Traversata Cima Dormilleuse, Monte Viradantour e Terra Nera
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Oggi vorremmo puntare al Terra Nera, sapendo che con la macchina si dovrebbe riuscire a salire molto di quota evitandoci, almeno oggi, un po' di spallaggio ma arrivati a Rhuilles, non riusciamo a resistere alla tentazione di compiere una bella traversata anche se ciò vorrà dire che dovremo portare più a lungo gli sci in spalla.
Quindi parcheggiata l'auto in mezzo ai prati iniziamo la risalita della strada sterrata verso Chabaud e poco dopo riusciamo già a mettere (anche se un po' a singhiozzo) gli sci. Davanti a noi qualche gioco di luce ci fa apparire ancora più bello il lungo vallone della Dormilleuse.
Anche oggi la neve è stupenda, liscia come un biliardo e con un buon rigelo e quindi risaliamo il tranquillo e lineare vallone verso la cima Dormilleuse. Dalla cima appare ben evidente il Monte Terra Nera e la stupenda dorsale che collega queste due vette, fattibile tutta sci ai piedi.
Ricompattiamo il nostro gruppetto smaniosi di iniziare la traversata.
Con qualche sali e scendi, reso più estetico da una bella cornice ma senza essere pericoloso, arriviamo al Monte Viradantour. Poi un traverso in lieve discesa con neve più dura ci porta sotto l'ultima rampa per il Monte Terra Nera, aggirando sulla destra un tratto di rocce.
Arriviamo in vetta al Terra Nera, entusiasti per questo bellissimo percorso e frizzanti per la sciata che ci aspetta sul largo pendio sotto la vetta. Infatti appena partiti il manto liscio e regolare ci permette ampi e veloci curvoni e in poco tempo siamo nel tratto ripido in mezzo al bosco. Qui la neve dura, la pendenza e le piante costringono ad una sciata più controllata ma pur sempre molto bella.
Ma tutto ciò purtroppo finisce molto presto e in breve siamo alla fine del tratto sciabile e ci attende qualche chilometro di strada a piedi. Ormai non sentiamo la fatica, siamo euforici per la giornata trascorsa, anzi per le ultime giornate trascorse a vagabondare con gli sci sui monti, consci di aver vissuto appieno un senso di libertà ... il nostro senso di libertà.
Quindi parcheggiata l'auto in mezzo ai prati iniziamo la risalita della strada sterrata verso Chabaud e poco dopo riusciamo già a mettere (anche se un po' a singhiozzo) gli sci. Davanti a noi qualche gioco di luce ci fa apparire ancora più bello il lungo vallone della Dormilleuse.
Anche oggi la neve è stupenda, liscia come un biliardo e con un buon rigelo e quindi risaliamo il tranquillo e lineare vallone verso la cima Dormilleuse. Dalla cima appare ben evidente il Monte Terra Nera e la stupenda dorsale che collega queste due vette, fattibile tutta sci ai piedi.
Ricompattiamo il nostro gruppetto smaniosi di iniziare la traversata.
Con qualche sali e scendi, reso più estetico da una bella cornice ma senza essere pericoloso, arriviamo al Monte Viradantour. Poi un traverso in lieve discesa con neve più dura ci porta sotto l'ultima rampa per il Monte Terra Nera, aggirando sulla destra un tratto di rocce.
Arriviamo in vetta al Terra Nera, entusiasti per questo bellissimo percorso e frizzanti per la sciata che ci aspetta sul largo pendio sotto la vetta. Infatti appena partiti il manto liscio e regolare ci permette ampi e veloci curvoni e in poco tempo siamo nel tratto ripido in mezzo al bosco. Qui la neve dura, la pendenza e le piante costringono ad una sciata più controllata ma pur sempre molto bella.
Ma tutto ciò purtroppo finisce molto presto e in breve siamo alla fine del tratto sciabile e ci attende qualche chilometro di strada a piedi. Ormai non sentiamo la fatica, siamo euforici per la giornata trascorsa, anzi per le ultime giornate trascorse a vagabondare con gli sci sui monti, consci di aver vissuto appieno un senso di libertà ... il nostro senso di libertà.
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