Monte Bassetta

E dopo tanto pedalare ecco finalmente che si ritorna sui monti.
Siamo ancora in zona arancione e quindi sussiste il rischio della sanzione da parte delle autorità deputate ai controlli, qualora queste non ravvisino lo “stato di necessità”, ma dopo ben 47 giorni di lontananza dalle montagne, più che stato di necessità qui si tratta di stato di emergenza!!!*
*comunque all’andata abbiamo viaggiato di mattina presto al buio, mentre al ritorno tutta superstrada e autostrada, in modo da ridurre al minimo la percorrenza sulle strade urbane e statali (cosa ci tocca fare…).
La meta di oggi doveva essere il Bivacco Bottani e Cornaggia ma, avendo visto che ieri e l’altro ieri in montagna aveva nevicato, avevamo pronto il piano “B”, che avremmo applicato in funzione della quota raggiunta dalla neve.
E infatti, usciti dalle ultime gallerie di Colico della SS 36, vedendo di fronte a noi la Costiera dei Cech, con la linea della neve che arrivava sotto ai Prati dell’O, ai Prati Cupere ai Prati Nestrelli, abbiamo deciso di puntare al Monte Bassetta, che è 600 metri più in basso del Bivacco Bottanie Cornaggia.
Partiti quindi di buon’ora da Cino (un bel paesino molto ben tenuto) abbiamo imboccato la Via dei Monti (per monti di solito vengono intesi gli alpeggi) arrivando ai Prati dell’O, dove abbiamo trovato una decina di cm di neve fresca e polverosa.
Lì abbiamo deciso di traversare verso il Monte Foffriccio, spostandoci più a sinistra rispetto alla linea più diretta di salita, rappresentata da un sentiero che però non abbiamo visto (per la neve).
Raggiunto Foffriccio abbiamo quindi intercettato il Sentiero Walter Bonatti (che proviene da Dubino e che avevo percorso a giugno dello scorso anno con Fabrizio) e abbiamo risalito il crinale che ci ha portati sul Monte Bassetta.
Giornata dal meteo buono, anche se “intrigata” da un bel vento freddo proveniente da nord, che si è fatto sentire dalla cresta in su.
Il Monte Bassetta, pur non avendo un’altezza esagerata, permette di godere di un panorama eccezionale sulla Bassa Valtellina e sul Piano di Chiavenna, e su un numero considerevole di belle montagne.
Dopo il pranzo ci siamo concessi una giusta sosta per poi riprendere il percorso del ritorno fatto sui sentieri dell’andata.
Con l’allenamento di cui potevamo disporre oggi, a causa della forzata sosta dovuta alle regole della zona rossa, direi che l’uscita odierna è stata più che apprezzabile: 1250 m di dislivello (la metà dei quali percorsi nelle neve) per 6 ore circa di cammino; ottimo come sempre il mitico Fabio, con le sue foto e la sua compagnia.
A Cino siamo poi riusciti anche a trovare un bar (Trattoria del Pellegrino) dove, con birra da asporto e patatine consumate nel piazzaletto di fronte alla chiesa, abbiamo potuto concludere degnamente una giornata eccezionale.