Grotta dei Pagani m.2224 - biv. Città di Clusone m.2050: un giro presso la Presolana (BG)
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vista da Gonzo: ancora mi mancava quella del "vecchietto" che entra nel bivacco (fresco di pochi giorni d vita) x ripararsi dal poco vento e che accendendo 1 sigaretta esclama "speriam che venga trattato con cura"
Vista da Alberto: Andrea è stato l'ideatore di questa escursione,una di quelle che aveva nel cassetto e una delle 2 che mi ha proposto,la meno "invasiva" fisicamente ma anche più accettabile visto che il giorno prima ha piovuto e oggi le previsioni danno qualche nuvola di passaggio.
Troviamo parcheggio proprio vicino l'inizio del percorso con tutte le indicazioni inerenti alla sentieristica e alle tempistiche che potrebbero aiutare chi vuole essere a casa per le 15,00 he he he,un problema di cui noi non diamo importanza: non siamo di quelli che han la pretesa di fare dislivelli notevoli e in più essere a casa presto anche se si può fare...a certe condizioni.
Alle ore 8,05 si parte percorrendo il sentiero che sale nel bosco: veniamo superati da alcuni amanti della corsa montana e da chi ha decisamente un passo molto più veloce del mio che ad ogni modo mi porta ovunque voglia andare.
Passiamo dal rifugio Baita Cassinelli dove vi giunge anche una strada sterrata,posto frequentato dalle famiglie che troveremo in abbondanza al ritorno: da qui si prosegue su sentiero per lo più su terreno ghiaioso che in alcuni tratti assai ripido è meglio fare attenzione a non scivolare (in particolare in discesa).
Giungiamo alla Grotta dei Pagani alle ore 10,40 dopo km. 4,900 circa e un dislivello di +954 m. da non sottovalutare considerando le tempistiche segnalate alla partenza (anche se noi ci abbiamo messo di meno e molti altri ancor meno,ma è meglio restare su ciò che viene segnalato) dove facciamo una breve sosta anche se sarei stato volentieri all'ombra della grotta che offre la possibilità di darsi una rinfrescata a causa del rilascio di molte gocce d'acqua e nel caso di poterne bere.
Da qui in ore 1 si dovrebbe riuscire a salire alla cima della Presolana,300 metri di dislivello che all'inizio obbliga ad usare anche le mani dato la quasi verticalità della parete che bisogna superare all'inizio per poi prendere a sinistra un traverso che conduce al canalino.
Risaliamo ulteriormente il sentiero che ci condurrà dopo una discesa abbastanza ripida,al Passo di Pozzera dove si ha la possibilità di ammirare un buon panorama sul tracciato già percorso e sull'imponente Presolana: da qui ben si vede il percorso che sale sulla vetta.
Per me bastava ma Andrea voleva salire alla cimetta (che non è quella descritta sulla carta dato che è più alta e non porta nessun nome,dalla quale si ha un notevole panorama e dove è difficile trovarvi la folla: ATTENZIONE per chi soffre vertigini a causa di brevi tratti a piombo.
Anche se nei pressi sottostante la cima vi fosse un bel pianoro erboso,il caldo che tirava da quelle parti mi suggeriva che era meglio proseguire verso il bivacco in modo tale che ogni uno potesse scegliere di mangiare o al sole o al coperto...cosa che prediligo a causa della mia carnagione del tipo color "mozzarella".
Giunti al bivacco poco dopo mezzogiorno con circa 7 km. nelle gambe,finalmente ci possiamo dedicare alla cura del nostro fisico riabilitandolo con del cibo: il nuovo bivacco è veramente eccezionale dal punto di vista costruttivo,tutto in legno al suo interno,fuori credo sia rivestito con una sorta di vetroresina e nonostante ciò è stato fatto un "piccolo" errore di progettazione.
Per entrare vi sono due catenacci,dato che la porta è suddivisa in 2 parti,però all'interno vi è il catenaccio superiore che non è abbinato a quello esterno e nel caso che qualcuno deve entrare,magari in tarda notte,non può fare a meno di svegliare chi vi è al suo interno,oppure se qualche idiota facesse lo scherzetto di chiudere dentro qualcuno,questi non può uscire: sarebbe il caso di ricorrere ai ripari,del resto altre strutture che ho visitato sono fatte in modo tale che nessuno può rimanere bloccato all'interno e nessuno può bloccarne l'accesso permanente dall'interno.
Per il resto è piacevole vedere che anche da noi si mettano a disposizione dei bivacchi confortevoli (certo,come il Laggin bivac che ha stufa a legna,pentole,coperte e cuscini,non è una cosa standard) con aggiunta di cucina a gas,ma già questo è invitante in quelle giornate fredde che l'inverno ti costringe a trovare un posto dove ripararti per qualche tempo in compagnia di amici e della natura che ti circonda.
Ringrazio Andrea per la scelta che personalmente non avevo mai cercato di mettere nella lista di quei giri di perlustrazione come ho fatto in questo periodo estivo,andando alla ricerca di nuove strutture eventualmente per passarvi una 2 giorni e per visualizzare la possibilità di salirvi con la neve: so dove poter andare con la neve e dove è meglio evitare,però non l'ho mai menzionato per evitare che qualcuno pensi che sia esagerato nella mia prudenza (che è sempre meglio della spavalderia),quindi lascio ai lettori la "bega" di scegliere se è il caso o meno di fare una ciaspolata nelle zone che ho visitato ultimamente.
