Cambia il vento cambiano i confini: passeggiate a Berlino - 1
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Hikriani scatenati a ferragosto e io, niente? Qui ci sono 4-5 “berg” da salire in un colpo solo però sono alti un metro. Soltanto i berlinesi tre secoli fa si saranno accorti di queste collinette irrilevanti che forse emergevano dalle paludi per un metro o due. E che hanno dato nome ad alcuni quartieri. Metropoli a 500 km da una montagna vera, è dotata di vasti parchi dove camminare, correre e andare in bicicletta. I marciapiedi sono ampi per permettere le piste ciclabili, i mezzi pubblici sono capillari (mi dicono però che il comune è in deficit profondo), il traffico è scorrevole anche nelle ore di punta tanto che è più facile essere investiti da una bicicletta o da un monopattino. La città è piena di indicazioni delle distanze tra i luoghi principali, comode per pedoni e ciclisti. Causa le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale, gli edifici storici sono rimasti uno qua e uno là.
Una traversata ovest-est del centro di Berlino può cominciare dallo Zoo, nato per iniziativa del barone Alexander Von Humboldt, berlinese, scienziato e viaggiatore che nel 1802 aveva cercato di scalare il Chimborazo, allora ritenuto il più alto del Mondo. Lui e il francese Bonpland furono fermati da un grande crepaccio a quota 18.690 piedi (circa 5600 metri) mentre stavano sperimentando tutti i sintomi del mal di montagna. Questo secondo il racconto di Daniel Kehlmann nel suo libro “La misura del Mondo”. Vent’anni dopo “le montagne himalayane sono state misurate e sono molto più alte, è stato un brutto colpo per il barone, per anni ha fatto finta che non fosse vero.”
Berlino non ha la tradizione alpinistica di Monaco di Baviera ma i suoi alpinisti hanno lasciato comunque la loro impronta sulle Alpi. Berlinese era Paul Gussfeld, co-autore della prima ascensione della Biancograt e poi della cresta di Péuterey passando per l'Aiguille Blanche, per alcuni la maggior impresa del XIX secolo sulle Alpi.
A est dello Zoo c’è il Tiergarten, vasto parco cittadino tradizionale luogo di passeggiate e svago per berlinesi e turisti. Un giro lungo il perimetro del parco dura circa 7 km. Oppure, come abbiamo fatto noi, si può attraversare in lunghezza toccando gli edifici governativi, monumentali e culturali a nord e passando per la Colonna della Vittoria (Siegessaule) in mezzo.
Sul lato est del Tiergarten, la Brandenburger Tor introduce al viale Unter den Linden (“Sotto i Tigli”) e a quella che per 40 anni è stata Berlino Est. Poco a sud si trova il vasto spazio del memoriale dedicato agli ebrei vittime dell'olocausto.
Sul viale si affaccia anche la Humboldt Universitat dedicata, manco a dirlo, ai fratelli Humboldt. Ritroviamo quindi il nostro barone, che si vantava di aver scalato più montagne lui di qualsiasi altro uomo sulla Terra, durante i suoi viaggi pieni di ricerche di tuttologia. Considerava le donne una deprecabile distrazione alle ricerche scientifiche: una volta, è sempre Kehlmann che racconta, il governatore della Nuova Spagna gliene mandò una in camera e lui pensò che fosse arrivata per una statistica sui pidocchi degli indigeni.
Humboldt è un personaggio ancora molto popolare a Berlino, ricordato dove si parla di scienza e cultura, e stanno preparando un “Forum” dedicato a lui, a differenza di un altro personaggio che la città preferisce non nominare e che tanti chiamano "Voldemort" piuttosto che con il suo nome.
E finalmente, eccolo: un tratto del muro! Nel film “Le vite degli altri” si racconta una barzelletta in cui Honecker, il capo della Germania Est, un giorno saluta più volte il Sole e il Sole lo ricambia: “Buongiorno...Buon pomeriggio...”. Finché al tramonto il capo dice: ”Buonanotte, Sole” e il Sole gli risponde: “Baciami il culo, ormai sono passato al di là del muro!”. Il resto del film non brilla per umorismo.
Comunque il muro (mauer) non divideva la città in due, come si sentiva e si sente spesso dire, ma circondava Berlino Ovest rendendola un'isola all’interno della Germania Est. Tutto questo, per la precisione. :)
Berlino città multietnica: “La prima cosa che pensai guardandomi in giro (è sempre il cosiddetto "Voldemort" che parla, stavolta redivivo in “Lui è tornato”) fu che la Germania aveva vinto la guerra grazie all’aiuto dei turchi, che poi ci avevano colonizzato.” Io comunque ho visto più orientali che turchi.
Berlino città del cinema: al colloquio d'assunzione Fantozzi dovette rispondere ad alcune domande: “Le piace il cinema espressionista tedesco?” Io quando uscì “Il cielo sopra Berlino” mi addormentai a metà. Da allora non l’ho più rivisto.
Potsdamer Strasse è una breve passeggiata lungo una strada dedicata alle stelle del cinema, copiando da Hollywood.
Berlino città di musei: se non piacciono si perde la metà delle attrattive culturali. Ve ne sono alcuni maggiori e decine di minori. Personalmente ho sacrificato l'arte per l'archeologia, la tecnica e le scienze naturali.
Ed ora AlexanderPlatz, frequentatissima dai turisti, piena di locali in stile fast-food e con la torre della televisione che offre il più famoso panorama della città. E' il luogo della Berlino Est che più avrei voluto vedere 30 anni fa, per verificare i cambiamenti.
