Guardate anche i due video ;-))
Eccoci quà!
Dopo lunghe settimane a preparare questa magnifica ma particolare gita, il tempo si rimette al brutto.
Per fortuna ha deciso di far venire giù solamente quelche goccia e senza esagerare.
La nostra meta é la grotta la "Bögia" in quel di Meride e più precisamente entrando nella Val Serrata e seguendo dapprima una bella scalinata e poi un sentiero pianeggiante. Dopo una ventina di minuti incontriamo una bella sorpresa, un'erta salita che per fortuna termina dopo una decina di minuti. Camminiamo con i nostri grossi zaino per ancora qualche decina di metri fino a raggiungere un bivio, a quel tempo c'era una cartello con scritto " Sentiero Pericoloso", non ho capito bene per quale motivo. Lo abbiamo preso senza lasciarci intimorire e poco dopo ci siamo ritrovati di fronte all'entrata della famosa cavità.
Ora abbiamo il desiderio di preparare tutto il materiale e quindi si comincia la semplice, ma importante, procedura di valutazione su cosa prendere e cosa lasciare fuori.
Iniziamo con mettere una bella tuta, l'imbrago, qualch spezzone di corda nello zaino in PVC, cibarie varie e attrezzatura tecnica. Piove si... ma di acqua da mettere nella bombola del sistema d'illuminazione ad acetilene, nemmeno l'ombra,ah Vabbé ci siamo accontentati di una mini pozza e abbiamo peparato il carburo di calcio, il caschetto,etc.
Siamo pronti più che mai, oh
L'ingresso é parecchio ampio e subito al suo interno lo é ancora di più e ci confrontiamo subito con un breve e semplice passaggio d'arrampicata. L'unica difficoltà é data dalla gran qauntità di argilla presente su tutto il terreno. Arriviamo subito di fronte alla Cascata stalattitica che termina in una mangifica pozza. Di solito per entrare in una grotta ci si deve calare in pozzi, quì invece dobbiamo scalare la cascata stessa che ha un coloro dorato. Solo solo 4-5 metri ma il rischio di farsi male é sempre presente e ci muoviamo con prudenza. Sulla sommità sono presenti alcuni "spit" a cui ancoriamo la corda per il ritorno. Da quì possiamo continuare in un'alternarsi di passaggi ampi e verticali ad alcuni molto stretti in cui dobbiamo fare delle previ contorsioni per raggiungere il lato opposto. È tutto surreale, soprattutto quando raggiungiamo la sala, anzi mini-vano, con le stalattiti risonanti. Sulle planimetrie e su alcuni testi in sul web si legge che di fronte alla "diga" i meno esperti e capaci potrebbero trovare uno sbarramento insuperabile. È vero, sono alcuni metri di parete quasi verticale e piena di argilla e ovviamente quasi senza appigli e appoggi. Ma é altrettanto vero, che se nessuno lo precisa molti si spaventano e tornano indietro, infatti alla base di questa "diga" c'é un passaggio che a primo acchito può risultare stretto e allagato. Falso, ci si passa quasi comodamente e in un battibaleno ci si ritrova di là, come abbiamo fatto noi. Da quì in avanti si susseguono passaggi relativamente facili ma strettini e quzalche sala particolare. Il ritorno scivola via meglio che l'argilla e ci ritroviamo a montare discensore e moschettoni, più per il gusto di calarsi che per il vero e necessario bisogno.
Appena fuori dalla grotta ci rendiamo conto che siamo ricoperti di argilla fin sotto le tute,ah
Un'esperienza da ripetere, troppo bella come "cave".
Comments (14)