MTB-Lungo lo Schuylkill River e altre storie
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Il costante pulsare dei motori dell’aereo accompagna la mia breve notte insonne. Vago con la mente tra mille pensieri rivedendo il cortometraggio di questa vacanza oltreoceano. A tratti qualche scuotimento del gigante e un’occhiata al display mi ricorda che siamo a 11.000 m, che fuori ci sono -47°C e che il vento contrario è di 270 km/h. Con un sorriso appena abbozzato mi dico che forse questo è l’unico modo che mi è rimasto per potermi librare a quote himalayane. Poi nella penombra della cabina dai finestrini oscurati ritornano le immagini. Di nuovo negli States: stavolta non la California, non il Texas, non la Virginia né la Carolina e non i laghi del Nord ma la East Coast e la città di Filadelfia, mai visitata finora, mi accolgono. Una città europea per certi versi, non fosse che per il fatto di essere punto di sbarco di tanti emigranti che spesso hanno concluso lì il loro viaggio trovandovi la sistemazione definitiva. Ma allo stesso tempo una robusta componente di colore e comunità orientali ne evidenziano l’aspetto multirazziale. Nel vorticoso, costante muoversi di auto lungo le larghe strade cittadine a volte si percorrono zone dove si stabilisce gente che nell’autoisolamento crede di mantenere identità e costumi propri. E nella City gli svettanti grattacieli fanno da contralto a magnifiche, vetuste costruzioni che ricordano l’importanza e la storia di questa città. Fu la prima capitale americana e qui fu dichiarata l’indipendenza e redatta la costituzione. Amichevolmente Philly, offre molto da vedere; ma come voleva il suo fondatore, il quacchero William Penn nel 1682, la città doveva essere una “verde città di campagna” e la natura e gli spazi circostanti ce lo ricordano. Non a caso Fairmount Park, con i suoi 3741 ettari è il più grande parco cittadino degli USA. Il nostro girovagare tra i numerosi quartieri e sobborghi, ognuno con sue identità e peculiarità ci fa conoscere i suoi diversi aspetti. Oltre a giri turistici organizzati nella città, quando i nomi diventano più familiari organizziamo autonomi giretti esplorativi.
Quello oggetto di questo racconto si svolge nella zona di Manayunk, lungo il corso dello Schuylkill e del suo affluente Wyssahickon Creek che portano le loro acque al più importante fiume Delaware. Quanto ai nomi qui è un bel busillis: il territorio era della tribù dei Delaware, i primi ad arrivare furono Svedesi, poi i Tedeschi e infine gli Inglesi…di conseguenza… Lo Schuylkill Trail si snoda nella Pennsylvania SE, attualmente è lungo 90 miglia ma è organizzato in sezioni e il nostro obiettivo odierno è la sezione attorno a Manayunk. Carichiamo le bici sul pick up e ci rechiamo alla stazioncina di Cynwyd (nome gallese!) da dove parte l’itinerario. Si costeggia la ferrovia fino a scavalcare il fiume ed arrivare alla cittadina di Manayunk, molto graziosa. Pedaliamo verso SE lungo lo Schuylkill e poco dopo aver raggiunto la frazione di Wyssahickon abbandoniamo la ciclabile per inoltrarci a NE risalendo il corso dell’omonimo Creek. La vegetazione è rigogliosa ma la pista, sterrata è molto larga ed è battuta da podisti e camminatori. Diversi sentieri si aprono ai lati del percorso inerpicandosi sui versanti della valle di Wyssahickon ma noi seguiamo quello principale fino alla località di Rittenhouse Town inoltrandoci nella parte meridionale del Fairmount Park; facciamo una sosta dove alcuni cartelli ricordano la battaglia di Germantown. Lì apprendo anche che sul versante opposto della Wyssahickon Valley si apre una grotta dove alcuni Mennoniti di provenienza europea si rifugiarono convinti che alla fine del 1700 sarebbe avvenuta la fine del mondo. Sfatata questa credenza al passaggio del secolo, scesero a valle e fondarono Germantown dove si stabilirono. Ripartiamo e torniamo all’ansa del fiume dove imbocchiamo il Forbidden Drive Trail (curioso no?) che con percorso sempre fresco e piacevole ci conduce nuovamente a Manayunk e attraverso il ponte sullo Schuylkill torniamo all’inizio del giro.
Devo dire che la bicicletta in tutte le sue forme è grandemente diffusa a Filadelfia e dintorni; in città si trovano le bici azzurre da utilizzare con apposito pass ma ovunque si vedono bici, a rocchetto fisso, MTB, bici da corsa magari con cassetta da frutta montata sul portapacchi o con eleganti borse laterali, BMX, bici Cruiser Schwinn dal caratteristico manubrio e tante altre, magari personalmente elaborate. Questo è dovuto alle difficoltà di parcheggiare in città e al prezzo non solo del parcheggio ma anche di treno e metro che per uno studente può essere importante e quindi lo porta a preferire le due ruote ai mezzi pubblici pur diffusi e comodi.
Nella eventualità che qualcuno volesse sapere di più in tema di Trail nella zona di Filadelfia ecco qui una bella scorpacciata. Ma per gli stakanovisti dello scarpone potrei suggerire che con 1h30’ di auto verso NW, da Filadelfia si raggiunge Port Clinton, vicino ad Hamburg, dove transita l’Appalacchian Trail, divertente “camminata” di 3400 km dalla Georgia al Maine da farsi in appena 4-6 mesi. Se vi va di farlo più comodi leggetevi lo spassoso Una passeggiata nei boschi di Bill Bryson o guardate il film che ne fu tratto (A walk in the woods con Robert Redford e Nick Nolte).
Pillole…della gita:
Dislivello totale 285 m
Lunghezza totale 16,6 km
Tempo lordo 2h08’

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