Alpe Col - Valle dell'Isorno


Publiziert von atal , 14. November 2016 um 19:41. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:12 November 2016
Wandern Schwierigkeit: T6 - schwieriges Alpinwandern
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 8:00
Aufstieg: 1100 m
Abstieg: 1100 m

Nella valle del Rio Fenecchio, dove la maggior parte degli alpi è oggi nascosta da un fitto bosco, fa eccezione l'Alpe Colla, chiamato Alcól sulla IGM del 1914 e sulla carta Siegrfied, semplicemente Col sul catasto ottocentesco, in panoramica posizione a quasi 1600 m di quota sui ripidi versanti meridionali del Pizzo di Locciabella. Dove un tempo c'erano due baite con un misero pascolo adatto solo alle capre, oggi è nuovamente il regno dei camosci e del silenzio.

A condividere l'avventura in questo luogo raramente visitato ci sono Ferruccio e Schneeluchs 

Premessa
Le vecchie mappe mostrano un sentiero che raggiunge l'Alpe Col e uno che traversava più in basso, per poi confluire nel primo e salire a quello che la IGM del 1914 chiama Passo di Locciabella 2315 m, valico secondario, il cui nome è scomparso dalle edizioni successive.

All'andata abbiamo seguito il sentiero basso (quel poco che ne rimane...) fino a trovarci sotto la verticale dell'alpe, che abbiamo raggiunto risalendo una ripida dorsale senza alcuna traccia, superando qualche passaggio esposto su (buona) roccia mista ad erba. Il T6 posto come indicazione complessiva della difficoltà è riferito a questa parte dell'itinerario.

La discesa si è svolta invece sul sentiero più alto che, non presentando passaggi che richiedono l'uso delle mani ma solo difficoltà di orientamento, è decisamente meno impegnativo del percorso fatto all'andata.

Consigliabili corda e GPS.

Andata
Dalla Centrale Ceretti si segue inizialmente il sentiero tra le buddleje e si supera il Rio Fenecchio sul ponte di pietre e tronchi, noto dalla precedente visita. Questa volta però, per evitare i due guadi successivi, dove il sentiero di fondovalle sembra andare incontro ad una piccola parete (per svoltare in effetti a destra), noi lo abbandoniamo e puntiamo invece decisamente a sinistra per risalire senza traccia un'erta china cosparsa di pietrame instabile. Si traversa quindi a circa 550 m di quota su una traccia che porta su una breve cengia il cui accesso è difeso da matasse di rovi. Si incontrano quindi dei resti di muretti, poi la traccia quasi scompare ma, mantenendo la quota, in breve si giunge ai ruderi imboscati di Mulera, dove si nota un caratteristico edificio ad alveare, con tante piccole finestre (45').

Si traversa perdendo leggermente quota e, trovato un varco nelle buddleje, si raggiunge il greto del Fenecchio, che in questa stagione si lascia guadare senza alcun problema. Sull'altro versante si trova facilmente il sentiero che sale a Nezza, già percorso in discesa nella precedente occasione. 
 
Dopo una doverosa visita al grande alpeggio di Nezza (circa 50' da Mulera) e all'affresco per cui è "famoso" (nella ristretta cerchia di appassionati...), si sale senza traccia nella faggeta.
Raggiunto il colmo dell'ampia dorsale si svela il ripido fianco del Monte Navone e le balze rocciose sulle quali passa, insospettabile, la strada di Salè.
Si arriva così al primo nucleo di ruderi dell'Alpe Foiata (1217 m), posti alla base di una balza rocciosa. Traversando a destra (Est) in breve si raggiunge il nucleo di ruderi di Foiata Dentro (CNS 1257 m, circa 20' da Nezza).
 
Verso Est traversa quello che all'inizio si presenta come un sentiero evidente. Superata una prima fascia rocciosa transitando da un caratteristico intaglio, entriamo in un ambiente più impervio dove la traccia si perde. Qui troviamo la tipica vegetazione dei pendii ripidi esposti a sud: noccioli, ginestre, brugo e ginepri. Il percorso, tutt'altro che evidente e molto imboscato, porta a superare delle fasce rocciose con alcuni passaggi scomodi. Giunti nei pressi dei resti di un muretto ai piedi di un grande faggio (1365 m), una traccia ampia traversa in leggera discesa verso un canale con una sorgente e prosegue quindi traversando su una cengia. Siamo sul vecchio sentiero che traversava sotto l'Alpe Col. Arrivati sulla dorsale che precede un profondo canale, saliamo direttamente il ripido pendio sopra di noi, senza traccia, aggirando ove possibile dei salti rocciosi e superando dei passaggi esposti in cui ci si aiuta nella progressione aggrappandosi alle piante. Arriviamo così sulla dorsale erbosa dell'Alpe Col (1:30 da Foiata): due ruderi dal tetto crollato costruiti nell'unico punto al riparo dalle slavine, all'estremità di un sorta di colletto da cui l'alpe evidentemente prende il nome.

