Rifugio Rododendro - nell' era Glaciale


Publiziert von giorgio59m (Girovagando) , 31. Januar 2025 um 19:14. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:29 Januar 2025
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 990 m
Strecke:Come da waypoint
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Colico prendere in direzione Sondrio. Alla rotonda all'uscita della seconda galleria, si possono seguire due strade:
1. Alla rotonda prendere in direzione della Val Tartano (indicazioni), e proseguire lungo la provinciale passando gli abitati di Colorina e Fusine, sempre restando su questo lato del fiume Adda e seguendo la strada principale si arriva a Cedrasco, si segue la via Roma (parcheggio 4 auto) oppure la Via Vittorio Veneto dove si trova il cimitero. La strada VASP si trova in alto a Via Roma (indicazioni cartello marrone).
2. Alla rotonda si prosegue in direzione Sondrio sulla SS38, alla rotonda dove a sinistra si sale a Berbenno, si prende a destra passando l'Adda per raggiungere Fusine, si prosegue sulla SP16 e si raggiunge Cedrasco. Appena passato il ponte si prende la Via Roma a destra salendo fino al paese

   
 

Alla scoperta della Val Cervia
un primo passo verso ... il futuro

           Vista da Giorgio     -    (giorgio59m)     

 

Citazione copia&incolla da PaesidiValtellina :
La Val Cervia deve il suo nome, probabilmente, all’abbondanza di cervi, almeno in passato. Non mancavano, però, fino alle fine dell’ottocento, gli orsi, che sono protagonisti di una storia singolare. Ci viene raccontata dal naturalista ed alpinista Bruno Galli Valerio (cfr. “Punte e passi”, a cura di Antonio Boscacci e Luisa Angelici, Sondrio, 1998): “Là nella Val Cervia, gli orsi avevano trovato un nemico terribile. Non li attaccava con il fucile, ma tendeva loro delle trappole. Delle enormi trappole in ferro, fissate con delle catene, erano stese nei boschi. Dicono che ben undici orsi vi hanno lasciato la pelle. Un orso gigantesco preso per le zampe posteriori si era talmente divincolato che era caduto a testa in giù, lungo le roccie a picco, sospeso alla trappola. I suoi urli di dolore erano così forti che li udirono per tutta la notte dall'altra parte della valle. Ma gli orsi hanno, come noi uomini, qualcuno che li vendica. Parecchi anni dopo, in una di quelle trappole, il figlio del cacciatore fu intrappolato e ne ebbe una gamba sbriciolata. Gli orsi erano vendicati.”


Abbiamo iniziato da due anni a frequentare le Orobie Valtellinesi, grazie alla possibilità di muoversi nei giorni feriali.

A dire il vero c'era anche un'altra ragione, con l'amico Sergio Papucci (autore di molte guide di montagna) abbiamo pubblicato una guida "Escursioni ad anello tra Valtellina e Valchiavenna" edita da IdeaMontagna (con loro ho contribuito a due altre pubblicazioni dedicate al Canton Ticino e Mesolcina), dove oltre alla Valchiavenna ci sono molte escursioni nelle Orobie Valtellinesi, ed alcune in Valmalenco e Valmasino, escursioni che dovevano rispettare il target di medio impegno, adatte ad escursionista come noi ed in generale da percorrere in giornata, con poche eccezioni.



Detto questo è giusto sapere che le valli delle Orobie Valtellinesi, tutte appartenenti al comprensorio del Parco delle Orobie Valtellinesi, sono ben 14 da Piantedo alle porte della provincia di Sondrio fino all'Aprica al confine con la provincia di Brescia. 
Le ultime valli Cervia, Livrio, Venina, Arigna, Malgina, Bondone per la maggiore difficoltà di accesso, e sicuramente per nostra poca conoscenza, non sono state incluse nella guida, ma proprio per questa maggiore difficoltà di accesso mi hanno sempre incuriosito, accrescendo la voglia di visitarle e scoprirne gli aspetti più selvaggi.
Ecco che quando ho visto su Youtube (canale di TrekkingMountaninITA) un primo approccio alla Val Cervia, ho subito proposto agli amici questa escursione, semplice dal punto di vista tecnico, ma è un primo passo per approfondire in un vicino futuro l'esplorazione di questi meravigliosi ambienti.

