Monte Terra Nera (m 3100)
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Il Monte Terra Nera si eleva sulla sinistra orografica della Valle Thuras, una valle laterale dell’Alta Valle Susa, ed è posto sulla linea di confine con l’opposta valle francese della Cerveyrette. È una classica meta scialpinistica molto frequentata.
L’itinerario non presenta particolari difficoltà ed è molto remunerativo.
La strada viene aperta al traffico dal 1° maggio. Se si affronta l’escursione prima bisogna partire da Rhuilles o da Thures, con un notevole aumento di dislivello e di sviluppo.
LOCALITA' DI PARTENZA. Nuovo ponte dopo gli edifici diroccati di Grange Thuras (m 1954).
ATTREZZATURA. Normale da scialpinismo, compresi i rampanti. Non dimenticare ARTVA, pala e sonda.
DIFFICOLTÀ. (PD+) Il tratto nel bosco è piuttosto ripido. Per il resto si percorrono ampi valloni con pendii aperti. Pendenze contenute entro 30/35°. Non ci sono tratto esposti; l’esposizione è data dalla pendenza del pendio.
QUOTA MASSIMA: m 3100, la cima del Monte Terra Nera.
QUOTA MINIMA: m 1953, nei pressi del ponte di Thuras.
SVILUPPO: km 11.
TEMPO TOTALE, comprese le soste: 7 ore.
TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO:6 ore 10’.
TEMPO DI SALITA: 4 ore 40’.
TEMPO DI DISCESA:1 ora 30’.
DESCRIZIONE PERCORSO . A fine stagione con l’auto si riesce ad arrivare fino al ponte di Thuras a quota 1953, accorciando il lungo avvicinamento di circa km 5 che, tradotto in termini montanari, significano circa 300 metri in dislivello in salita e un’ora e un quarto di marcia.
Con gli sci nello zaino, attraversiamo il ponte percorrendo un breve tratto della stradina per deviare alla prima traccia che si stacca sulla sinistra e che risale il pendio erboso mantenendoci sulla destra orografica del torrente Clausis. Raggiunto il limite del bosco attraversiamo il torrente e si riprende la salita del pendio seguendo il sentiero fino a quota 2180 circa, dove riattraversiamo il torrente e, finalmente, incontriamo la neve (m 2190, 40 minuti dal ponte). Calzati gli sci riprendiamo a risalire il ripido pendio nel rado bosco. Ma nella notte c’è stato un leggero rigelo, la neve si presenta dura, e la superficie irregolare non consente un buon grip alle pelli; così siamo costretti a fermarci per montare i rampanti. Si procede con una lunga serie di inversione fino al termine del bosco, dove il pendio si fa molto meno erto e ci consente di levare i rampanti. Proseguendo, in breve raggiungiamo il colletto quotato m 2487 ad est del Monte Clausis (circa ore 2 dal ponte), da dove si può vedere l’intero percorso ancora da compiere, con in fondo, lontana, la nostra meta.
Con una brevissima discesa (si perdono pochi metri) ci portiamo sul fondo del vallone che seguiamo, dapprima in direzione Sud, poi con direzione Sud-Est, in ambiente molto aperto, superando i vari dossi con qualche strappetto e, dopo avere rimontato i rampanti a quota 2800, raggiungiamo la vetta contrassegnata da una croce metallica traforata (m 3100, 2 ore e mezza circa dal colletto).
La giornata è magnifica e il panorama spazia a 360° regalandoci una visione grandiosa.
Per la discesa abbiamo percorso il medesimo itinerario della salita. Fino a quota 2500 divertentissima sciata su neve compatta e completamente trasformata (firn): meglio di una pista battuta. All’ingresso nel bosco il divertimento è diminuito: neve pesante, bagnata: è stato piuttosto faticoso districarsi fra gli alberi.
Gli sci li abbiamo tolti nello stesso punto in cui li avevamo calzati la mattina.
NEVE. Quota neve m 2160. Rigelo notturno. In quota neve trasformata e compatta (firn), nel bosco pesante e bagnata.
METEO. Bellissima giornata. Cielo sereno. Calma di vento. Temperatura alla partenza 4°, in vetta 5°, al termine 16°.
FREQUENTAZIONE. Si tratta di una “classica”: nonostante la giornata infrasettimanale abbiamo incontrato diversi scialpinisti.