Splendida la posizione dominante sulla Valle del Fenecchio, selvaggio lo sfondo costituito dai dirupati versanti della Cima del Quadrello e del Pizzo di Locciabella. Difficile dire dove sia la prosecuzione del sentiero verso il Passo di Locciabella, valico completamente dimenticato al punto che le mappe recenti non riportano né il toponimo né il percorso...

Da qui appaiono come in scala i colletti dove sono posti gli altri alpeggi "alti" della sinistra idrografica della Valle del Fenecchio: Parsecco, Martinone e Plone, a distanze e quote progressivamente crescenti.

Tempo: 4:30, compreso il tempo per visitare l'Alpe Nezza

Ritorno
Scendiamo il primo tratto della dorsale fino ad arrivare al di sopra dell'ultimo salto superato in salita. Qui una traccia traversa a Ovest. Proseguendo nella stessa direzione e perdendo progressivamente quota, si incontrano dei vecchi tagli (a cui ne abbiamo aggiunti di nuovi) e anche piccoli resti di muretti.
Superate dall'alto le fasce rocciose che ci avevano ostacolato all'andata, arriviamo nell'ambiente più facile della faggeta, dove la traccia si perde. Puntiamo verso la dorsale e raggiungiamo senza difficoltà l'Alpe Foiata.

NB: Se si vuole percorrere questo sentiero in salita, bisogna tenere presente che nel tratto iniziale non ci sono riferimenti che indirizzino verso la zona dove si trovano i tagli.

Da Foiata alla Centrale Ceretti lungo il percorso dell'andata.

Tempo: 2:30

Schneeluchs
Un giro in piena wilderness! Si sente solo la natura. Anche del sole abbiamo fruito abbondantamente. Sorge un po' più tardi perché c'è la Loccia di Peve davanti, ma in compenso anche in questa stagione nel pomeriggio la luce è fantastica nella Valle Fenecchio. Ci sono ancora dei colori d'autunno, persino qualche verde si vede. Raccogliamo qualche resti d'oro di larici.

L'ambiente della Locciabella è molto suggestivo, anche la parte inferiore della Valle colle roccie sulla destra... molto speciale. Sembra possibile la salita avventurosa della dorsale di Persèch. La traversata a Persèch invece in ogni caso richiede trovare diversi passaggi complicati e difficili e infatti in questo momento c'è già un po' di neve nei pendii nord dei crotti. Forse va meglio da sotto i salti rocciosi dove noi abbiamo lasciato la traccia evidente che scende nel primo canale.

Il sentiero vecchio di discesa dall'Alpe Col è per lo più ancora ben visibile (facile da trovare in discesa, più difficile in salita) e ci da ben divertimento tagliare numerosi noccioli invadenti. Infatti, abbastanza lavoro rimane ancora per la prossima volta... Di certo è uno dei sentieri in pericolo di scomparire nella vegetazione...

Bellissimi i diversi nuclei di baite scrollate dell'Alpe Nezza. Qui si potrebbe anche mettere la tenda, ma non è certo dove si trova acqua vicino.

Tourengänger: Schneeluchs, atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (9)


Kommentar hinzufügen

maxcross1 hat gesagt:
Gesendet am 15. November 2016 um 08:19
complimenti. Le vostre escursioni/esplorazioni sono stupende. Anche le foto rendono bene.

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. November 2016 um 07:36
Grazie dei complimenti Max, fa piacere sapere che c'è qualcuno che apprezza queste ricerche di luoghi di cui si sta perdendo la memoria...
Ciao,
Andrea

tignoelino hat gesagt:
Gesendet am 15. November 2016 um 17:29
Bravi, bella esplorazione. Ciao, Lince, quando arriva neve vera da Te, fammi sapere. Ciao.
roby

Schneeluchs hat gesagt:
Gesendet am 16. November 2016 um 16:21
Ciao Roby, veramente bellissima era.. Ti farò sapere. Intanto, buoni giri

tignoelino hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. November 2016 um 17:50
Grazie, ci sentiamo, ciao Patrick.

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. November 2016 um 16:09
Grazie Roby, un saluto anche da parte mia.
Ciao,
Andrea

tignoelino hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. November 2016 um 22:45
Sono sicuro che Ti sei divertito con il Rasta: buone belle esplorazioni. Ciao, Andrea.
roby

adrimiglio hat gesagt:
Gesendet am 19. November 2016 um 14:36
Ciao ragazzi, complimenti x l'avventura è incredibile di come sappiate muovervi in ambienti così difficili, gran senso dell'orientamento e consapevolezza delle proprie capacità sono sicuramente le vostri doti.
A questo punto non vi resta che unire le due escursioni.

Adry

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. November 2016 um 16:07
Grazie Adry, in effetti c'è l'idea di mettere insieme i vari pezzi, aggiungendo ovviamente qualcosa di nuovo, ma credo che dovremo aspettare stagioni meno avare di ore di luce.
Ciao,
Andrea


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