Aven d'Orgnac


Publiziert von paoloski , 15. August 2023 um 11:01.

Region: Welt » Frankreich » Ardèche
Tour Datum: 1 August 2023
Wandern Schwierigkeit: T1 - Wandern
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 3:00
Abstieg: 120 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Pont-d'Arc seguire le indicazioni per Aven Orgnac, vasto parcheggio gratuito.

Stamane abbiamo visitato Chauvet 2, la perfetta replica della grotta scoperta poco lontano da Pont d'Arc. Una visita entusiasmante per me ed Anna, appassionati entrambi di preistoria. Ci siamo preparati alla visita leggendo per mesi diversi studi ed articoli su questa grotta eccezionale ed i suoi dipinti, risalenti a 36000 anni fa, che hanno letteralmente rivoluzionato le precedenti conoscenze sulla preistoria, la paleoantropologia e la storia dell'arte. L'accesso alla Grotta Chauvet è riservato agli studiosi ma la perfetta replica di Chauvet 2 permette a tutti di immergersi in una realtà molto distante da noi ed al contempo così affine alla nostra. A Chauvet 2 le foto non sono permesse, ma il sito della grotta è piuttosto esplicativo ed il film di Werner Herzog ancora di più. Visto che siamo in zona decidiamo di visitare anche la non lontana grotta di Aven d'Orgnac, dove non vi sono pitture rupestri, l'ingresso era inacessibile agli uomini della preistoria, ma "solo" fantastiche formazioni naturali: stalattiti, stalagmiti, colonne, canne d'organo e una miriadi di altre formazioni incredibili. Dopo qualche peripezia (il navigatore continuava a portarci dinanzi all'ingresso della vicina Grotte de la Forestiere) finalmente giungiamo alla nostra meta. È ora di pranzo per cui facciamo una sosta al ristorante vicino, il menù del giorno in Francia è normalmente sinonimo di buon cibo ad un ottimo prezzo, la "Terrasse dell'Aven Orgnac" è una conferma alla regola. Finalmente arriviamo alla biglietteria, ci chiedono, a fini statistici, il nostro dipartimento di provenienza, rispondiamo di venire dall'Italia e la cosa suscita un grande entusiasmo, la maggior parte degli italiani pare si limitino alla visita di Parigi e della Provenza trascurando il meglio della Francia. In francese esiste una differenza fra "grotte" ed ""aven": le grotte sono a livello del terreno e ci si entra senza calarsi, negli aven invece l'ingresso avviene calandosi in un pozzo. Aven d'Orgnac era noto agli abitanti della zona ma nessuno vi si era mai calato, veniva usato come discarica: vi si gettavano gli animali morti di malattia, gli scarti non usabili, per fortuna la plastica non era stata ancora inventata. Per la prima esplorazione si dovette aspettare il 19 luglio 1935, quando la squadra di speleologi capitanata da Albert de Joly si calò per 30 metri e raggiunse il fondo della prima sala. Qui vi è un cumulo di detriti accumulatisi nei secoli fra cui si trovano scheletri di cavalli, capre, maiali. Prima dell'ingresso la guida ci da delle brevi indicazioni: la grotta, lunga 4 chilometri, è divisa in tre settori, una prima parte accessibile al pubblico, una seconda riservata agli speleologi, ed una terza dichiarata area protetta dove l'accesso è vietato. L'ingresso avviene per una galleria artificiale scendendo 220 scalini, arrivando alla sala superiore, sulla volta in prossimità dell'apertura naturale vi è un manichino in abiti da speleologo intento a calarsi su una corda. Da qui si prosegue fino al secondo ambiente: la Sale Joly, lunga 125 metri e larga 90. Qui si possono ammirare le prime magnifiche formazioni, stalattiti e stalagmiti, fra quest'ultime anche quele denominate "pile di piatti" che si formano solo al di sotto dei soffitti più alti, assumono questa forma a causa dell'impatto violento della goccia d'acqua sulla punta della stalagmite. Accanto a queste trovano posto le cosiddette "palme" , tra cui la "pigna" divenuta il simbolo dell'Aven d'Orgnac. Queste formazioni hanno la stessa origine delle "pile di piatti" ma in presenza di una quantità d'acqua maggiore. Su una parete stalattiti e stalagmiti si sono unite dando origine alla cosiddetta "cassa d'organo",, al centro si trova l'urna funerararia di Albert de Joly, l'ultimo francese a cui è stato concesso il privilegio di riposare in un monumento tutelato. Si scende ancora fino a -70 metri, nella Sala del Caos, anche qui un ambiente grandioso, un'illuminazione controluce permette di osservare la caduta di una goccia d'acqua che da una stalattite si infrange sulla sottostante stalagmite. Scendiamo ancora fino a -100 metri, qui si ammirano i "drappeggi", questi si formano quando le gocce d'acqua anziché cadere dall'alto s orrono invece sulla parete della grotta. Se la calcite è pura hanno colore bianco, quando sono molto fini sono addirittura traslucidi. Le colorazioni ocra, rosse, marroni, nere sono dovute ad inclusioni di argille, ossidi di ferro e materia organica. Con l'ultima rampa di scale si s ende sul fondo della grotta a -120 metri nella cosiddetta Sala Rossa dove i colossali pilastri si sono formati dopo la scomparsa delle acque. Qui si può godere di un spettacolo di suoni e luci con musica dei fratelli Cléophas. A questo punto non resta che risalire in superficie con gli ascensori e fare una visita all'ingresso naturale della grotta e dirigerci poi verso la "Cité de la Prehistoire", un'esposizione museale molto accurata sia dal punto scientifico che scenografico che illustra gli ultimi 350.000 anni di preistoria con pannelli, schermi interattivi, animazioni audiovisive, reperti archeologici e ricostruzioni a grandezza naturale di orsi e leoni delle caverne, mammuth, megaceros... Magnifica esperienza, fra tante grotte visitate nel corso degli anni, con l'esclusione di quelle dipinte, questa è certamente la più entusiasmante.

Tourengänger: paoloski, annna
Communities: Hikr in italiano


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentare (2)


Kommentar hinzufügen

Nyn hat gesagt:
Gesendet am 15. August 2023 um 22:20
Bellissimo

paoloski hat gesagt: RE:
Gesendet am 18. August 2023 um 08:38
Si, a parte quelle dipinte come Pech Merle e Rouffignac, la più bella grotta che abbia mai visto.


Kommentar hinzufügen»