rifugio Sommafiume m.1806 (CO)


Publiziert von Alberto , 3. November 2009 um 16:09.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:24 Oktober 2009
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Zeitbedarf: 1:30
Aufstieg: 127 m
Abstieg: 62 m
Strecke:rifugio del Giovo m.1714-alpe Albano m.1756-rifugio Sommafiume m.1806
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano-Lecco-Colico-Gera Lario-Gravedona-Dongo-Stazzona-Germasino-Rifugio del Giovo
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Sommafiume-rifugio S.Jorio
Kartennummer:carta Kompass 1:50.000 lago di Como lago di Lugano o CNS n°277 Roveredo

Nonostante gli ultimi due giorni di lavoro,li ho passati con il raffreddore,ho deciso ugualmente di affrontare la gita al rifugio Sommafiume. Così,giunto alla trattoria “Gallo Forcello”,ritiro le chiavi e chiedo se qualcuno avesse prenotato: mi viene risposto che nessun altro si era prenotato. Ho pensato,che forse,anzi più probabile,che la due giorni la passavo solo soletto,questo comportava a farmi un bel mazzo per quanto riguarda il riscaldare la struttura. Giunto al rifugio del Giovo m.1714,parcheggio e noto con piacere,in parte,la neve che da quota 2100,ricopriva i monti circostanti. Visto il leggero venticello mi copro per bene,ma dopo 10 minuti mi tolgo la giacca a vento per il troppo caldo: però qualcosa mi dice che non sarò tanto fortunato come l'anno scorso. Infatti,i bramiti del cervo maschio,non li udivo: ma,forse è prestino,vedremo più tardi se si smuove qualcosa. Giunto a mezzogiorno al rifugio Sommafiume m.1806,dopo 1 ora e 30 minuti di cammino,capisco dal peso del mio zaino,che non è il caso di fare un'ascensione,poi la stanchezza dovuta al raffreddore,ma dulcis in fundus: he he he,sapevo cosa mi aspettava. Il duro lavoro del capanat,non il solito che siamo abituati a vedere,che prende la legna già a pezzi e la infila nella stufa,no no,ma quello che (in particolare quando si è da soli) pochi si azzarderebbero fare. Una volta tolto lo zaino,controllo le bombole del gas,piene tutte e due,poi apro il rifugio e vedo che il termometro in cucina segna: 0°gradi,freschinetto! Ok,ora bisogna lasciare perdere il cibo (fortuna che ho una resistenza tra il camminare e il non mangiare,quando il più dei comuni mortali avrebbero fatto sosta) ma bisogna scendere in legnaia e...qui sta il bello: la legna è in forma di tronchi,che possono variare di diametro (ne ho trovati anche di 20 cm) e di lunghezza (anche 2 metri). Quindi,con olio di gomito e la sega messa a disposizione,si da il via alle grandi manovre: e sega e risega e il braccio comincia a risentirne,passo al destro,ma...meglio il sinistro. Poi,dopo aver segato numerosi tronchi/rami,i pezzi giustamente,bisogna che in buona parte per una buona accensione,vengano spaccati in 4 parti,poi se possibile,fare tanti piccoli pezzettini,in modo tale che la legna asciughi meglio e in fretta per l'inizio. Dopo aver visionato il quantitativo di legna a sufficienza per il sabato e per parte della domenica (lasciare qualcosa a chi viene dopo non fa mai male: anche se io non ho trovato nulla) bisogna fare un poco di scale per un po di volte fino a portare la scorta in sala e in cucina. Quindi fino alle 15.00 a spaccare legna,poi ho cominciato ad accendere la stufa (fortuna che ho sempre con me la diavolina,con i giornali al massimo puoi scaldare la canna fumaria per evitare il fumo nel locale),dove vi ho infilato la focaccia da riscaldare,che preparai il giorno precedente,poi sono passato all'accensione del camino e alle 16.00 ho potuto finalmente gustarmi la focaccia,che mi ha soddisfatto a pieno. Giunta la sera noto la più assoluta tranquillità all'esterno della struttura e infatti nessun cervo in vista. Alle 21.00,vado a nanna,data la stanchezza e il peggioramento delle mie condizioni fisiche: la temperatura oramai è sui 20°,lascio aperte le porte del locale notte dove si raggiungono i 7°,ma no ho chiuso occhio per il tossire che si faceva sempre più frequente. Così,ogni ora mi alzavo per mantenere la brace accesa,con un piccolo pezzo di legno e alla mattina,intronato come ero,non ho avuto da tribolare per riattivare il fuoco. La domenica,volevo fare il Marmontana,ma capivo che sarebbe stata una cosa da marziani,viste le mie precarie condizioni,così,fatti i bagagli ritorno all'auto e sul tragitto: finalmente ho potuto vedere i cervi. Arrivato all'auto,deposito una buona parte del contenuto dello zaino nel baule,il resto lo porto con me: la differenza la sentivo. Deciso di fare almeno una vetta senza troppo dislivello,decisi di andare a vedere le trincee del motto Paraone,belle,lunghe e un buon punto di osservazione sulla valtellina e le due testate di: valle Albano e S.Jorio. Ho purtroppo risentito anche di questa escursione,anche se di 40 minuti,non vedevo l'ora di ritornare all'auto e soprattutto soffrivo il caldo,incredibile per il mese di ottobre. A casa ho pesato lo zaino: 10 kg,nulla di particolare,ma quando l'influenza colpisce...è dura!

aaa

Tourengänger: Alberto


Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentare (3)


Kommentar hinzufügen

beppe hat gesagt:
Gesendet am 4. November 2009 um 06:11
mi spiace che nono eri in buona forma complimenti per la passione che ci metti sempre ciao da GIUSEPPE IL TUO COMPAGNO DI PARECCHIE ESCURSIONI

clotilde hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. November 2009 um 23:14
E noi l'abbiamo lasciato solo, Alberto è forte e molto coraggioso, cia beppe (Giuseppe) Tilde

Alberto hat gesagt: raffreddore
Gesendet am 6. November 2009 um 16:25
grazie amici,ma come ben sapete,quando voglio fare una cosa,la faccio (sono un pochetto pazzo,lo ammetto) e l'attrazione per la montagna è molto forte,da indurmi,anche da solo,a far via una due giorni,bello o brutto tempo che sia (diciamo con la neve che scende,è meglio dell'acqua).


Kommentar hinzufügen»