Calabria cap. I: le alture di Amantea (CS)
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Con l'amico Carmine ho condiviso alcune delle mie "prime" più belle ed indimenticabili: il Tamaro, il Gradiccioli, il Cistella, il Corno del Camoscio e la punta Gnifetti. Oggi, per il suo imminente matrimonio, mi trovo in Calabria, in un bel pomeriggio di sole dentro un hotel affacciato su una baia pazzesca. Vado in montagna, o sarebbe meglio dire in collina, perché la mia intenzione è esplorare le alture che sovrastano l'amena cittadina di Amantea. Parcheggiato in centro, percorro il corso centrale e comincio a salire sfruttando la scalinata di San Bernardino che adduce all'omonima chiesa. Da qui, in breve, sono nella città vecchia, sovrastata dai ruderi della Rocca che tento invano di raggiungere perché la vegetazione sul tratto terminale sembra insuperabile. Dove non c'è verde, ci sono paretine strapiombanti che non è proprio il caso di attaccare. Pertanto rimango sui vicoli del centro, già meravigliosamente affacciati sul mare e scendo dal lato opposto dove una chiesina a mezza costa attira la mia attenzione. Con una stradina raggiungo dunque questa chiesa (San Giuseppe) e mi accorgo che sul retro della stessa diparte una mulattiera. Sotto un sole accecante risalgo il tratturo superando qualche tornante ma, proprio quando la parte sommitale della collina sembra raggiunta, constato che la mulattiera si perde nella vegetazione. Uno sguardo più attento mi fa scoprire una esilissima traccia che provo a percorrere tra i rovi. Quando, dopo qualche decina di metri, questi si fanno insuperabili, devo cedere e avviarmi per il ritorno. Guardo sconsolato a monte, la cima sembra a un passo. C'è una paretina di roccia ed erbacce da superare, non più di una decina di metri. Ci provo e, arrancando e facendo presa sull'erba come insegna il bravo
gbal, la supero. Eccomi in un posto che sembra il giardino dell'eden: un pianoro meravigliosamente coltivato con ulivi secolari, viti e alberi da frutta. Alle spalle il mare dove so che c'è Stromboli anche se oggi non si vede. In un metro sono passato da un postaccio da T4 al più totale relax. Ora su strade di campagna, mi mantengo a mezza costa procedendo verso nord, esco su una bella carrabile e in costante salita raggiungo un'altra sommità dove alloggiano dei ripetitori. Questo è il punto più elevato della mia piccola gita, a circa 300 metri di quota e il panorama è eccezionale: il monte, tutto coltivato con grande cura, degrada verso il mare e prima di incontrarlo lascia il posto a una strisci di terra fortemente urbanizzata. Il tempo di prendere fiato e, rimanendo ora sull'asfalto (comunque piacevole perché deserto e sempre panoramico), scendo sino alla litoranea, incrociando numerose case di campagna tanto care alla gente di queste parti. Con qualche chilometro ora noioso di statale rientro all'auto chiudendo uno splendido mini anello sospeso tra gli ocra della terra e i blu del cielo e del mare che, per quanto mi riguarda, può essere vissuto ed apprezzato anche in questo atipico modo, lontano dai girarrosto di sabbia al sapore di olio abbronzante.
Sviluppo: 10 km; SE: 13 km circa.

Sviluppo: 10 km; SE: 13 km circa.
Tourengänger:
rochi

Communities: Hikr in italiano
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