Sono nella stanza bianca, tra letti che sanno ancora di bisturi e bisturi che sanno ancora di disinfettante, però c’è la televisione, ah, la televisione non può mancare, chi si vuol perdere il Grande Fratello Vip mentre ululo dal dolore? E sticazzi.
Sono tante le villette che circondano l’ospedale, villette con estesi giardini dove i cani rispondono rabbiosi e seccati ai dolorosi ululati… ovviamente i miei.
O cazzo che male; cazzo? Aspettate un attimo… vi prego amiche infermiere.
Ciao, io sono Alessandra, mi dice l’infermiera, e queste sono le tre lamette che ti spettano.
Perfetto, gli rispondo, ma la barba l’ho già fatta stamattina, l’ho usata così male la mia Wilkinson personale? Ma poi, che cavolo ve ne frega a voi se la mia peluria facciale spunta qua e la sulla mia delicata pelle? Non siate pignoli con me.
E no caro amico, non sono lamette per la barba, per le 17 ti aspettano in sala operatoria, e visto che dovranno “manovrarti” le “zone interessanti” devi depilarti per bene, a contropelo, e caro mio, visto che sei giovane ti arrangi da solo. Vero?
Giovane relativamente, freundin Alessandra, e poi ho le mani che mi tremano… chi ha mai visto una sala operatoria?
Fottiti! Usa i tuoi arti superiori e sii delicato, quelle lamette sono più affilate di una scimitarra.
Raul è posizionato alla mia destra, una sacca del catetere attaccato al letto e un drenaggio addominale mi fanno pensare al peggio, noo, lui sta bene, è il mio cervello che sta immaginando cose…
Mi volto sulla sinistra, c’è Renato, un vecchio trombeur de femme con la prostata dilaniata dai troppi movimenti pelvici, ma ora è lì steso a letto, e ha più cannette lui nel corpo che un Garelli Vip 4… ma che sorriso che sfoggia ragazzi, e che risate mi fa fare.
Forza “automatic lovers”, aiutaci a tenere alto il morale di questa cameretta di dannati, ma per carità di dio spegni la tv, Forum ci sta asciugando i coglioni… Barbara Spinelli è una minaccia pesante, colpisce lo stomaco e ne va della mia sopravvivenza.
Il “pube de oro” è bello lindo, il pisello splende di luce propria e sul comodino è pronto il pacchetto regalo: camice, cuffia per i capelli e le calze elastiche. Fuori dalla finestra vedo le collinette, le foglie si stanno vestendo d’autunno, ma i cacciatori bresciani sono lì che sparano più di un gruppo di snipers yankee. Andatevene a fanculo, e lasciatemi godere i belli e lineari profili che sanno di Chardonnay… qua inizia la Franciacorta. Bollicineee! E intanto aspetto…
Driiin, driiin, driiin… è Lilly, la compagna genovese di Renato, si sentono più volte al giorno e io e Raul siamo coinvolti nella dialettica made in Vodafone… nostro malgrado.
Raul, già, lui è un esule uruguaiano fuggito dalla dittatura militare nel lontano 1974… e si è ritrovato a Brescia nel ”bel” mezzo della strage di Piazza della Loggia. Sai che culo.
Si ride e si scherza, sono in una stanzetta ben assortita in fatto di caratteri e per come sono messo meglio di così non poteva andarmi, come non poteva andarmi meglio in fatto di infermieri, gente fuori come dei capponi capitanati da Alex/Adalpina… sono in una botte di ferro.
Driiin, driiin, driiin… driiin, driiin, driiin…Raul: Este Lilly te ama, querida Renato, pero no se rompen las pelotas??? Es sòlo una pregunta, no me malinterpreten!
Alt, fermiamo il dialogo ragazzi, vedo uno strano lettino parcheggiato nel corridoio…
Domenicooo, dai forza, spogliati che si parte. Su la cuffia, via la maglietta e avanti con il camice, i genitali sono già scoperti da mo ed è tutto un tocchicchiare ben augurante. Le prime gambe all’aria sono per mettere le fasce elastiche…
E si scende, la sala operatoria si trova in una zona che già di per se incute timore, ma da qua non si può scappare, non ora che il dolore si accanisce sul mio fisico ormai provato da 5 giorni spaccareni.
Le luci sono da interrogatorio poliziesco ed il cuore comincia a battere forte, le porte sono chiuse ma nulla mi impedisce di farmi un paio di domande fuori da ogni momentanea logica: Sono in arresto? Riuscirò ad uscire vivo da questa situazione o farò la fine del povero Pinelli? Ditemi che anche le finestre sono chiuse, vi prego…
Sono davanti all’ingresso, un primo poliziotto (hem, dottore) si avvicina, mi parla e mi tranquillizza, ma io sono già altrove, e ora si entra; Anestesista presente, Chirurgo a posto e lo sa il cazzo chi è, ma c’è… come contorno, quattro belle e giovani rappresentanti del gentil sesso.
Aaah, se sono gentili.
Mentre una simpatica infermiera mi manovra i tesori di famiglia e mi posiziona come una donna partoriente, al braccio destro mi viene collocato un misuratore di pressione. E’ tutto ok, sono vivo e la pressione arteriosa lo testimonia: 280/130, i battiti sono 320 al minuto.
Non ti preoccupare Domenico, adesso ti “spariamo” due gocce in vena poi starai meglio, ti girerà solo un po la testa… ma la testa non mi gira per niente al momento dell’iniezione, amico anasto/spacciatore, esagera pure con la dose, io ho più fisico di Jimi Hendrix e tengo botta. Sorrido…
La mascherina è sul viso, respira profondamente mi dice il Doc… La radio è accesa ed è posizionata su Virgin Radio, sta passando una canzone dei Sex Pistols, Rock’n’roll swindle ( la truffa del rock’n’roll), faccio appena in tempo a carpirne le note. Penso alle montagne. Buonanotte!
Mi risveglio… porca vacca mi scappa da pisciare; scusi infermiera, non ce la faccio più!
Vai tranquillo, hai il catetere… No cazzo, il catetere nooo!
To be continued!
Il Menego
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