Giro del Lago di Endine

Questo giro a mezza quota del Lago di Endine sarebbe solo una semplice lunga passeggiata se non vi fossero le due ripidissime salite che introducono ognuna delle due metà (andata e ritorno) del tragitto. L'ambiente è per poco meno della metà urbano, nel senso che si attraversano paesi o si percorrono strade asfaltate (la rete di sentieri non è sufficiente a coprire l'intero tragitto), ma per il resto si cammina fra meravigliosi boschi che diventano sempre più selvaggi nell'ultimo tratto dell'escursione. Molto interessanti i centri storici dei vari paesi, con anche pregevoli palazzi ed un ottimo restauro delle vie. In giornate con un meteo più favorevole di quello che abbiamo trovato noi si possono inoltre apprezzare i bellissimi panorami lacustri dell'alta Val Cavallina. 


Dalla rotonda di arrivo in paese ci si dirige a fianco di un giardino pubblico (bar e ristorante del Lido) fino al sentiero lungolago; lo si segue per poche centinaia di metri fino a trovare una deviazione a sinistra che torna sulla statale in corrispondenza dell'antica chiesetta di San Pietro in Vincoli (originariamente del XI secolo). Si risale la strada (Via S.Pietro) fino all'incrocio con la Via Diaz: a sinistra e poi subito a destra in Via Bianzano, in fondo alla quale inizia la mulattiera selciata per Bianzano; parecchi tornanti, anche molto ripidi, portano fino ai prati che precedono il paese. Si entra affiancando il medievale Castello Suardi e si seguono le Strade degli Asini, delle Ghiaie e del Vento, dove si trovano le indicazioni CAI per Ranzanico; inizialmente si tratta di una ripidissima cementata che si abbandona al primo tornante imboccando il sentiero per Malga Longa. Dopo un'ulteriore salita il sentiero si spiana e, al bivio, si lascia a sinistra la direzione per la Malga; a destra inizia la lunga discesa a tratti sassosa che accompagna fino a Ranzanico: fra le case si percorrono le Vie Gandino, Pellico e S.Bernardino (bella chiesa porticata del XVI secolo) fino a deviare nel bosco in corrispondenza di una cappella degli alpini. Il percorso è pianeggiante e molto agevole, attraversa due vaste colate di ghiaie residue delle morene del ghiacciaio dell'era quaternaria e quindi raggiunge Endine Gaiano; si seguono le Vie Perlisa, Filipponi, Martiri della Libertà, poi si attraversa la statale e si percorre Via S.Remigio fino alla frazione Valmaggiore, che si attraversa completamente fino al ponte sul torrente della Valle dei Fondi. Qui inizia una cementata veramente ripida che sale infossata nel bosco, dove affianca potenti stratificazioni calcaree ed attraversa due rivi di "acque pietrificanti"; la salita ed il cemento terminano alle cascine di Rumignano, dai cui prati si hanno belle vedute sul versante percorso precedentemente. Il sentiero attraversa lungamente con pochi saliscendi folte selve di latifoglie, il cui sottobosco è invaso da rovi e liane (esito di una passata deforestazione eccessiva), oltrepassa le case di Pirola e raggiunge lo splendido terrazzo glaciale di Le Piane. Percorsi i vastissimi prati, la discesa su sentiero un po' sconnesso si accentua e va a terminare alle prime case di Monasterolo del Castello: è l'abitato più antico che si incontra nell'escursione e si passa fra antichi palazzi raggiungendo la piazza della chiesa; alle spalle dell'edificio religioso si apre un parco pubblico che scende fino alla riva del lago. A pochi passi dai canneti marginali scorre un vialetto ciclopedonale che accompagna fino al ponte - siamo intanto tornati a Spinone - che scavalca l'emissario fiume Cherio; si attraversa la statale e si risale per poche decine di metri la Via 1° Maggio che porta fino ai parcheggi.