Individuato il target nel Rifugio Rododendro, di proprietà del comune ma ottimamente gestito dal locale gruppo degli Alpini, abbiamo preso informazioni proprio presso di loro, grazie all'intervento dell'Alpino Roberto, per scoprire che il rifugio è chiuso e riapre a primavera, ma c'è un locale a piano terra attrezzato con tavolo e griglie, utilizzabile lasciando un contributo presso la vicina chiesetta degli Alpini.

Inoltre se si parla di rifugi, non manca la minuziosa e dettagliata descrizione di DISKA.  

Scusate la lunga introduzione, passiamo alla descrizione della nostra bella camminata.

Al paesino di Cedrasco, parcheggiamo in Via Roma (4 posti auto vicino al ponte), nel caso si trovano più parcheggi vicino al cimitero. 
Ci sono uno/due posti auto anche in alto a Via Roma dove inizia la strada chiusa al traffico, ma ci stanno lavorando e non volevamo intralciare.
Partiamo da 300mt attraversiamo il paesino risalendo la Via Roma per arrivare all'imbocco della VASP che porta in Val Cervia, ed in particolare ai Fienili di Ariale, previo permesso auto da prendere in Comune (o nel bar di paese?). In inverno la strada è comunque chiusa.
Iniziamo la salita su cementata e poi asfalto per due tornanti, al secondo tornante si trova una mulattiera che sale a destra salendo nel bosco.
Ha nevicato nei giorni scorsi, ma la quota neve si assesta dai 900/1000mt in su, noi purtroppo siamo sul lato "ombra" in inverno, il sole splende sulle cime opposte, verso il Disgrazia ed i Corni, quindi ghiaccio o verglass soprattutto sulla strada o sulle pietre del sentiero.
La salita è sempre bella ripida, riprendiamo la strada a Q670 ad un tornante ma solo per pochi metri, poi riprendiamo la ripida mulattiera che attraversa boschi di castagno, di nuovo su asfalto a Q830 per un tornante raggiungendo le baite di Foppe Q880.
Qui un tiro verticale di sentiero bello ripido ci riporta ancora in strada, la si attraversa e si prosegue su sentiero, poi ancora un breve tratto su asfalto ci porta ai Fienili Bratta, siamo ormai in località Campelli, un nutrito nucleo di baite tutte ottimamente sistemate.
A terra 15-20cm di neve soffice ed intonsa, paesaggio direi magico.
Sappiamo che il rifugio è la baita più alta a 1280mt, una bella baita a due piani con la parte bassa in pietra e quella superiore in legno, situata poco sopra una chiesetta dedicata agli Alpini.



Arrivo inevitabilmente ultimo (10:30),  ma mi godo il paesaggio così silenzioso e carico di neve ovunque.
Gli amici hanno già iniziato i preparativi, acceso le griglie, sistemato dell'alluminio per evitare di sporcare, e quando le superfici sono ben calde i cuochi Gimmy ed Angelo ci deliziano con due panini e salamella a testa, condite con ottimo vino rosso.
Si passa alla torta (grazie Giordano) con lo spumante, per poi chiudere con caffè, cioccolatini ed un buon numero di alcolici (anche un nuovo digestivo preparato da Francesco).
Tutto bello se non meraviglioso, unico neo fa un freddo boia, sicuramente qualche grado sotto lo zero, ci si deve muovere per scaldarsi, nonostante un piccolo fuocherello improvvisato all'aperto, solo per poterci scaldare. Il sole non si vede, almeno non qui, non è distante ma noi ne godremo solo per pochi fugaci minuti scendendo a valle.
Dopo oltre due ore, dopo aver ben pulito il locale a piano terra e lasciato un piccolo ma dovuto contributo per il luogo e per la legna, ci mettiamo in cammino per la discesa.
Alle baite basse di Campelli troviamo un pò di sole, ne godiamo il tepore, ma è anche lo stimolo per improvvisare una battaglia a palle di neve tra i due gruppi. 
Si sa che ad una certa età si torna bambini ...
Riprendiamo la lunga discesa, abbiamo deciso che da Q1050 a valle scendere lungo la strada, percorso ovviamente più lungo di ben 2km, ma ci permette di scendere in tranquillità e di chiaccherare affiancati a gruppi, curando un pò meno dove mettere i piedi ed evitare il ghiaccio. Va comunque fatta attenzione, brevi tratti ghiacciati li abbiamo trovati e qualche scivolone senza conseguenze non poteva mancare.
Rientrati a Cedrasco, ci cambiamo e chiudiamo la giornata con la classica fermata bar, con birra (e altro) per chiudere la giornata in compagnia.