COMPAGNI: Andrea, e altri due Alberto conosciuti sul posto.
L’itinerario non presenta particolari difficoltà ed è molto remunerativo.
La strada viene aperta al traffico dal 1° maggio. Se si affronta l’escursione prima bisogna partire da Rhuilles o da Thures, con un notevole aumento di dislivello e di sviluppo.
LOCALITA' DI PARTENZA. Nuovo ponte dopo gli edifici diroccati di Grange Thuras (m 1954).
ATTREZZATURA. Normale da scialpinismo, compresi i rampanti. Non dimenticare ARTVA, pala e sonda.
DIFFICOLTÀ. (PD+) Il tratto nel bosco è piuttosto ripido. Per il resto si percorrono ampi valloni con pendii aperti. Pendenze contenute entro 30/35°. Non ci sono tratto esposti; l’esposizione è data dalla pendenza del pendio.
QUOTA MASSIMA: m 3100, la cima del Monte Terra Nera.
QUOTA MINIMA: m 1953, nei pressi del ponte di Thuras.
SVILUPPO: km 11.
TEMPO TOTALE, comprese le soste: 7 ore.
TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO:6 ore 10’.
TEMPO DI SALITA: 4 ore 40’.
TEMPO DI DISCESA:1 ora 30’.
DESCRIZIONE PERCORSO . A fine stagione con l’auto si riesce ad arrivare fino al ponte di Thuras a quota 1953, accorciando il lungo avvicinamento di circa km 5 che, tradotto in termini montanari, significano circa 300 metri in dislivello in salita e un’ora e un quarto di marcia.
Con gli sci nello zaino, attraversiamo il ponte percorrendo un breve tratto della stradina per deviare alla prima traccia che si stacca sulla sinistra e che risale il pendio erboso mantenendoci sulla destra orografica del torrente Clausis. Raggiunto il limite del bosco attraversiamo il torrente e si riprende la salita del pendio seguendo il sentiero fino a quota 2180 circa, dove riattraversiamo il torrente e, finalmente, incontriamo la neve (m 2190, 40 minuti dal ponte). Calzati gli sci riprendiamo a risalire il ripido pendio nel rado bosco. Ma nella notte c’è stato un leggero rigelo, la neve si presenta dura, e la superficie irregolare non consente un buon grip alle pelli; così siamo costretti a fermarci per montare i rampanti. Si procede con una lunga serie di inversione fino al termine del bosco, dove il pendio si fa molto meno erto e ci consente di levare i rampanti. Proseguendo, in breve raggiungiamo il colletto quotato m 2487 ad est del Monte Clausis (circa ore 2 dal ponte), da dove si può vedere l’intero percorso ancora da compiere, con in fondo, lontana, la nostra meta.
Con una brevissima discesa (si perdono pochi metri) ci portiamo sul fondo del vallone che seguiamo, dapprima in direzione Sud, poi con direzione Sud-Est, in ambiente molto aperto, superando i vari dossi con qualche strappetto e, dopo avere rimontato i rampanti a quota 2800, raggiungiamo la vetta contrassegnata da una croce metallica traforata (m 3100, 2 ore e mezza circa dal colletto).
La giornata è magnifica e il panorama spazia a 360° regalandoci una visione grandiosa.
Per la discesa abbiamo percorso il medesimo itinerario della salita. Fino a quota 2500 divertentissima sciata su neve compatta e completamente trasformata (firn): meglio di una pista battuta. All’ingresso nel bosco il divertimento è diminuito: neve pesante, bagnata: è stato piuttosto faticoso districarsi fra gli alberi.
Gli sci li abbiamo tolti nello stesso punto in cui li avevamo calzati la mattina.
NEVE. Quota neve m 2160. Rigelo notturno. In quota neve trasformata e compatta (firn), nel bosco pesante e bagnata.
METEO. Bellissima giornata. Cielo sereno. Calma di vento. Temperatura alla partenza 4°, in vetta 5°, al termine 16°.
FREQUENTAZIONE. Si tratta di una “classica”: nonostante la giornata infrasettimanale abbiamo incontrato diversi scialpinisti.
COMPAGNI: Andrea, e altri due Alberto conosciuti sul posto.
Tourengänger:
Alberto C.

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare