Ciaspole al Morisciolo
Un po' di neve finalmente è arrivata anche in Ticino, prima che si sciolga finalmente tolgo le ciaspole dall'armadio dove hanno dormito tutto l'inverno.
Non ho moltissimo tempo questo sabato e quindi mi decido per un giro tutto sommato veloce, il classico anello da Gudo all'Alpe Orino alla Cima Sud di Morisciolo con rientro via Mognone.
Alla partenza a Gudo mi accorgo che la neve è comunque restata molto in quota, in effetti fino ai bei monti del Laghetto non ce n'è per nulla e porto le racchette sullo zaino. Purtroppo sono partito immaginando una gita invernale, con tanto di maglia termica e dopo poco sono in un lago di sudore, poco male farò tutto il giro in canottiera (termica anche quella...).
I monti del Laghetto sono abbelliti da una spruzzata di neve che risplende al sole, ma il clima è quasi primaverile. Continuo di buon passo sul ripido pendio successivo, che è tutto al sole e quasi senza neve; finalmente verso i 1300 metri arriva il momento tanto sospirato di mettere le ciaspole! Per la verità la neve non è che sia tantissima anche qui...
In breve sono al traverso che porta all'Alpe Orino, c'è qualche colata sul sentiero ma si passa facilmente; po accelero nel bosco e in breve sbuco nella bella conca dove sorge la capanna; come sempre qui c'è molta più neve che nel bosco. L'anno scorso qui era finita la mia gita, in una giornata di febbraio in cui la neve era scesa fino quasi al piano; c'erano 80 cm di neve tipo cemento Portland che aveva trasformato le ciaspole in veri e propri macigni e solo bestimmiando ero arrivato alla capanna. Oggi scivolo leggero sulla neve poco profonda e soffice.
Il tratto nel bosco che sale al Morisciolo è tutto sommato semplice, c'è poca neve e abbastanza consolidata, ed il sentiero estivo è ben visibile. Passo il bivio per l'Alpe Ruscada e attacco un tratto più ripido dove la fatica comincia a farsi sentire; in alto, allineate sul crinale le baite dell'Alpe di Morisciolo. Esco dal bosco e mi trovo ai piedi dell'immacolato pendio finale che porta alla cima S del Morisciolo; sono oltre 200 metri di dislivello parecchio ripidi, per fortuna la neve tiene ancora bene. C'è una luce accecante e fa un caldo da cuocere le uova, altro che gita invernale!
Poco prima delle dieci sono in vetta o per meglio dire su quella gobba insignificante dove i due crinali che salgono da Orino e da Mognone si riuniscono nella cresta Sud della cima di Morisciolo; con le condizioni di oggi si potrebbe ancora proseguire, ma preferisco fermarmi. In compenso il panorama sul lago e il piano di magadino è spettacolare; più oltre la vista si spinge fino alla pianura padana e agli Appennini.
E' ora di rientrare: volo rapido sul pendio fino all'Alpe, poi trovo una bella traccia battuta fino alla Capanna Mognone, dove la fontana è ancora aperta, proprio l'inverno non c'è stato. Appena sotto incrocio due giovani saliti da San Defendente; un'ultima corsa sulla neve e poi è ora di togliere le ciaspole.
La lunga discesa a Gudo mi fa rimpiangere le scarpette estive, scendere con gli scarponi invernali è tutt'altra cosa purtroppo. Passo la bella chiesa di San Defendente e corro giù fino al piano, cercando di non inciampare fra scarponi, bastoni, ciaspole e tutto l'armamentario che ho portato in cima pur di calpestare un po' di neve.
Una breve nota tecnica. La cima Sud di Morisciolo è facilmente raggiungibile anche d'inverno dal lato della Capanna Mognone. Da Orino le cose sono un p' più complesse; se c'è molta neve è meglio evitare la traversa prima della Capanna salendo diritto sulla gobba che la precede. Anche dopo Orino ci sono ripide traverse, percorso da affrontare solo in condizioni un po' sicure. I panorami ripagano ampiamente lo sforzo.
