Monte Pegherolo 2369 mt per la cresta W

Descrizione
Dal parcheggio degli impianti di San Simone seguire la carrareccia che porta al Rifugio Baita Camoscio (fin qui si può anche arrivare in auto), seguire il segnavia 115 verso il Passo di San Simone; poco prima del passo deviare a sx tagliando in falsopiano i pendii NE del Monte Cavallo, fino a giungere ai piedi di un canalone ghiaioso che si risale con zig zag fino all’intaglio tra le creste del M. Cavallo e del Pizzo Cavallino, nei pressi della q. 2240 detta “Corna dell’Erba”. Continuando lungo la cresta verso SE si arriva ad una breve ma ripida discesa su roccette attrezzate di catena e dopo un altro tratto in cresta si arriva in vetta al Pizzo Cavallino (m. 2284). Dalla cima si scende una costa erbosa che porta ad una sella in un ambiente ora più selvaggio e roccioso, dove l’esposizione della cresta è maggiore e la friabilità della roccia richiede molta attenzione. Poco più avanti altre catene aiutano a superare una breve paretina; riprendere quindi il filo di cresta, e dopo una breve discesa si arriva ad un altro intaglio, il Passo della Piodessa (m. 2200). Proseguire con diversi saliscendi, fino a giungere alla base di alcuni torrioni da dove partono tre brevi tratti attrezzati con catene, altrimenti di difficoltà superiori al II°. Superato il primo tratto si supera un passaggio piuttosto esposto sul versante N e una successiva esile e aerea crestina porta ad un ripido canalino attrezzato con catene. Al termine di questi tratti attrezzati si esce di nuovo in cresta e in breve si arriva alla croce di vetta.
Discesa
Si può tornare per l’itinerario di salita, ripercorrendo la cresta ci si impiega più o meno lo stesso tempo. Oppure tornati al Passo della Piodessa, scendere lungo il versante N per un canalino di sfasciumi, deviando a sx verso la metà di quest’ultimo per evitare un salto roccioso e superando una breve parete inclinata di circa 20 m. Arrivare così nella parte bassa del canale e attraversare a mezzacosta una valletta che, con breve risalita finale, ci riporta a San Simone.
Commento
Pur essendo questa la via normale, è comunque una traversata in cresta piuttosto esposta e a tratti impegnativa, che richiede passo sicuro e un minimo di capacità di arrampicata. La presenza di catene, aiuta a superare alcuni tratti che altrimenti risulterebbero superiori al II°. L’intera cresta con neve o ghiaccio diventa pericolosa.