Exploring Galicica National Park


Publiziert von rochi , 13. Oktober 2012 um 21:04.

Region: Welt » Nordmazedonien
Tour Datum:11 Oktober 2012
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 800 m
Abstieg: 800 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Ohrid, verso St Naum, dopo 7km circa, parcheggiare all'hotel Metropol di fronte al quale parte la carrabile o il sentiero per Konjsco
Zufahrt zum Ankunftspunkt:idem
Unterkunftmöglichkeiten:Numerosi alberghi lungo la costa del lago di Ohrid, ta cui il Metropol, il Bellevue e il Tourist Hotel

In Macedonia per lavoro, approfitto di un pomeriggio libero per una rapida esplorazione ai monti del Galicica National Park. Questa area di 25000 ettari si estende tra il lago di Ohrid e quello di Prespa, nel sud del paese, Una bella catena di montagne attraversa il parco da nord a sud con le principali cime (kota F10 m 2265 e Magaro m 2254) che si elevano all'estremità meridionale del parco, a ridosso del confine albanese.  (www.galicica.org.mk). 
Sulla sponda del lago di Ohrid, a sette km da questo importante centro turistico e culturale, all'altezza dell'hotel Metropol, parte una strada verso il villaggio di Konjsko. tralascio questa via e mi infilo, 100 metri più a sud, in una trazzera che sembra finire in una radura. Dopo vari tentativi su tracce che si perdono nel rado bosco, ne intercetto una che si alza di traverso e va a intersecare la suddetta carrabile. Dopo qualche centinaio di metri, è evidente un sentiero che si infila nel bosco. Comincio a percorrerlo e mi alzo con buone pendenze senza una destinazione certa. Nonostante la stagione avanzata fa ancora molto caldo e, non senza fiatone causa le soste forzate delle ultime settimane, vado verso l'ignoto, secondo un'interpretazione della montagna che da sempre mi è cara. 
Giunto all'altezza di alcuni ripetitori (paese che vai, bruttura che trovi), mi rendo conto di essere arrivato a Konjsco che, a prima vista, pare un paese fantasma, abitato solo da qualche mulo e con un'infinità di case diroccate. Tuttavia, dove ci sono muli, ci sono uomini e uno sguardo più attento mi permette di verificare che tutte queste catapecchie sono abitate, prevalentemente da pastori. Pur se cordiali, i residenti si dimostrano abbastanza incuriositi dalla presenza di un uomo che non parla la loro lingua e, perentoriamente, mi impediscono di fotografarli. 
A soli trecento metri di dislivello (siamo intorno ai 1100 m) e non più di mezz'ora di cammino dall'opulenta e turistica sponda del lago di Ohrid, pare qui di esser giunti in una dimensione altra, fuori dal tempo, dove le facce, i modi, gli odori ricordano una civiltà che dalle mie parti parrebbero scenografie di lungometraggi neorealisti.
Qui incontro pannelli d'insieme della geografia del parco che evidenziano una buona rete di sentieri segnalati da bolli e cartelli segnavia. 
Causa la totale misconoscenza della regione e in regime di fretta e furia, senza troppo pianificare percorsi, mi immetto nel primo sentiero disponibile e comincio a salire.
Il bosco lascia ora il posto a un terreno più tipicamente alpino e roccioso e sempre su evidentissime tracce salgo e salgo sino a giungere ad un'emozionante punto panoramico sul lago opposto, quello di Prespa. 
Il sole comincia a calare ma non tramonta la mia voglia di andare, dunque, su buon e lungo e un po' monotono traverso raggiungo una sella, scavalcata la quale mi trovo su un altopiano di incantata e selvaggia bellezza intorno ai 1500 m. Cime brulle circondano l'altopiano, alcune delle quali segnalate dai cartelli segnavia. Il vento abbassa la rara e bruciata erba, una solitudine totale mi circonda e affascina come non mai. Il cellulare manda sms di benvenuto dalla vicinissima Albania. Curiosità, timore, entusiasmo riempiono questo mio strano e insperato pomeriggio Macedone.
Ora che la gamba da segnali incoraggianti, vorrei sfruttarla e giungere al Goga peak segnalato a 1 ora di cammino, ma un lampo di saggissima lucidità mi fa guardare l'orologio e calcolo che se non torno indietro subito (e a gran velocità) questi monti mi circonderanno di buio e potrebbero esser guai.
A malincuore, ma alieno da qualsivogla sentimento di sconfitto, faccio dietro front e, più o meno per la via dell'andata, torno indietro, incrociando greggi di pecori e capre che fan ritorno all'ovile, accompagnati da scorbutici pastori e ancor meno ospitali cagnacci che mi abbaiano le caviglie, facendo sì che il mio stomaco si aggrovigli più d'una volta. 
Giunto di nuovo a Konjsco, mi trovo di fronte ad un insperato quadro umano che quasi mi mette le lacrime: lento, sale dal piano un mulo con a bordo un vecchio uomo. Dietro, attaccato alla coda dell'animale, il nipotino si fa tirare e ogni tanto da una randellata ala bestia, per incitarla a procedere. Cerco di scambiare qualche sorriso, ora corrisposto ma ancora una volta mi viene impedito di scattare foto agli umani.
A Konjsco, spinto e spaventato dall'imminente buio, sbaglio sentiero dell'andata e mi tocca scendere il bosco al semibuio e senza traccia, guidato solo dall'insegna luminosa del Metropol, sotto di me.
Un vero peccato non avere qualche giorno da dedicare alla vista di questo affascinantissimo parco nazionale, magari scendendo sulla costa del lago sino a St Naum (dove si trova peraltro un antico monastero) e attaccando da lì le cime più alte magari concatenando un trekking di più giorni.
Io non potrò (ad oggi) farlo, ma se vi capitasse di trovarvi da quelle parti.....fateci un pensiero!
Sviluppo di questa scorribanda: circa 18 km.

Tourengänger: rochi
Communities: Hikr in italiano


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