che in inverno è la pista di fondo. Nel verso opposto, il bivio che si stacca verso Caseruolo dallo sterrato e mal segnalato è quasi invisibile.
Ora non resta che andare a riprendere l’auto… Se non si vuole stare su asfalto e percorrere le gallerie di Riva Valdobbia, conviene arrivati a Isolella passare sul lato Sud del Sesia, stare su sentiero fino a Buzzo, e da qui attraversare il ponticello e raggiungere il parcheggio.
Tourengänger:
Serzo

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