Sky del Monte Canto: ricognizione del percorso.
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L'escursione si rivela, senza altre pretese, per quello che è: un anello da gara molto completo e per nulla facile se effettuato di corsa. Non presenta particolari attrattive turistiche, nemmeno nelle numerose chiese avvicinate (tutte pesantemente restaurate), fatta eccezione per la bellissima basilica di Sant'Egidio a Fontanella. Il percorso alterna pochi tratti asfaltati (principalmente all'inizio per guadagnare rapidamente quota e sgranare il gruppo di runners) a piste forestali sterrate e - finalmente - a lunghi e bellissimi sentieri nel bosco; molto insidiosi alcuni ripidi selciati e le discese (estremamente tecniche se fangose, come nel nostro caso) [Queste ultime sono stati gli unici segmenti di tutta la gita che abbiamo corso, per evitare al meglio le insidie del passo lento sul terreno viscido].
Il profilo altimetrico descrive quattro nette salite e altrettante discese, ma direi che a farsi notare sono la prima (per la velocità richiesta) e la quarta, quest'ultima al livello - se non per la lunghezza almeno per la pendenza - di un vertical, dove le mani qua e là vengono in aiuto per mantenere l'equilibrio.
In totale un buon percorso di gara, che per raggiungere il chilometraggio necessario serpeggia attraverso tutta la collina del Canto, senza mai trovare però ispirazioni turistiche che non siano anche agonistiche; l'anello è perfettamente segnalato (grosse frecce di legno, freccine di metallo bianco, bolli rossi), ma, per chi sa orientarsi nella zona, sono disponibili molti sentieri di variante e raccordo.
Dopo aver esplorato il percorso di gara rimane una curiosità: ma perché questo Trail viene definito/classificato Sky?
Il percorso, in assenza di caratteristiche specifiche lungo la sua estensione, è di grandissima difficoltà ad essere descritto: è indispensabile affidarsi alla successione di Waypoints e alla traccia GPS. Come poche altre volte, anche in assenza dell'ansia da competizione, non mi sono reso conto dei grandi cambiamenti di direzione che frequentemente si affrontano: l'essere immersi nel bosco con pochi punti panoramici e la certezza di essere indirizzati con sicurezza dai numerosi segni sul percorso (non sempre la strada giusta è la più evidente o la principale) sospendono temporaneamente il senso dell'orientamento.
Il Monte Canto che dà il nome alla gara è praticamente indistinguibile: una piccola scritta su di un sasso a terra e una crocetta (due bacchettine di legno) che arriva si e no all'altezza dell'anca.
NOTA - Il giro di Carvico appena prima del termine del percorso è spurio: ci siamo sviati (persi!).
https://www.relive.cc/view/g33536316428
Il profilo altimetrico descrive quattro nette salite e altrettante discese, ma direi che a farsi notare sono la prima (per la velocità richiesta) e la quarta, quest'ultima al livello - se non per la lunghezza almeno per la pendenza - di un vertical, dove le mani qua e là vengono in aiuto per mantenere l'equilibrio.
In totale un buon percorso di gara, che per raggiungere il chilometraggio necessario serpeggia attraverso tutta la collina del Canto, senza mai trovare però ispirazioni turistiche che non siano anche agonistiche; l'anello è perfettamente segnalato (grosse frecce di legno, freccine di metallo bianco, bolli rossi), ma, per chi sa orientarsi nella zona, sono disponibili molti sentieri di variante e raccordo.
Dopo aver esplorato il percorso di gara rimane una curiosità: ma perché questo Trail viene definito/classificato Sky?
Il percorso, in assenza di caratteristiche specifiche lungo la sua estensione, è di grandissima difficoltà ad essere descritto: è indispensabile affidarsi alla successione di Waypoints e alla traccia GPS. Come poche altre volte, anche in assenza dell'ansia da competizione, non mi sono reso conto dei grandi cambiamenti di direzione che frequentemente si affrontano: l'essere immersi nel bosco con pochi punti panoramici e la certezza di essere indirizzati con sicurezza dai numerosi segni sul percorso (non sempre la strada giusta è la più evidente o la principale) sospendono temporaneamente il senso dell'orientamento.
Il Monte Canto che dà il nome alla gara è praticamente indistinguibile: una piccola scritta su di un sasso a terra e una crocetta (due bacchettine di legno) che arriva si e no all'altezza dell'anca.
NOTA - Il giro di Carvico appena prima del termine del percorso è spurio: ci siamo sviati (persi!).
https://www.relive.cc/view/g33536316428
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