Per essere precisi il rifugio NON si trova in Val Cervia, ma guarda la Valtellina, ma è alle porte di questa valle che mi sono ripromesso di visitare, anche profondamente, ovviamente in compagnia dei buoni amici.
Quindi CIAO Val Cervia a presto.

 

                                                               
  Video                                                                                    Percorso Interattivo
 

 
 
   
 

            Vista da roberto59     -    (roberto59)

 

Altro mercoledì spettacolare, giornatona con un’escursione in un posto per tutti noi nuovo, una tranquilla salita con il piacere di calpestare un po' di neve verso la fine del percorso, grazie agli alpini di Cedrasco per la disponibilità e per manutenere la chiesetta e il rifugio stesso, complimenti.
Gruppo ormai consolidato e ben affiatato, un po' freddina la zona pranzo ma ci sta, nessun problema, freddo era quello che hanno patito i nostri soldati durante la ritirata di Russia nel gennaio del ’43, meno quaranta sotto zero con il nemico che ti sparava, il 26 gennaio, come ogni anno, noi alpini facciamo memoria della battaglia di Nikolajewka.
Scendendo un po' di sole in zona Campelli, un bello scambio di pallate di neve, se non lo facciamo noi che siamo ragazzini…e poi pronti per la discesa, grazie amici del “gruppone”, siamo molto fortunati avanti così, ciao.

Quando si descrive la neve, si dovrebbe cominciare dalle risate dei bambini.          
(Fabrizio Caramagna)

 

 

 
 
   
 

            Vista da Gimmy     -    (gimmy)


Oggi visita in questa zona della valtellina, partiamo da cedrasco per arrivare al rifugio rododendro dove faremo una grigliata in compagnia,
oggi il meteo è  bello, ma in questo costone  della valle il sole si è  visto ben poco, percorso non impegnativo, ma attenzione al ghiaccio che visto le temperature di questo periodo è presente lungo il cammino in quantità industriale
molto bello il rifugio, non  è mancata l'allegria e la voglia di far festa fra noi amici appassionati di montagna

CIAO ALLA PROSSIMA


 

 
 
   
 

            Vista da Imerio   -    (imerio)

 

Rifugio Rododendro: una bella grigliata in frigorifero...

