Contrordine tanuki, oltre a limonare le castagne si riproducono!
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Alle volte anche andare a castagne può diventare un’avventura, certo, non paragonabile alla salita sul Nanga Parbat, ma comunque tale da farci scappare una breve relazione.
E’ domenica, il tempo è da “ottobrata romana” e noi ci prepariamo per la trasferta in Val Palot; Pronto Gino, dove vi siete piazzati a cercar castagne? Spiegazione veloce e via, raggiungiamo Gino & Co. già alle prese con la raccoglitura.
Arriviamo al parcheggio, seguiamo le “dritte” e saliamo su un sentierino piuttosto ripido, ma dopo qualche minuto mi sorge un dubbio… possibile che siano venuti da questa parte, sembra di salire sul Cervino! Pronto Gino, dove cazzo siete? Sali, Sali…
E allora sù, ma sù dove? Oramai il castagneto è finito, avanti di questo passo e ci ritroviamo sul Golèm! Ripercorriamo tutto il sentiero a ritroso e una volta giunti in prossimità di un micro-bivio ci fiondiamo sulla destra percorrendo una traccia di sentiero veramente wild, dopo aver camminato per una decina di minuti, c’imbattiamo in una zona dove le castagne abbondano. Che famo? Bè Gino… noi ci fermiamo qua, sono già le 11 ed oltre a non aver preso ancora una misera castagna, lo stomaco comincia a brontolare come il motore della Moto Guzzi.
Giù a schiena bassa e andersen con le mani… mentre Olmo ci smarrona i coglioni perché vuole camminare ancora. Non curanti dei suoi lamenti, noi continuiamo imperterriti a raccogliere ciò per cui abbiamo fatto un’ora e mezza di strada e più di mezz’ora di sentiero e mentre godiamo come Ricci per tanta grazia della Natura, volgiamo lo sguardo verso il nostro amico a quattro zampe .
Ma dove cippa è andato? Guardiamo meglio e lo troviamo intento a mangiare le castagne… Aaaaargh! Nooo cazzo, Olmo! Non mangiarleee, per te sono un veleno! Ma lui niente, selvaggio com’è con lo zuffolo che ci caga! E vabbè, speriamo non ecceda troppo boia faust…
Sono le 12, noi abbiamo raccolto 3/4 Kg di castagne e Olmo ha una pancia che se gli viene in mente di fare una scorreggia potrebbe sradicare un Baobab! Siamo a posto…
Riprendiamo il sentiero per ritornare all’auto e poi su a Palotto al Ristorante Stella, il Rif. Piardi oggi ha la cucina out.
Si mangia all’aperto sotto un sole che brucia la pelle, ci fiondiamo sui piatti come solo Bud Spencer saprebbe fare mentre proprio vicino a noi un’altra coppia peloso-munita sta facendo altrettanto, “ attacco bottone” facendo così conoscenza con persone di un certo spessore.
E’ tutto un accavallarsi di parole e noi ci raccontiamo partendo dall’era mesozoica, portiamo alla luce i ricordi del periodo tardo camuno con i suoi i graffiti sulle rocce e saltiamo a piè pari nel Rinascimento… oramai a corto di tempistica, alla fine di tutto ste ambaradan disquisiamo di cinematografia impegnata. Azz, ancora un po’ di tempo e avremmo riscritto a modo nostro L’Idiota di Dostoevskij!
Ragazzi, torniamo in noi… tiè, maggnateve sto castagnaccio. Loro: Tiè, pigliatevi un’amaretto…
Uè porca bestia, non ricominciamo con l’io offro a te e tu offri a me, altrimenti qua scendiamo con l’elisoccorso! Interrotto l’incantesimo salutiamo il gentile duo e ci fiondiamo in macchina, e mentre scendiamo alla velocità delle “botticelle romane”, lungo la strada incontriamo Gino & compagnia cantante con 312 kg di castagne, ci fermiamo tre nanosecondi per salutarli e poi via… per oggi ne ho già i maroni pieni, anche se è stata una bellissima e stravagante giornata ancor ché incasinata!
Ci vediamo il prossimo autunno cara Val Palot… con la scusa delle castagne anche per oggi ho messo ancora il culo sulle montagne! :)
Nota 1): Scusate la bassa qualità delle foto, ho dimenticato a casa la macchina fotografica ed ho dovuto rimediare con lo smartphone. A parte ste intoppo, anche per quest’anno come da consumata tradizione, ci siamo goduti la nostra giornata tra i fitti castagneti che circondano l’alto Sebino.
Nota 2) bè sulla castagna arrosto ci vuole una poesia... by Eric.
ARROSTO.
Lo tocco e lo ritocco e lo sento bello tosto,
ma non pensate male è solo un poco “esposto”,
io parto con l’elmetto e prendo il mio avamposto.
Arrosto,
la vita sai t’insegna ad esser predisposto,
l’amore che io cerco non è ben corrisposto,
allora punto in basso e mi spaccio a sottocosto.
Arrosto,
Io vado più veloce e sono in monoposto,
ma ahimè si contrappone un fetido prevosto,
e allora vaffanculo… mi sento decomposto.
Il Riccio e la Castagna s’accoppiano d’agosto e in fondo mi domando: chi cazzo vuol l’Arrosto?
A La Prochaine! Menek, Nadia und Olmo
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