Cresta “senza nome"
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Attraversando questi territori in cui qualsiasi allontanamento dalla strada principale potrebbe essere un serio azzardo, a causa dei boschi sconfinati in scarsa pendenza, della carenza di informazioni in nostro possesso e della mancanza di sentieri evidenti, la visione di una sommità senza vegetazione ci fa venire voglia di abbandonare l'estenuante guida e di percorrerne la cresta che porta alla sommità.
Cerchiamo un passaggio che ci permetta di accedere alla zona citata e la cosa non si presenta comunque così semplice!
Il terreno, inizialmente di bosco rado, è ricoperto da uno strato di muschio di almeno 30 cm, che non aiuta per nulla l'incedere e rallenta parecchio la nostra andatura.
Dopo un'oretta di “sciabattamenti” abbiamo la gradita sorpresa di trovare un corno di caribou, animale che, come tutti i cervidi, cambia le corna annualmente.
Lo raccogliamo, pensando già di poterlo mostrare ai nostri nipotini e proseguiamo fino a raggiungere la sommità che già avevamo avvistato, spaziando su questi panorami infiniti, senza nessuna traccia di presenza umana.
Al ritorno incrociamo una traccia poco evidente che, con meno fatica, ci riporta alla strada e quindi alla nostra “casa ambulante”

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