Spitzhorli: rinuncia doverosa ad una scelta che io non avrei mai fatto in tali condizioni

Per questa domenica Giovanni mi propone il Suretta,conoscendo la zona e vista l'abbondanza di neve caduta in settimana non mi fido,quindi gli propongo eventualmente lo Spitzhorli: mi avvisa che da quelle parti sarà nuvoloso (come anche in altre zone) ma poco male. Fin quando la nuvolosità non impedisce il vedere ciò che ci circonda,in particolare quando si va in quota,va bene ugualmente,comunque gli mando un alternativa con capanna ed eventuale cima...la decisione e conferma ricade sulla quota dello Spitzhorli. Stavolta mi adeguo all'orario di ritrovo...colazione...arriviamo al passo avvolti in una fitta nebbia dove in un punto si vedeva il "disco" del sole: per me non è motivo di procedere ma Giovanni è speranzoso,quindi si prende la traccia e per la prima volta si deve attraversare una strada dove la fresa ha tolto metri di neve...seguiamo le tracce e...puff...Giovanni stava per scomparire tra delle rocce dove un ponte di neve ha ceduto (a 2000 m. la neve era poltiglia) intervengo per dare una mano ad uscire e si procede. Dopo un oretta che si cammina in assoluta "cecità" decido che è ora di rinunciare a rischiare per cosa?...Si torna indietro con la stessa meteo fino al parcheggio dove nulla è cambiato. Nonostante la nebbia vi erano molti turisti e sci alpinisti,ma il perseverare nel rischiare non porta a migliorare la situazione ma,si rischia di rimetterci la propria pelle: in base alla situazione meteo è e sarebbe opportuno scegliere mete con percorsi a rischio ridotto ed eventualmente con una struttura nel caso che serva ripararsi,con la possibilità di procedere anche oltre.

Alla prossima!