Bivacco Faggeta, 1018m
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Una pausa giusto per spezzare a metà la dura settimana lavorativa è quello che vi vuole. Paolo non vuole impelagarsi nel traffico di Milano e dirottiamo verso l' Appennino Piacentino, spesso snobbato per le vette non molto alte ma che in realtà nasconde numerosissimi itinerari e che da il meglio di se nella stagione invernale.
Arrivati a Perino, sostiamo all' alimentari per comprare focacce, panini, coppa e pancetta... il profumo è veramente invitante ma solo solo le dieci. Ringraziamo e ripartiamo in auto verso il Monte Penice. Lasciata l'auto nel parcheggio, entriamo al bar per bere un caffè giusto per riscaldarsi un poco prima di uscire nella neve; oggi l'aria è frizzante e anche a queste quote basse si fa sentire.
Salutato il gestore, Paolo si fa tentate dalla polenta e cinghiale in lista sul menu, ma riesco a convincerlo e finalmente usciamo nella neve. La giornata è bellissima, il cielo terso e lo sguardo spazia dalle Alpi al Monviso, dal Piemonte al Golem sul bresciano. Percorriamo il sentiero 101 che porta in cima al Passo Penice, rasentando gli impianti della RAI con i giganteschi trasmettitori e arrivando ad una cappellina dove sostiamo qualche minuto; tempo due minuti e Paolo propone di assaggiare la focaccia con la coppa appena comprata a Perino... come non dirgli di no? solo un morso e via, di nuovo nello zaino.
Raggiungiamo il Cristo al passo del Penice e riprendiamo il 101 che si fionda su un piccolo crinale che separa la provincia di Piacenza da quelle di Genova e Pavia... oggi viaggiamo sul confine! Il paesaggio è stupendo, il sentiero imbiancato da una neve abbondante si snoda tra gli alti abeti disegnando curve simili a gimcane che si aprono poi in vista del passo Brallo.
Qui esitiamo un poco, la cartina c'è ma le indicazioni sono assenti e quando ci sono non sono chiarissime. Seguiamo nostro malgrado, un pezzo della strada provinciale scoprendo che il sentiero passa proprio li; ma non c'è un'alternativa che, anche se bassa, ci permetta di non pestare asfalto!? Pare di no, cosi di buon passo copriamo i due chilometri di strada e ci riagganciamo al sentiero poco prima di un valico.
Finalmente torniamo nella natura! Il bivacco è li a pochi minuti, il tempo di fare quattro foto, una pisciatina e siamo arrivati. Fortunatamente la struttura è al centro di una radura e riusciamo a goderci un po' di sole perchè nel sottobosco fa veramente freddo e c'è ghiaccio ovunque. Panini con la pancetta, focaccia con coppa, quattro mandarini, un goccio di Braulio e un po' di siesta... oggi uscita tranquilla... nessuno che ci corre dietro, ce la prendiamo con calma, alla meta ci siamo...
Dopo pranzo, rinforchiamo le bacchette e dietro front, si torna all'auto. Il sole sta cominciando a scendere e accelleriamo un po', arrivando alla macchina dopo circa 1 ora e 45'. Paolo vuole tornare al bar per bere un vin brulé. Detto fatto, entriamo e di li a poco due tazze fumanti e un biscotto troneggiano sul tavolo. Ci intratteniamo ancora un po' col gestore, quattro bagole, salutiamo e via. Sulla strada verso casa decidiamo di fermarci di nuovo a Perino per comprare salumi e formaggi. Arriveremo a casa, poco prima di cena, con la macchina che profuma di coppa. Saluti e salumi!
Alla prossima!
Partiamo con tutta calma verso i colli piacentini, chiacchierando del più e del meno, mentre attorno a noi la nebbia si dirada e cominciamo a vedere le cime innevate. L'ideal è quella di andare in Val d'Aveto ma Paolo preferisce una zona che non ha mai visto.
Arrivati a Perino, sostiamo all' alimentari per comprare focacce, panini, coppa e pancetta... il profumo è veramente invitante ma solo solo le dieci. Ringraziamo e ripartiamo in auto verso il Monte Penice. Lasciata l'auto nel parcheggio, entriamo al bar per bere un caffè giusto per riscaldarsi un poco prima di uscire nella neve; oggi l'aria è frizzante e anche a queste quote basse si fa sentire.
Salutato il gestore, Paolo si fa tentate dalla polenta e cinghiale in lista sul menu, ma riesco a convincerlo e finalmente usciamo nella neve. La giornata è bellissima, il cielo terso e lo sguardo spazia dalle Alpi al Monviso, dal Piemonte al Golem sul bresciano. Percorriamo il sentiero 101 che porta in cima al Passo Penice, rasentando gli impianti della RAI con i giganteschi trasmettitori e arrivando ad una cappellina dove sostiamo qualche minuto; tempo due minuti e Paolo propone di assaggiare la focaccia con la coppa appena comprata a Perino... come non dirgli di no? solo un morso e via, di nuovo nello zaino.
Raggiungiamo il Cristo al passo del Penice e riprendiamo il 101 che si fionda su un piccolo crinale che separa la provincia di Piacenza da quelle di Genova e Pavia... oggi viaggiamo sul confine! Il paesaggio è stupendo, il sentiero imbiancato da una neve abbondante si snoda tra gli alti abeti disegnando curve simili a gimcane che si aprono poi in vista del passo Brallo.
Qui esitiamo un poco, la cartina c'è ma le indicazioni sono assenti e quando ci sono non sono chiarissime. Seguiamo nostro malgrado, un pezzo della strada provinciale scoprendo che il sentiero passa proprio li; ma non c'è un'alternativa che, anche se bassa, ci permetta di non pestare asfalto!? Pare di no, cosi di buon passo copriamo i due chilometri di strada e ci riagganciamo al sentiero poco prima di un valico.
Finalmente torniamo nella natura! Il bivacco è li a pochi minuti, il tempo di fare quattro foto, una pisciatina e siamo arrivati. Fortunatamente la struttura è al centro di una radura e riusciamo a goderci un po' di sole perchè nel sottobosco fa veramente freddo e c'è ghiaccio ovunque. Panini con la pancetta, focaccia con coppa, quattro mandarini, un goccio di Braulio e un po' di siesta... oggi uscita tranquilla... nessuno che ci corre dietro, ce la prendiamo con calma, alla meta ci siamo...
Dopo pranzo, rinforchiamo le bacchette e dietro front, si torna all'auto. Il sole sta cominciando a scendere e accelleriamo un po', arrivando alla macchina dopo circa 1 ora e 45'. Paolo vuole tornare al bar per bere un vin brulé. Detto fatto, entriamo e di li a poco due tazze fumanti e un biscotto troneggiano sul tavolo. Ci intratteniamo ancora un po' col gestore, quattro bagole, salutiamo e via. Sulla strada verso casa decidiamo di fermarci di nuovo a Perino per comprare salumi e formaggi. Arriveremo a casa, poco prima di cena, con la macchina che profuma di coppa. Saluti e salumi!
Alla prossima!
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