Ciao a tutti e alla prossima!
Vista da Alberto: Andrea è stato l'ideatore di questa escursione,una di quelle che aveva nel cassetto e una delle 2 che mi ha proposto,la meno "invasiva" fisicamente ma anche più accettabile visto che il giorno prima ha piovuto e oggi le previsioni danno qualche nuvola di passaggio.
Troviamo parcheggio proprio vicino l'inizio del percorso con tutte le indicazioni inerenti alla sentieristica e alle tempistiche che potrebbero aiutare chi vuole essere a casa per le 15,00 he he he,un problema di cui noi non diamo importanza: non siamo di quelli che han la pretesa di fare dislivelli notevoli e in più essere a casa presto anche se si può fare...a certe condizioni.
Alle ore 8,05 si parte percorrendo il sentiero che sale nel bosco: veniamo superati da alcuni amanti della corsa montana e da chi ha decisamente un passo molto più veloce del mio che ad ogni modo mi porta ovunque voglia andare.
Passiamo dal rifugio Baita Cassinelli dove vi giunge anche una strada sterrata,posto frequentato dalle famiglie che troveremo in abbondanza al ritorno: da qui si prosegue su sentiero per lo più su terreno ghiaioso che in alcuni tratti assai ripido è meglio fare attenzione a non scivolare (in particolare in discesa).
Giungiamo alla Grotta dei Pagani alle ore 10,40 dopo km. 4,900 circa e un dislivello di +954 m. da non sottovalutare considerando le tempistiche segnalate alla partenza (anche se noi ci abbiamo messo di meno e molti altri ancor meno,ma è meglio restare su ciò che viene segnalato) dove facciamo una breve sosta anche se sarei stato volentieri all'ombra della grotta che offre la possibilità di darsi una rinfrescata a causa del rilascio di molte gocce d'acqua e nel caso di poterne bere.
Da qui in ore 1 si dovrebbe riuscire a salire alla cima della Presolana,300 metri di dislivello che all'inizio obbliga ad usare anche le mani dato la quasi verticalità della parete che bisogna superare all'inizio per poi prendere a sinistra un traverso che conduce al canalino.
Risaliamo ulteriormente il sentiero che ci condurrà dopo una discesa abbastanza ripida,al Passo di Pozzera dove si ha la possibilità di ammirare un buon panorama sul tracciato già percorso e sull'imponente Presolana: da qui ben si vede il percorso che sale sulla vetta.
Per me bastava ma Andrea voleva salire alla cimetta (che non è quella descritta sulla carta dato che è più alta e non porta nessun nome,dalla quale si ha un notevole panorama e dove è difficile trovarvi la folla: ATTENZIONE per chi soffre vertigini a causa di brevi tratti a piombo.
Anche se nei pressi sottostante la cima vi fosse un bel pianoro erboso,il caldo che tirava da quelle parti mi suggeriva che era meglio proseguire verso il bivacco in modo tale che ogni uno potesse scegliere di mangiare o al sole o al coperto...cosa che prediligo a causa della mia carnagione del tipo color "mozzarella".
Giunti al bivacco poco dopo mezzogiorno con circa 7 km. nelle gambe,finalmente ci possiamo dedicare alla cura del nostro fisico riabilitandolo con del cibo: il nuovo bivacco è veramente eccezionale dal punto di vista costruttivo,tutto in legno al suo interno,fuori credo sia rivestito con una sorta di vetroresina e nonostante ciò è stato fatto un "piccolo" errore di progettazione.
Per entrare vi sono due catenacci,dato che la porta è suddivisa in 2 parti,però all'interno vi è il catenaccio superiore che non è abbinato a quello esterno e nel caso che qualcuno deve entrare,magari in tarda notte,non può fare a meno di svegliare chi vi è al suo interno,oppure se qualche idiota facesse lo scherzetto di chiudere dentro qualcuno,questi non può uscire: sarebbe il caso di ricorrere ai ripari,del resto altre strutture che ho visitato sono fatte in modo tale che nessuno può rimanere bloccato all'interno e nessuno può bloccarne l'accesso permanente dall'interno.
Per il resto è piacevole vedere che anche da noi si mettano a disposizione dei bivacchi confortevoli (certo,come il Laggin bivac che ha stufa a legna,pentole,coperte e cuscini,non è una cosa standard) con aggiunta di cucina a gas,ma già questo è invitante in quelle giornate fredde che l'inverno ti costringe a trovare un posto dove ripararti per qualche tempo in compagnia di amici e della natura che ti circonda.
Ringrazio Andrea per la scelta che personalmente non avevo mai cercato di mettere nella lista di quei giri di perlustrazione come ho fatto in questo periodo estivo,andando alla ricerca di nuove strutture eventualmente per passarvi una 2 giorni e per visualizzare la possibilità di salirvi con la neve: so dove poter andare con la neve e dove è meglio evitare,però non l'ho mai menzionato per evitare che qualcuno pensi che sia esagerato nella mia prudenza (che è sempre meglio della spavalderia),quindi lascio ai lettori la "bega" di scegliere se è il caso o meno di fare una ciaspolata nelle zone che ho visitato ultimamente.
Ciao a tutti e alla prossima!
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