Questa ideale traversata da ovest verso est del centro di Berlino si conclude a Muhlenstrasse, dove un tratto del muro chiamato “East Side Gallery” è stato preso d'assalto da artisti di strada, molti dei quali quotati, e adesso fa “impazzire” i turisti.
Dopo la prima impressione, ci avrei vissuto volentieri? Mah...forse per 2 o 3 anni, se avessi superato l'antipatia per la lingua tedesca, poi troppo distante dalla montagna.
Una traversata ovest-est del centro di Berlino può cominciare dallo Zoo, nato per iniziativa del barone Alexander Von Humboldt, berlinese, scienziato e viaggiatore che nel 1802 aveva cercato di scalare il Chimborazo, allora ritenuto il più alto del Mondo. Lui e il francese Bonpland furono fermati da un grande crepaccio a quota 18.690 piedi (circa 5600 metri) mentre stavano sperimentando tutti i sintomi del mal di montagna. Questo secondo il racconto di Daniel Kehlmann nel suo libro “La misura del Mondo”. Vent’anni dopo “le montagne himalayane sono state misurate e sono molto più alte, è stato un brutto colpo per il barone, per anni ha fatto finta che non fosse vero.”
Berlino non ha la tradizione alpinistica di Monaco di Baviera ma i suoi alpinisti hanno lasciato comunque la loro impronta sulle Alpi. Berlinese era Paul Gussfeld, co-autore della prima ascensione della Biancograt e poi della cresta di Péuterey passando per l'Aiguille Blanche, per alcuni la maggior impresa del XIX secolo sulle Alpi.
A est dello Zoo c’è il Tiergarten, vasto parco cittadino tradizionale luogo di passeggiate e svago per berlinesi e turisti. Un giro lungo il perimetro del parco dura circa 7 km. Oppure, come abbiamo fatto noi, si può attraversare in lunghezza toccando gli edifici governativi, monumentali e culturali a nord e passando per la Colonna della Vittoria (Siegessaule) in mezzo.
Sul lato est del Tiergarten, la Brandenburger Tor introduce al viale Unter den Linden (“Sotto i Tigli”) e a quella che per 40 anni è stata Berlino Est. Poco a sud si trova il vasto spazio del memoriale dedicato agli ebrei vittime dell'olocausto.
Sul viale si affaccia anche la Humboldt Universitat dedicata, manco a dirlo, ai fratelli Humboldt. Ritroviamo quindi il nostro barone, che si vantava di aver scalato più montagne lui di qualsiasi altro uomo sulla Terra, durante i suoi viaggi pieni di ricerche di tuttologia. Considerava le donne una deprecabile distrazione alle ricerche scientifiche: una volta, è sempre Kehlmann che racconta, il governatore della Nuova Spagna gliene mandò una in camera e lui pensò che fosse arrivata per una statistica sui pidocchi degli indigeni.
Humboldt è un personaggio ancora molto popolare a Berlino, ricordato dove si parla di scienza e cultura, e stanno preparando un “Forum” dedicato a lui, a differenza di un altro personaggio che la città preferisce non nominare e che tanti chiamano "Voldemort" piuttosto che con il suo nome.
E finalmente, eccolo: un tratto del muro! Nel film “Le vite degli altri” si racconta una barzelletta in cui Honecker, il capo della Germania Est, un giorno saluta più volte il Sole e il Sole lo ricambia: “Buongiorno...Buon pomeriggio...”. Finché al tramonto il capo dice: ”Buonanotte, Sole” e il Sole gli risponde: “Baciami il culo, ormai sono passato al di là del muro!”. Il resto del film non brilla per umorismo.
Comunque il muro (mauer) non divideva la città in due, come si sentiva e si sente spesso dire, ma circondava Berlino Ovest rendendola un'isola all’interno della Germania Est. Tutto questo, per la precisione. :)
Berlino città multietnica: “La prima cosa che pensai guardandomi in giro (è sempre il cosiddetto "Voldemort" che parla, stavolta redivivo in “Lui è tornato”) fu che la Germania aveva vinto la guerra grazie all’aiuto dei turchi, che poi ci avevano colonizzato.” Io comunque ho visto più orientali che turchi.
Berlino città del cinema: al colloquio d'assunzione Fantozzi dovette rispondere ad alcune domande: “Le piace il cinema espressionista tedesco?” Io quando uscì “Il cielo sopra Berlino” mi addormentai a metà. Da allora non l’ho più rivisto.
Potsdamer Strasse è una breve passeggiata lungo una strada dedicata alle stelle del cinema, copiando da Hollywood.
Berlino città di musei: se non piacciono si perde la metà delle attrattive culturali. Ve ne sono alcuni maggiori e decine di minori. Personalmente ho sacrificato l'arte per l'archeologia, la tecnica e le scienze naturali.
Ed ora AlexanderPlatz, frequentatissima dai turisti, piena di locali in stile fast-food e con la torre della televisione che offre il più famoso panorama della città. E' il luogo della Berlino Est che più avrei voluto vedere 30 anni fa, per verificare i cambiamenti.
Questa ideale traversata da ovest verso est del centro di Berlino si conclude a Muhlenstrasse, dove un tratto del muro chiamato “East Side Gallery” è stato preso d'assalto da artisti di strada, molti dei quali quotati, e adesso fa “impazzire” i turisti.
Dopo la prima impressione, ci avrei vissuto volentieri? Mah...forse per 2 o 3 anni, se avessi superato l'antipatia per la lingua tedesca, poi troppo distante dalla montagna.
Tourengänger:
andrea62
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Kommentare (6)