Plouharnel e Quiberon.
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Dopo aver visitato ieri i famosi allineamenti di Carnac oggi è la volta di alcuni monumenti megalitici di minor importanza ma, non per questo, meno affascinanti.
Inoltre visto che siamo al mare, anzi sull'oceano, decidiamo anche di concederci una pausa riposante su qualche spiaggia.
Partiamo con le nostre bici dal campeggio e ripercorriamo la strada percorsa ieri, anche oggi il passaggio a livello sul punto più stretto dell'istmo che unisce la penisola di Quiberon, tale solo oggi perchè un tempo era un isola che le correnti con il loro apporto di sabbia hanno collegato alla terraferma, crea un autentico ingorgo. In bicicletta è una soddisfazione usufruire delle piste sterrate che fiancheggiano la Dipartimentale e bypassare il traffico.
Raggiungiamo Plouharnel e visitiamo il bel dolmen di Rondossec in pieno centro abitato. Poi seguiamo le indicazioni del "Chemin des Megalithes" e ci troviamo a percorrere una sequenza di stradine sterrate, sentieri e piste varie che si snodano nella boscaglia e fra i campi raggiungendo gli innumerevoli monumenti preistorici di cui questa regione è disseminata.
Arriviamo al castello di Keravéon, un hotel di lusso con maneggio e piscina, e da qui proseguiamo per il vicino villaggio di Erdeven passato il quale il percorso dei megaliti riprende per terminare sull'oceano, oltre un grande ed affollato parcheggio c'è la bellissima spiaggia di Kerhilio, leghiamo ad un palo le bici e ci concediamo un pediluvio: sarà anche la zona più calda e soleggiata della Bretagna ma per fare un bagno qui bisogna essere dei trichechi o indossare una muta!
Prendiamo la via del ritorno percorrendo la costa occidentale della penisola, la cosiddetta Cote Sauvage, ogni pochi metri un cartello avverte della proibizione assoluta di fare il bagno in questo tratto per il pericolo delle "Lames de Fond": delle onde anomale che possono arrivare e trascinare al largo i malcapitati che si trovassero in acqua o sulla riva.
Passiamo per il villaggio di Quiberon e arriviamo alla spiaggia di Port Maria, raggiungiamo il nostro campeggio, non lontano da qui, e quindi, depositati bagagli e biciclette, raggiungiamo la spiaggia di Goviro, in realtà qui di sabbia non ce n'è ma solo roccie, però essendo rivolta a Sud Est, di onde anomale non ce ne sono.
Camminiamo sugli scogli alla ricerca di un posto piacevole dove sostare, la bassa marea ha reso accessibili e visibili da vicino intere colonie di mitili, vongole ed altri molluschi abbarbicati alle roccie ma la cosa più notevole si trova nelle innumerevoli pozze residue dentro le quali la vita continua: le conchiglie sono aperte, vi sono alghe, spugne, ricci che si muovono e continuano la loro normale attiviotà.
Monto il filtro polarizzatore alla macchina fotografica e mi diverto a riprendere questi micromondi brulicanti di vita.
La sera facciamo un ultimo giro alla vicina Pointe de Conguel: domani ci imbarchiamo per la Belle-Ile.
Inoltre visto che siamo al mare, anzi sull'oceano, decidiamo anche di concederci una pausa riposante su qualche spiaggia.
Partiamo con le nostre bici dal campeggio e ripercorriamo la strada percorsa ieri, anche oggi il passaggio a livello sul punto più stretto dell'istmo che unisce la penisola di Quiberon, tale solo oggi perchè un tempo era un isola che le correnti con il loro apporto di sabbia hanno collegato alla terraferma, crea un autentico ingorgo. In bicicletta è una soddisfazione usufruire delle piste sterrate che fiancheggiano la Dipartimentale e bypassare il traffico.
Raggiungiamo Plouharnel e visitiamo il bel dolmen di Rondossec in pieno centro abitato. Poi seguiamo le indicazioni del "Chemin des Megalithes" e ci troviamo a percorrere una sequenza di stradine sterrate, sentieri e piste varie che si snodano nella boscaglia e fra i campi raggiungendo gli innumerevoli monumenti preistorici di cui questa regione è disseminata.
Arriviamo al castello di Keravéon, un hotel di lusso con maneggio e piscina, e da qui proseguiamo per il vicino villaggio di Erdeven passato il quale il percorso dei megaliti riprende per terminare sull'oceano, oltre un grande ed affollato parcheggio c'è la bellissima spiaggia di Kerhilio, leghiamo ad un palo le bici e ci concediamo un pediluvio: sarà anche la zona più calda e soleggiata della Bretagna ma per fare un bagno qui bisogna essere dei trichechi o indossare una muta!
Prendiamo la via del ritorno percorrendo la costa occidentale della penisola, la cosiddetta Cote Sauvage, ogni pochi metri un cartello avverte della proibizione assoluta di fare il bagno in questo tratto per il pericolo delle "Lames de Fond": delle onde anomale che possono arrivare e trascinare al largo i malcapitati che si trovassero in acqua o sulla riva.
Passiamo per il villaggio di Quiberon e arriviamo alla spiaggia di Port Maria, raggiungiamo il nostro campeggio, non lontano da qui, e quindi, depositati bagagli e biciclette, raggiungiamo la spiaggia di Goviro, in realtà qui di sabbia non ce n'è ma solo roccie, però essendo rivolta a Sud Est, di onde anomale non ce ne sono.
Camminiamo sugli scogli alla ricerca di un posto piacevole dove sostare, la bassa marea ha reso accessibili e visibili da vicino intere colonie di mitili, vongole ed altri molluschi abbarbicati alle roccie ma la cosa più notevole si trova nelle innumerevoli pozze residue dentro le quali la vita continua: le conchiglie sono aperte, vi sono alghe, spugne, ricci che si muovono e continuano la loro normale attiviotà.
Monto il filtro polarizzatore alla macchina fotografica e mi diverto a riprendere questi micromondi brulicanti di vita.
La sera facciamo un ultimo giro alla vicina Pointe de Conguel: domani ci imbarchiamo per la Belle-Ile.
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