Non ho moltissimo tempo questo sabato e quindi mi decido per un giro tutto sommato veloce, il classico anello da Gudo all'Alpe Orino alla Cima Sud di Morisciolo con rientro via Mognone.
Alla partenza a Gudo mi accorgo che la neve è comunque restata molto in quota, in effetti fino ai bei monti del Laghetto non ce n'è per nulla e porto le racchette sullo zaino. Purtroppo sono partito immaginando una gita invernale, con tanto di maglia termica e dopo poco sono in un lago di sudore, poco male farò tutto il giro in canottiera (termica anche quella...).
I monti del Laghetto sono abbelliti da una spruzzata di neve che risplende al sole, ma il clima è quasi primaverile. Continuo di buon passo sul ripido pendio successivo, che è tutto al sole e quasi senza neve; finalmente verso i 1300 metri arriva il momento tanto sospirato di mettere le ciaspole! Per la verità la neve non è che sia tantissima anche qui...
In breve sono al traverso che porta all'Alpe Orino, c'è qualche colata sul sentiero ma si passa facilmente; po accelero nel bosco e in breve sbuco nella bella conca dove sorge la capanna; come sempre qui c'è molta più neve che nel bosco. L'anno scorso qui era finita la mia gita, in una giornata di febbraio in cui la neve era scesa fino quasi al piano; c'erano 80 cm di neve tipo cemento Portland che aveva trasformato le ciaspole in veri e propri macigni e solo bestimmiando ero arrivato alla capanna. Oggi scivolo leggero sulla neve poco profonda e soffice.
Il tratto nel bosco che sale al Morisciolo è tutto sommato semplice, c'è poca neve e abbastanza consolidata, ed il sentiero estivo è ben visibile. Passo il bivio per l'Alpe Ruscada e attacco un tratto più ripido dove la fatica comincia a farsi sentire; in alto, allineate sul crinale le baite dell'Alpe di Morisciolo. Esco dal bosco e mi trovo ai piedi dell'immacolato pendio finale che porta alla cima S del Morisciolo; sono oltre 200 metri di dislivello parecchio ripidi, per fortuna la neve tiene ancora bene. C'è una luce accecante e fa un caldo da cuocere le uova, altro che gita invernale!
Poco prima delle dieci sono in vetta o per meglio dire su quella gobba insignificante dove i due crinali che salgono da Orino e da Mognone si riuniscono nella cresta Sud della cima di Morisciolo; con le condizioni di oggi si potrebbe ancora proseguire, ma preferisco fermarmi. In compenso il panorama sul lago e il piano di magadino è spettacolare; più oltre la vista si spinge fino alla pianura padana e agli Appennini.
E' ora di rientrare: volo rapido sul pendio fino all'Alpe, poi trovo una bella traccia battuta fino alla Capanna Mognone, dove la fontana è ancora aperta, proprio l'inverno non c'è stato. Appena sotto incrocio due giovani saliti da San Defendente; un'ultima corsa sulla neve e poi è ora di togliere le ciaspole.
La lunga discesa a Gudo mi fa rimpiangere le scarpette estive, scendere con gli scarponi invernali è tutt'altra cosa purtroppo. Passo la bella chiesa di San Defendente e corro giù fino al piano, cercando di non inciampare fra scarponi, bastoni, ciaspole e tutto l'armamentario che ho portato in cima pur di calpestare un po' di neve.
Una breve nota tecnica. La cima Sud di Morisciolo è facilmente raggiungibile anche d'inverno dal lato della Capanna Mognone. Da Orino le cose sono un p' più complesse; se c'è molta neve è meglio evitare la traversa prima della Capanna salendo diritto sulla gobba che la precede. Anche dopo Orino ci sono ripide traverse, percorso da affrontare solo in condizioni un po' sicure. I panorami ripagano ampiamente lo sforzo.
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