Forte San Marco replay...ma dalla Val Lagarina
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Oggi ritorno al Forte San Marco per un giro veloce, ma stavolta partendo da Tessari, seguendo tracce o varchi che mi portano su al Forte.
Lascio la macchina a Tessari, oggi super affollata di climbers, poi seguo a sx lo stradello che costeggia un vitigno e prima di arrivare al secondo parcheggio piego a dx seguendo ancora la sterrata che mi porta in un amen ad un bivio dove seguo istintivamente a sx. Di indicazioni non ce ne sono, ma ogni tanto si vedono delle frecce gialle sicuramente lasciate dai climbers.
Dopo una salita non impegnativa, ad un certo punto trovo un ometto e un tondino da 5 mm che blocca una traccia che si stacca sulla dx, qua comincio a valutare il da farsi, ma visto che mi piace prendere la palla al balzo mi butto sulla traccia e comincio ad affrontare quello che da lì a poco è il tratto più impegnativo. Dopo un breve tratto su terreno misto presto mi ritrovo ad affrontare una ganda/detriti molto ripida ed instabile, questo tratto se fatto in discesa si può scendere anche "sciando", ma in salita è tutta un'altra storia.
La traccia, superata la ganda, si butta dentro un ripido canalino (da me chiamato Sorci Verdi), il terreno è abbastanza instabile ma la fitta vegetazione, oltre ad ostruire un poco il passaggio, ha di suo che puoi attaccarti ai rami per aiutarti nella progressione. E' un posto incredibile e credo che, secondo me, da qua non ci passano in molti, e parlo di climbers, perchè questa sembra una semi-via alpinistica. Dopo tanta fatica ad un certo punto mi mbatto in una parete alta circa una decina di metri, forse superabile con passaggi di II°- II°+ esposti, ma sinceramente da sotto non si capisce dove sbuca e questo diventa un problema.
Torno sui miei passi per qualche metro, valuto un altro passaggio abbastanza fattibile in arrampicata, ma anche qua non si capisce dove si sbuca. Segno la resa e vado a ritroso per qualche metro, ma poi mi coglie "l'ostia" e provo ad aggirare questo scoglio roccioso, e checcazzo, mica posso arrendermi così!
Pian piano trovo dei varchi tra la vegetazione, ma anche tracce animali, poi magicamente qua e la spuntano piccoli ometti.
Vengo colto dall'entusiasmo, e con un po di fortuna trovo un costolone semi roccioso che sale senza "muri verticali", proseguo senza timore, tanto, mi dico, senza grandi patemi posso scendere da questa via. Riesco finalmente a portarmi vicino al Forte, ma ancora una volta mi faccio ingolosire da un traversino che poi si trasforma in cengia, dopo qualche minuti
mi ritrovo alla falesia Placca della Rocca.
Dopo aver scambiato quattro chiacchere con due climbers proseguo lungo la cengia esposta che pian piano si fa più stretta, la speranza è quella di trovare un'eventuale via di discesa, ma nulla, non vedo possibilità fattibili. Ad un certo punto faccio un sorta di inversione a U puntando però verso il sentiero che porta al Forte, dove arrivo in pochissimo tempo. Qua ora mi rilasso, convinto di andare sin oltre il M. Cordespino per trovare il sentiero che scende a Tessari, ma oltrepassato il Forte mi accorgo di essere vicino alla via fatta in salita, è un attimo e puff, sono sulla traccia che mi riporta senza non poca fatica a Tessari.
A' la prochaine! Menek
Lascio la macchina a Tessari, oggi super affollata di climbers, poi seguo a sx lo stradello che costeggia un vitigno e prima di arrivare al secondo parcheggio piego a dx seguendo ancora la sterrata che mi porta in un amen ad un bivio dove seguo istintivamente a sx. Di indicazioni non ce ne sono, ma ogni tanto si vedono delle frecce gialle sicuramente lasciate dai climbers.
Dopo una salita non impegnativa, ad un certo punto trovo un ometto e un tondino da 5 mm che blocca una traccia che si stacca sulla dx, qua comincio a valutare il da farsi, ma visto che mi piace prendere la palla al balzo mi butto sulla traccia e comincio ad affrontare quello che da lì a poco è il tratto più impegnativo. Dopo un breve tratto su terreno misto presto mi ritrovo ad affrontare una ganda/detriti molto ripida ed instabile, questo tratto se fatto in discesa si può scendere anche "sciando", ma in salita è tutta un'altra storia.
La traccia, superata la ganda, si butta dentro un ripido canalino (da me chiamato Sorci Verdi), il terreno è abbastanza instabile ma la fitta vegetazione, oltre ad ostruire un poco il passaggio, ha di suo che puoi attaccarti ai rami per aiutarti nella progressione. E' un posto incredibile e credo che, secondo me, da qua non ci passano in molti, e parlo di climbers, perchè questa sembra una semi-via alpinistica. Dopo tanta fatica ad un certo punto mi mbatto in una parete alta circa una decina di metri, forse superabile con passaggi di II°- II°+ esposti, ma sinceramente da sotto non si capisce dove sbuca e questo diventa un problema.
Torno sui miei passi per qualche metro, valuto un altro passaggio abbastanza fattibile in arrampicata, ma anche qua non si capisce dove si sbuca. Segno la resa e vado a ritroso per qualche metro, ma poi mi coglie "l'ostia" e provo ad aggirare questo scoglio roccioso, e checcazzo, mica posso arrendermi così!
Pian piano trovo dei varchi tra la vegetazione, ma anche tracce animali, poi magicamente qua e la spuntano piccoli ometti.
Vengo colto dall'entusiasmo, e con un po di fortuna trovo un costolone semi roccioso che sale senza "muri verticali", proseguo senza timore, tanto, mi dico, senza grandi patemi posso scendere da questa via. Riesco finalmente a portarmi vicino al Forte, ma ancora una volta mi faccio ingolosire da un traversino che poi si trasforma in cengia, dopo qualche minuti
mi ritrovo alla falesia Placca della Rocca.
Dopo aver scambiato quattro chiacchere con due climbers proseguo lungo la cengia esposta che pian piano si fa più stretta, la speranza è quella di trovare un'eventuale via di discesa, ma nulla, non vedo possibilità fattibili. Ad un certo punto faccio un sorta di inversione a U puntando però verso il sentiero che porta al Forte, dove arrivo in pochissimo tempo. Qua ora mi rilasso, convinto di andare sin oltre il M. Cordespino per trovare il sentiero che scende a Tessari, ma oltrepassato il Forte mi accorgo di essere vicino alla via fatta in salita, è un attimo e puff, sono sulla traccia che mi riporta senza non poca fatica a Tessari.
A' la prochaine! Menek
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Menek

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Kommentare (16)