Oggi si decide  per un’escursione nella media Valtellina, agli inizi della Val Cervia, dove abbiamo trovato un rifugio gestito dagli alpini, chiuso però in inverno, presso il quale vogliamo fare una piccola grigliata a base di salamelle sotto il portico, utilizzando la legna disponibile.
Siamo in nove e ci troviamo intono alle 7.40 nel piccolo paesino di Cedrasco (a 8 km da Sondrio), e subito iniziamo a seguire la stradina asfaltata che porta verso la nostra meta; salendo, seguiamo però dei tratti di mulattiera che sono in sostanza delle scorciatoie dei lunghi zig zag della strada (che ogni tanto intercettiamo), muovendoci in un ambiente piuttosto freddo e scivoloso, dove ogni tanto incontriamo segni evidenti di ungulati (fatte e tracce).
Dopo circa 2,5 ore di salita nel bosco, trovando la neve fresca intorno ai 900 m di quota, arriviamo in località Campelli, dove è possibile salire in auto nei mesi estivi seguendo la strada a pagamento e, trovato il rifugio (una bella costruzione in pietra) ci accingiamo a trascorrere il nostro lungo momento di sosta: svuotiamo gli zaini dal contenuto mangereccio, recuperiamo la legna nella legnaia, accendiamo i fuochi e cuciniamo (ringraziamo Gimmy e Angelo che sono gli chef di giornata).
Sapendo che oggi qui il sole non arriverà (siamo prossimi allo zero o poco sotto), trascorriamo comunque sotto il portico del rifugio circa due ore e mezza, godendoci questo bel momento in compagnia e, anche se siamo un po’ affumicati, le salamelle calde sono veramente una delizia; chiuderemo poi il pranzo con la torta di Giordano e lo spumante, il caffè e gli immancabili ammazzacaffè.
Lasciata un’offerta per l’uso della legna e pulito il portico con mezzi di fortuna, riprendiamo verso le 12.30 la discesa, trovando dopo pochi minuti il sole, cosa che ci fa scaldare gli animi e ci predispone per una goliardica battaglia a palle di neve (Girovagando conto Malnat), dove non ci saranno ne vinti ne vincitori, ma solo tante risate…
Per la discesa decidiamo di seguire interamente la stradina, che ora è meno ghiacciata rispetto alla mattinata, ed è così che dopo poco meno di due ore ritorniamo a Cedrasco, chiudendo questa escursione con una meritata sosta birra.
L’escursione di oggi ci ha portato solamente alle porte della Val Cervia, che è lunghissima e che, con andamento nord-sud arriva fino ad una serie di passi (Valcervia, Tonale, Valbona) che portano nella bergamasca Val Brembana: sono zone dove sicuramente ritorneremo disponendo di più ore di luce, facendo qualche bella cima nel Parco delle Orobie Valtellinesi.
L’impegno fisico di oggi non è stato eccessivo, ma nemmeno blando, visto che abbiamo superato un dislivello molto vicino ai 1000 m, camminando per 4,5 h su una distanza di 11,5 km, considerando che avevamo gli zaini belli carichi per il cibo e il vino: altra giornata trascorsa in allegria e amicizia, dove ringraziamo lassù per la fortuna di avere la salute che ancora ci consente di fare queste belle uscite!

 

 
 
   
 

            Vista da Francesco  -    (Francesco)
 

Se programmate una gita in inverno in val Cervia,non importa che il cielo sia terso o sia plumbeo,in questa valle glaciale,a parte qualche escremento di ungulato,tutto sembra immacolato e irrigidito dal gelo: le foglie,sembrano patatine appena sfornate adagiate sopra un candito piatto di verglas.

Appena superati i 1000 metri di quota,un fantastico strato di zucchero a velo ricopre le rigide patatine, ovattando il tenue scrocchio che pian piano si va affievolendo fino a scomparire.

La salita adesso rende piacevole i nostri passi,ogni Vibram lascia la sua profonda impronta sul candido velo immacolato e non sono zoccoli di ungulati.

Tutto questo versante   è avvolto nel gelido abbraccio della bianca signora,mentre tutti noi, incoraggiati dalla luce solare dell'opposta valle e rincuorati dal tepore del fuocherello del rifugio Rododendro,imperterriti giungiamo alla nostra meta.

....Adesso inizia la festa.
Grazie a tutti,ciao-

 

 
 
     
 
RIASSUNTO del PERCORSO
Percorso Totale :  11.0 Km totali, 7:25 totali e 4:35 di cammino
Andata :  2.8 Km,  2:40 lorde, 5m soste a Foppe
 4.5 Km,  2:40 lorde, 10m soste 
Ritorno :  6.5 Km,  2:10 lorde, 10m soste
Dislivello :  980 mt di assoluto
 990 mt di relativo
Libro di vetta:  NO
Copertura cellulare:  Buona sul percorso
Partecipanti :

Giorgio, Gimmy, Roberto, Angelo, Francesco, Imerio, Paolo, Gigi, Giordano

 
 
   
   

Altre foto, diario, tracce sul nostro sito        (ESC #568)

www.girovagando.net       

  

 

 
 



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17 Apr 17
Fienili Arale in Val Cervia · cai56

Kommentare (1)


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Alberto hat gesagt: rifugio Rododendro...
Gesendet am 5. Februar 2025 um 18:30
...se non si trova in Val Cervia (che ho già visitato varie volte)mi sai dire dove si trova? Ti mando dei link dove puoi vedere la descrizione e la mappa: https://www.paesidivaltellina.eu/valcervia/index.htm - https://www.italiamappata.it/lombardia/405-cedrasco/mappa
ciao


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