Piani d'Erna - Resegone
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Sono stato tante volte sul Resegone (le ultime due volte nel dicembre 2015 e nel luglio 2016, quando ho ripercorso la ferrata del Pizzo d’Ernacon mio figlio), ma torno sempre volentieri su questa bella montagna così vicina a noi, considerando che in meno di un’ora di auto si arriva da Nervianoal parcheggio della funivia per i Piani d’Erna.
Questa volta ci sono ritornato con Francesco, al quale avevo promesso un’uscita prima dell’inizio delle scuole e, visto che ormai mancavano pochissimi giorni, abbiamo concretizzato l’escursione.
Raggiunto il parcheggio della funivia, abbiamo dovuto aspettare circa un’oretta (facendo però un giro nei dintorni), perché ricordavo che la prima corsa era alle 8.00, invece in questa stagione si inizia mezz’ora dopo.
Raggiunti i Piani d’Ernaabbiamo seguito il classico sentiero n°1, che si porta subito a ridosso delle pareti rocciose del Resegone, per poi iniziare a salire più decisamente verso Pian Serradae poi verso il crinale che fiancheggia il Canalone di Valnegra.
L’ultimo tratto di salita è quello più “duro”, perché se la giornata è bella (come nel nostro caso), si sale sotto il sole, con una bella pendenza emettendoogni tanto le mani sulla roccia.
Arrivati al rifugio Azzoni(dove erano in corso dei lavori di sistemazione di derrate alimentari e bombole di gas) abbiamo subito raggiunto la grande croce in ferro posta sulla Punta Cermenatiper poi ammirare il bellissimo panorama tutto intorno a noi.
Visto poi che eravamo in “tabella di marcia”, abbiamo deciso di scendere dal versante bergamasco (verso Brumano– Morterone), per compiere un percorso ad anello ritornando ai Piani d’Ernapassando per la sorgente Forbesette(dove abbiamo sostato per il pranzo) ed il Passo del Giuff.
Tornati nei pressi della funivia che mancavano una ventina di minuti alla corsa delle 15.00 (c’è una corsa ogni ½ ora), ne abbiamo approfittato per fare una veloce puntata alla croce del Pizzo d’Erna, dove arriva il percorso della ferrata.
Bella uscita in una giornata dal tempo spettacolare, con un dislivello complessivo intorno ai 650 m, che ha permesso al meravigliato Francesco di apprezzare questa magnifica montagna dai due versanti: quello lecchese e quello bergamasco.
Discreta, ma non eccesiva, la frequentazione di escursionisti che abbiamo incontrato.
Questa volta ci sono ritornato con Francesco, al quale avevo promesso un’uscita prima dell’inizio delle scuole e, visto che ormai mancavano pochissimi giorni, abbiamo concretizzato l’escursione.
Raggiunto il parcheggio della funivia, abbiamo dovuto aspettare circa un’oretta (facendo però un giro nei dintorni), perché ricordavo che la prima corsa era alle 8.00, invece in questa stagione si inizia mezz’ora dopo.
Raggiunti i Piani d’Ernaabbiamo seguito il classico sentiero n°1, che si porta subito a ridosso delle pareti rocciose del Resegone, per poi iniziare a salire più decisamente verso Pian Serradae poi verso il crinale che fiancheggia il Canalone di Valnegra.
L’ultimo tratto di salita è quello più “duro”, perché se la giornata è bella (come nel nostro caso), si sale sotto il sole, con una bella pendenza emettendoogni tanto le mani sulla roccia.
Arrivati al rifugio Azzoni(dove erano in corso dei lavori di sistemazione di derrate alimentari e bombole di gas) abbiamo subito raggiunto la grande croce in ferro posta sulla Punta Cermenatiper poi ammirare il bellissimo panorama tutto intorno a noi.
Visto poi che eravamo in “tabella di marcia”, abbiamo deciso di scendere dal versante bergamasco (verso Brumano– Morterone), per compiere un percorso ad anello ritornando ai Piani d’Ernapassando per la sorgente Forbesette(dove abbiamo sostato per il pranzo) ed il Passo del Giuff.
Tornati nei pressi della funivia che mancavano una ventina di minuti alla corsa delle 15.00 (c’è una corsa ogni ½ ora), ne abbiamo approfittato per fare una veloce puntata alla croce del Pizzo d’Erna, dove arriva il percorso della ferrata.
Bella uscita in una giornata dal tempo spettacolare, con un dislivello complessivo intorno ai 650 m, che ha permesso al meravigliato Francesco di apprezzare questa magnifica montagna dai due versanti: quello lecchese e quello bergamasco.
Discreta, ma non eccesiva, la frequentazione di escursionisti che abbiamo incontrato.
Tourengänger:
imerio
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